Castiglioncello - «Breve Viaggio in Italia» di Enzo Siciliano

9 ago 2023 · 14 min. 38 sec.
Castiglioncello - «Breve Viaggio in Italia» di Enzo Siciliano
Descrizione

Con questo podcast racconto un viaggio a Castiglioncello, nell’estate del 1994, in compagnia del viaggiAutore Enzo Siciliano e del suo libro-guida «Breve Viaggio in Italia». Mi dice Sandro D'Amico: «la...

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Con questo podcast racconto un viaggio a Castiglioncello, nell’estate del 1994, in compagnia del viaggiAutore Enzo Siciliano e del suo libro-guida «Breve Viaggio in Italia».

Mi dice Sandro D'Amico: «la storia di Castiglioncello “est omnis divisa in partes tres”, come la Gallia di Giulio Cesare».
Il mattino nella pineta è dolcissimo, e l'aria è profumata di mortella, di resina. Il verde va dalla tinta brunita dei lecci alla delicatezza dorata dei pini.
Sotto, al di là degli scogli, il mare, fra tante piccole insenature, si dilata celestino.
La costa è quella del film il Sorpasso, con la strada, l'Aurelia tutta curve, che si inarca da Rosignano, coi pennacchi grigi della Solvay, verso Quercianella e Calafuria.
Castiglioncello sta lì, un'isola di quiete, e i villini primi Novecento che sporgono sopra gli alberi con le torrette merlate hanno un tono da romanzo d’anteguerra per ragazzi e signorine.
Quando a Castiglioncello arrivò la ferrovia - venne costruita una stazioncina sempre in stile fiorentino, e c'è ancora. Il frastuono del treno dette noia al critico d'arte Diego Martelli, che lottizzò fra i suoi amici l'intero promontorio prima di abbandonarlo.
Arrivarono allora ricche famiglie toscane.
E il fascismo a Castiglioncello?
«C'era Attilio Teruzzi, che aveva una villa sul mare, stile razionalista, vistosissima - spiaggia privata; nessuno lo vedeva. Si sapeva che era sempre accompagnato da belle ragazze, e si malignava. Veniva a Castiglioncello in rapido, e il rapido doveva fermarsi per lui senza che la fermata fosse contemplata dall'orario ferroviario». Eternità di gerarchi all'italiana.
«Quando poi i Ciano erano a Livorno, tutte le aragoste della costa venivano sequestrate. Le mangiavano loro e noi no».
A Castiglioncello i bagni si fanno ancora in due tre stabilimenti, l’Ausonia, il Miramare, con i casotti di legno allineati su una linguetta di sabbia rosicchiata dal mare.
C'è pochissimo spazio per tutto.
Dice ancora D'Amico: «Non ce l'ha fatta nessuno a lanciare mondanamente e turisticamente Castiglioncello.
Sul promontorio, la misura degli spazi non permette di fare “affari”.
In acqua manca il fondo per barche di prestigio.
Oppure, è mancato il cosiddetto ricambio.
C’è una tradizione di comportamenti che non si lascia scalzare.
Fatto sta che, dal punto di vista montano, Castiglioncello offre soltanto due bar in piazza, il Ginori e il Piazzetta, il bar degli intellettuali, diciamo così.

Castiglioncello: https://maps.app.goo.gl/ipxbcAH8JfHx1Zfn9
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Autore Giuseppe Cocco
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