Ecco a voi, con grande tristezza, l'ultima lettere, cronologicamente e di questa rubrica, del pittore. Ho provato una non lieve stretta al cuore registrando questo brano e credo che che conosca almeno un minimo la storia di questo pittore mi capirà. Chiunque abbia sofferto veramente, almeno un minimo, nel corso della sua vita, non potrebbe fare a meno che provare empatia per quest' uomo. Grazie, Van Gogh. Grazie per tutto quello che artisticamente e letterariamente hai fatto per noi. E benché la tua vita sia stata così cupa e addolorata, in compenso il mondo ricorderà per sempre la tua arte. Per lo meno finché il mondo serberà un minimo di umanità e di capacità di emozionarsi.
Credo che con pittori come Van Gogh si vada oltre i gusti personali e si arrivi all'essenza della vita stessa. Il lavoro, l'amore, la dedizione in ciò in cui si crede e la fede (se non in Dio, per lo meno in qualcosa). Perché è questo che ci insegna: non importa con quanto vivi o come vivi, purché tu lo faccia con dignità, testa alta, onestà, fiducia in qualcosa e amore incondizionato verso il prossimo.
Io dire quindi di lasciarci con questa citazione di Walter (Charles) Hagen in onore dell'opera dei Girasoli ''Non avere fretta, non aver paura. Sei qui solo per una breve visita. E allora non mancare di fermarti e di odorare i fiori.''
Ti ringrazio, maestro.
Tua affezionata, J. S. Bold.