Anna Vasilieva, una madre e ballerina ucraina che scappa dalla guerra
21 apr 2022 ·
10 min. 43 sec.
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Nella giornata di oggi, 21 aprile 2022, i nostri Claudio Chiari e Fabiana Paolini, i Degiornalist, hanno avuto ospite Anna Vasileva, la ballerina ucraina che è riuscita a sfuggire dalla...
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Nella giornata di oggi, 21 aprile 2022, i nostri Claudio Chiari e Fabiana Paolini, i Degiornalist, hanno avuto ospite Anna Vasileva, la ballerina ucraina che è riuscita a sfuggire dalla crudeltà vissuta dal popolo ucraino in questo triste periodo.
IL CONFLITTO - Come sappiamo, dal 24 febbraio, l'Ucraina è teatro degli scenari più atroci degli ultimi anni. Gente sfollata, case distrutte, famiglie separate e bambini deportati, questa è l'amara realtà vissuta dagli ucraini da quasi due mesi. Nonostante la grande paura e gli innumerevoli pericoli, esiste chi, fortunatamente, è riuscito a lasciare momentaneamente il Paese, trovando rifugio proprio in Italia. Tra questi, vi sono la ballerina classica Anna Vasilieva e i suoi tre figli: Nadia di 7 anni, Maxime di 11 e Anton, il più grande, che sta per terminare la scuola media.
UNA STORIA DI AMICIZIA - Anna e i suoi bambini hanno lasciato la loro abitazione nei primi giorni di guerra, prima, rifugiandosi dai suoi suoceri. Questo luogo si è rivelato sicuro solo per pochissimo, perché, poi, l'edificio di fronte al loro è stato colpito da una bomba: «Ci siamo svegliati alle 5 del mattino con il rumore della bomba. I bambini urlavano, erano spaventati e nervosi». Successivamente, la donna e i suoi figli hanno trovato un luogo sicuro a casa di un'amica italiana, Sonia Baccinelli, che li ha accolti a braccia aperte: «Io e Sonia ci siamo conosciute grazie al balletto, più di 25 anni fa e ci ha invitati quando la guerra è iniziata». Sua sorella e sua madre, però, si trovano ancora in Ucraina: «Sono in Italia, ma il mio cuore è in Ucraina». L'ospite ci parla anche dei suoi colleghi ballerini, che si sono tristemente trasformati in militari.
PENSIERI SULLA GUERRA E OBIETTIVI FUTURI - «Nel mondo non ci dovrebbe essere posto per la guerra, non ci dovrebbe essere così tanto dolore, i bambini e i migliori giovani stanno morendo». Lo stesso vale per le recenti notizie sull'esclusione degli atleti russi dalle competizioni: «La cultura non dovrebbe toccare la politica», afferma Anna. «Adesso siamo felici di sentirci al sicuro. L'Italia è un bel paese, ringrazio tutti per l'aiuto». Un suo desiderio per il futuro è quello, sicuramente, di tornare a vendere i suoi amati tutù da lei realizzati.
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IL CONFLITTO - Come sappiamo, dal 24 febbraio, l'Ucraina è teatro degli scenari più atroci degli ultimi anni. Gente sfollata, case distrutte, famiglie separate e bambini deportati, questa è l'amara realtà vissuta dagli ucraini da quasi due mesi. Nonostante la grande paura e gli innumerevoli pericoli, esiste chi, fortunatamente, è riuscito a lasciare momentaneamente il Paese, trovando rifugio proprio in Italia. Tra questi, vi sono la ballerina classica Anna Vasilieva e i suoi tre figli: Nadia di 7 anni, Maxime di 11 e Anton, il più grande, che sta per terminare la scuola media.
UNA STORIA DI AMICIZIA - Anna e i suoi bambini hanno lasciato la loro abitazione nei primi giorni di guerra, prima, rifugiandosi dai suoi suoceri. Questo luogo si è rivelato sicuro solo per pochissimo, perché, poi, l'edificio di fronte al loro è stato colpito da una bomba: «Ci siamo svegliati alle 5 del mattino con il rumore della bomba. I bambini urlavano, erano spaventati e nervosi». Successivamente, la donna e i suoi figli hanno trovato un luogo sicuro a casa di un'amica italiana, Sonia Baccinelli, che li ha accolti a braccia aperte: «Io e Sonia ci siamo conosciute grazie al balletto, più di 25 anni fa e ci ha invitati quando la guerra è iniziata». Sua sorella e sua madre, però, si trovano ancora in Ucraina: «Sono in Italia, ma il mio cuore è in Ucraina». L'ospite ci parla anche dei suoi colleghi ballerini, che si sono tristemente trasformati in militari.
PENSIERI SULLA GUERRA E OBIETTIVI FUTURI - «Nel mondo non ci dovrebbe essere posto per la guerra, non ci dovrebbe essere così tanto dolore, i bambini e i migliori giovani stanno morendo». Lo stesso vale per le recenti notizie sull'esclusione degli atleti russi dalle competizioni: «La cultura non dovrebbe toccare la politica», afferma Anna. «Adesso siamo felici di sentirci al sicuro. L'Italia è un bel paese, ringrazio tutti per l'aiuto». Un suo desiderio per il futuro è quello, sicuramente, di tornare a vendere i suoi amati tutù da lei realizzati.
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Autore | Radio Number One |
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