Capitolo VIII - 10 e 11 agosto del «Diario di un viaggio a piedi» del 1847 con Edward Lear
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Descrizione
Questo è un viaggio, durato dal luglio al settembre del 1847, attraverso la più meridionale delle province calabresi, svolto e raccontato dal viaggiAutore inglese Edward Lear. Vista dalle alture di...
mostra di piùVista dalle alture di Bovalino - Le ultime parole del Conte Garrolo - Discesa alle valli di Ardore - Seguiamo la nostra strada verso la riva del mare - Arrivati a Torre di Gerace - Sito di Locri antica - Rovine - Ci dirigiamo all'interno verso Gerace - attraversiamo la fiumara Merico - Lunga salita alla pittoresca città di Gerace - Descrizione di Gerace; i suoi frequenti terremoti; la sua Cattedrale, ecc. - Castello normanno - La sua posizione inaccessibile - Ampie prospettive - Palazzo di Don Pasquale Scaglione - Ospitale accoglienza - Grandi camere e casa confortevole - Venti forti e frequenti a Gerace - Bellissima vista di Gerace - Occupazione costante con la matita - Vino Greco calabrese - Monete locresi - Un trattato su Locri antica, e il nostro apprezzamento di ciò - Il medico di Gerace.
10 agosto
Il sole, levandosi, splendeva sulla terrazza rivolta ad est della casa del Conte Garrolo, ed ampia era la veduta da quel punto.
Verso levante il mare e le vaste distese della piana; verso occidente le lunghe catene di montagne in successione, con Ardore, Bombile e Condojanni, e chiara, nell’azzurra lontananza, sulle sue colline, Gerace, erede della vecchia Locri.
L'attivo Conte rapidamente ci ha portati in giro per tutta la città, nelle chiese, castello, per i viottoli; ci ha mostrato i paesaggi, i muri, le città, i villaggi, i manoscritti, le scuderie, i due muli e la sella in velluto rosso, e la gualdrappa, con le corone e «Garrolo, Garrolo, Garrolo, Garolo» - «tutto-tutto-tutto», ci ha affidati a un contadino perché ci facesse vedere una scorciatoia per Ardore, ha stretto la mano quindici volte a ciascuno di noi, ed è corso via con una velocità forsennata: «scrivere alcuni pensieri poetici, dare ordini alla servitù - questi due domestici come dovevano lavorare! - vendere un cavallo, comprare grano, cogliere i fiori, consolare la contessa.
Addio! Addio!». Addio, Conte Garrolo!
11 agosto
Al mattino presto abbiamo girovagato in città lungo la salita della marina, disegnando fino alle 11:00, meravigliati dai tanti panorami che si presentavano da ogni lato; ogni roccia, santuario o palazzo, a Gerace, sembravano sistemati e colorati apposta per gli artisti, e l'unione delle linee realizzate dalla natura e dall'arte erano semplicemente deliziose.
Circa i costumi sembra che vi sia ben poco, a parte il fatto che tutte le donne vestono in nero, e portano la sottana fuori dal loro vestito girato a metà sopra la loro testa, come quelle di Civita Castellana negli Stati Romani.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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