Con circa due milioni di parlanti nel mondo, tra cui molti a livello nativo, l’esperanto è la lingua artificiale più diffusa al mondo. I suoi locutori sono molto attivi nella sua promozione e diffusione. Su #Byoblu24 abbiamo ospitato due di loro, Michela Lipari, presidente della Federazione esperantista italiana e Sara Spanò, membro dell’Associazione universale esperanto. Nato dall’idea dell’oftalmologo ebreo-polacco Ludwig Zamenhof alla fine del XIX secolo, l’esperanto è una lingua internazionale pianificata. L’idea del suo fondatore era quella di dotare i popoli di una lingua comune per comunicare più facilmente. Nel corso degli anni l’esperanto si è diffuso in varie nazioni del mondo, tanto che oggi esistono anche pubblicazioni di letteratura, poesia e saggistica in tale lingua, oltre a numerosi corsi online. Uno dei più famosi è il Manuale di Esperanto, pubblicato dal linguista ed esperantista Bruno Migliorini, già presidente dell’Accademia della Crusca dal 1949 al 1963. Non solo, nel 1966 viene realizzato Incubus, un film horror interamente girato in esperanto. Nonostante questo non sono pochi gli ostacoli che impediscono all’esperanto di affermarsi nel mondo: “prima fra tutti l’opposizione del grande business delle scuole di lingue e delle certificazioni linguistiche, che di fatto impongono l’idea che l’inglese sia la lingua internazionale per tutti, quando in realtà non è così” – spiega Sara Spanò. Perché quindi imparare l’esperanto? “L’esperanto offre molte opportunità – spiega Michela Lipari – è una lingua per chi vuole conoscere nuove persone e fare amicizia, per chi vuole leggere opere altrimenti sconosciute, per chi vuole sentirsi parte di una grande comunità".