Andrea Staid "Cosa significa sentirsi parte della natura?"
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Dialoghi di Pistoia: l’antropologo Andrea Staid terrà la lezione Cosa significa sentirsi parte della natura? Uno sguardo antropologico Venerdì 24 marzo ore 11 al teatro Bolognini | ore 11.15 in streaming su Fb e YT
Dopo il primo incontro propedeutico alla XIV edizione dei Dialoghi di Pistoia, che ha registrato il tutto esaurito, venerdì 24 marzo alle ore 11, sempre al teatro Bolognini, sarà l’antropologo Andrea Staid a tenere la seconda lezione dal titolo: Cosa significa sentirsi parte della natura? Uno sguardo antropologico (www.dialoghidipistoia.it).
L’appuntamento, pensato per le scuole secondarie di secondo grado di Pistoia e della provincia, è aperto gratuitamente anche al pubblico (con prenotazione obbligatoria a dialoghi@comune.pistoia.it). La conferenza sarà trasmessa anche in streaming, sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dei Dialoghi, a partire dalle 11.15. Il festival di antropologia del contemporaneo mantiene così vivo il legame con le scuole di tutta Italia, che da 13 anni seguono le lezioni preparatorie alla manifestazione, e con gli appassionati che desiderano approfondire i grandi temi della contemporaneità.
Negli ultimi anni l’ambiente e la crisi climatica sono tra i temi più narrati e discussi: come può contribuire l’antropologia a questo dibattito? Cosa si intende quando si parla di pluralità eco-sistemica? Risponde Andrea Staid, tentando di fornire una piccola guida utile a orientarsi tra concetti nuovi, ma soprattutto funzionale alla presa di coscienza che per cambiare il mondo da un punto di vista ecologico e sociale, per salvarci dal “disastro”, è necessario un modo differente di guardare e pensare alla “natura”. L’antropologia, raccontando e narrando altri modi di vivere – che per lungo tempo abbiamo erroneamente considerato “primitivi” o “selvaggi” – può insegnarci a decentrare il nostro sguardo: molte società, mantenendo legami di complicità e d’interdipendenza con gli abitanti non umani del mondo, hanno saputo preservarsi dal saccheggio irresponsabile del pianeta, nel quale gli occidentali si sono impegnati senza sosta negli ultimi tre secoli.
Andrea Staid è docente di Antropologia culturale e visuale presso la Naba di Milano, di Antropologia culturale all’Università statale di Genova, di Letterature comparate all’Università Insubria e ricercatore all’Universidad de Granada. Dirige per Meltemi la collana Biblioteca/Antropologia. Ha scritto: I dannati della metropoli (Milieu, 2014), Gli arditi del popolo (Milieu, 2015), Le nostre braccia (Milieu, 2015), Abitare illegale (Milieu, 2017), Senza Confini (Milieu, 2018), Contro la gerarchia e il dominio (Meltemi, 2018), Dis-integrati (Nottetempo, 2020), La casa vivente (ADD, 2021), Essere natura (UTET, 2022). I suoi libri sono tradotti in Grecia, Germania, Spagna, Cina, Portogallo, Cile. Collabora con diverse testate giornalistiche tra le quali Il Tascabile e Left.
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