Alessandra Campo "La somiglianza" Pierre Klossowski
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Alessandra Campo "La somiglianza" Pierre Klossowski Orthotes Editrice https://orthotes.com E se fossimo noi i mezzi di comunicazione? Se fossero gli umani i primi media? Questa è l’ipotesi che fa da...
mostra di più"La somiglianza"
Pierre Klossowski
Orthotes Editrice
https://orthotes.com
E se fossimo noi i mezzi di comunicazione? Se fossero gli umani i primi media? Questa è l’ipotesi che fa da sfondo ai saggi de La somiglianza: un trattato sulla comunicazione che ha nell’incomunicabilità il suo centro propulsore. Pierre Klossowski vi medita sui suoi romanzi e i suoi quadri, analizzando le diverse forme di comunicazione con cui si è cimentato: dalla pittura alla scrittura, dal dialogo alla conversazione muta, dall’idioma corporale alla divinazione, dal cinema alla magia. Ma la lezione de La somiglianza è, anzitutto, la lezione dell’immagine. Per natura private, in quanto indiscernibili dal fantasma che fa di noi dei casi singolari, le immagini assicurano la comunicazione autentica: lo scambio dei corpi attraverso il linguaggio segreto dei segni corporali. Ognuna può impadronirsi di tutti pur non essendo di nessuno. L’immagine fa qualcuno, ma qualcuno che – anche quando è solo, silenzioso – è parlato e pensato da un fuori non dominabile. Per Klossowski non abbiamo immagini, siamo immagini: simulacri degli impulsi che abitano l’anima disputandosene voce e fisionomia. La lezione dell’immagine, infatti, è l’ospitalità: un modello pagano di comunicazione la cui pratica richiede un’energia così soffusa da differire la morte con un Eros primitivo, ma non spontaneo. Klossowski, in queste pagine, ce ne fa un dono non restituibile, privo di contropartita. L’ospitalità non è la reciprocità. L’ospitalità è la somiglianza: la comunione del non comune che ci commuove.
Pierre Klossowski (1905-2001) è stato un filosofo-artista francese. Romanziere, saggista, pittore e cineasta, ha tradotto, tra gli altri, Hölderlin, Heidegger, Rilke, Benjamin, Klee, Wittgenstein, Virgilio, Svetonio e Tertulliano. Con Bataille, Masson, Caillois e Wahl ha preso parte all’avventura della rivista «Acéphale». Ha partecipato anche ai lavori del Collège de Sociologie. È noto soprattutto per la trilogia di romanzi Les lois de l’hospitalité (1965). Ma è anche autore di diversi saggi su Sade, Nietzsche, Gide e Bataille. I suoi famigerati “tableaux vivants” sono stati esposti sia in Francia che all’estero.
Alessandra Campo, è docente di filosofia teoretica presso l’Università degli studi dell’Aquila. Per diversi anni si è occupata dei rapporti tra filosofia e psicoanalisi, con particolare riguardo alle implicazioni metafisiche e cosmologiche della teoria freudiano-lacaniana della temporalità (Bergson, Whitehead e Deleuze). Più recentemente, ha lavorato sul nesso di causalità metafisica presentato da Kant come “fatto della ragione” nella Critica della ragion pratica e “anticipazione della percezione” nella Critica della ragion pura. È autrice di due monografie: Tardività. Freud dopo Lacan (Mimesis 2018) e Fantasma e sensazione. Lacan con Kant (Mimesis 2020). È curatrice di due volumi: L'uno perverso. L'uno senza l'altro: una perversione? (Textus 2018); Einstein vs Bergson: the quarrel of time (De Gryuter 2021).
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