Cortese: «La mia vita e la mia carriera meritano rispetto»

10 mag 2022 · 1 min. 7 sec.
Cortese: «La mia vita e la mia carriera meritano rispetto»
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di En.Ber. «L’unico stato d’animo che intendo portare all’attenzione della Corte è quello suscitato in me dall’affermazione della sentenza con la quale avrei tradito il giuramento di fedelta alla Costituzione...

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di En.Ber.

«L’unico stato d’animo che intendo portare all’attenzione della Corte è quello suscitato in me dall’affermazione della sentenza con la quale avrei tradito il giuramento di fedelta alla Costituzione italiana». Lo ha detto il superpoliziotto Renato Cortese, sotto processo a Perugia con l’accusa di aver sequestrato Alma Shalabayeva nel 2013. L’ex questore di Palermo, che nella sua lunga carriera ha portato in carcere latitanti pericolosi di Cosa nostra come Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca, responsabile dell’«attentatuni» nel quale vennero assassinati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta, ha detto, riferendosi alla sentenza di primo grado: «Tutte le sentenze meritano rispetto e io rispetto anche la sentenza che, seppur ingiustamente, mi ha condannato. Però credo che tutta la mia vita e la mia carriera, forse, avrebbero meritato a loro volta un minimo di rispetto». Nel corso della sua arringa l'avvocato Ester Molinaro, ricordando che tra pochi giorni ricorrerà il 30mo anniversario della strage di Capaci, ha detto: «Dietro uomini come Giovanni Falcone ci sono uomini come Renato Cortese».
Foto: Fabrizio Troccoli
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Autore Enzo Beretta
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