9 - L'albero storto da «Morimondo» di Paolo Rumiz
16 gen 2024 ·
9 min. 17 sec.
![9 - L'albero storto da «Morimondo» di Paolo Rumiz](https://d3wo5wojvuv7l.cloudfront.net/t_square_limited_480/images.spreaker.com/original/a0e9719ec932d2ea9ea1eea8fa4e5036.jpg)
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Descrizione
Chi naviga non deve abbandonarsi troppo alla contemplazione. È la prima regola. E così, dopo la confluenza con la Maira che mi aveva quasi spaventato sentendomi un agguato sulla destra,...
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Chi naviga non deve abbandonarsi troppo alla contemplazione.
È la prima regola.
E così, dopo la confluenza con la Maira che mi aveva quasi spaventato sentendomi un agguato sulla destra, sempre seguendo il filo dei pensieri presi il ramo sbagliato del fiume, sulla sinistra anziché a destra di un'isola di ghiaia che si rivelò più lunga del previsto.
Nella penombra non mi ero reso conto di avere imboccato la strada più difficile, e ormai la corrente mi stava risucchiando verso un albero che pencolava dalla riva a pelo d'acqua.
Da quel momento feci uno sbaglio dopo l'altro; non usai il remo come timone, remai inutilmente nella direzione contraria, nel timore di cadere non mi inclinai col peso del corpo abbastanza per favorire la virata, e soprattutto non mi appiattii sul fondo della canoa per scansare il tronco quando mi venne addosso.
E così mi rovesciai, perfettamente solo nel fiume.
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È la prima regola.
E così, dopo la confluenza con la Maira che mi aveva quasi spaventato sentendomi un agguato sulla destra, sempre seguendo il filo dei pensieri presi il ramo sbagliato del fiume, sulla sinistra anziché a destra di un'isola di ghiaia che si rivelò più lunga del previsto.
Nella penombra non mi ero reso conto di avere imboccato la strada più difficile, e ormai la corrente mi stava risucchiando verso un albero che pencolava dalla riva a pelo d'acqua.
Da quel momento feci uno sbaglio dopo l'altro; non usai il remo come timone, remai inutilmente nella direzione contraria, nel timore di cadere non mi inclinai col peso del corpo abbastanza per favorire la virata, e soprattutto non mi appiattii sul fondo della canoa per scansare il tronco quando mi venne addosso.
E così mi rovesciai, perfettamente solo nel fiume.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
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