#85 Neuroni a Specchio e Flamenco - Flamenco Chiavi in Mano

18 mar 2023 · 16 min. 55 sec.
#85 Neuroni a Specchio e Flamenco - Flamenco Chiavi in Mano
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Che cosa sono i neuroni a specchio e cosa hanno a che fare con il flamenco? Sono un gruppo di neuroni che permettono all'individuo di identificarsi con il movimento compiuto...

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Che cosa sono i neuroni a specchio e cosa hanno a che fare con il flamenco?

Sono un gruppo di neuroni che permettono all'individuo di identificarsi con il movimento compiuto da altre persone e anche con la semplice postura statica, ad esempio quella osservabile in una fotografia o sentire suoni, odori, qualcosa che ci porti in comunione con altre persone, avendo sperimentato cose simili.

Li scoprì Giacomo Rizzolatti del dipartimento di neuroscienze dell'Università di Parma, a metà degli anni '90. Rizzolatti lavorava ad una ricerca sulla coordinazione manuale delle scimmie. Osservò che quando la scimmia prendeva una nocciolina si attivavano un certo gruppo di neuroni, e si pensò che fossero quindi dei motoneuroni, cioè neuroni che scatenano l'azione. Ma un giorno si verificò che l'attività di quel gruppo di neuroni venne stimolata dal vedere il ricercatore prendere una nocciolina: quei neuroni si attivano anche solo vedendo, non solo facendo. Quei neuroni si attivano sia quando la scimmia agisce che quando vede agire. Questa capacità del cervello è stata anche definita “Monkey see, monkey do”, “Scimmia vedere, scimmia fare” fa molto riflettere.

Il fenomeno definito qui è profondamente umanno: ci capita spesso di commuoverci perché un amico sta piangendo o ridere se un amico sta ridendo!

I neuroni a specchio rispondono sia quando si compie un'azione che quando la si vede compiere. Ci permettono di introiettare le azioni degli altri, interpretandone il significato, prevedendone le conseguenze e immaginando di compierle noi stessi. Si riconosce che cosa l'altro fa ma anche perché lo fa! E lo possiamo capire grazie all'esperienza diretta che abbiamo nel campo.

Quando si vede qualcuno fare qualcosa che conosciamo, quindi, i nostri neuroni a specchio lavorano come se lavorassero i nostri muscoli: ecco che si capisce bene cosa succede quando i tifosi guardano i loro calciatori preferiti impegnarsi nelle performances sportive, e arrivano a fare smorfie, contorcersi, e immedesimarsi nell'azione al punto di gridare e non poter proprio stare fermi, pur restando sulla poltrona di casa!

E' interessante verificare che l'esperienza motoria interferisce in maniera significativa, fondamentale, sulla risposta dei neuroni a specchio. Sviluppare una buona capacità di osservazione del movimento, quindi, non può prescindere dall'esperienza diretta del corpo.
Attenzione però: i neuroni a specchio sono molto più sensibili a registrare ciò che il soggetto ha sperimentato di persona! Ad esempio, in un danzatore classico i neuroni specchio si attivano molto più efficacemente di fronte ad una esibizione di danza classica che di altre forme di danza.

Questo ha a che fare con la creazione del gusto personale: ciò che amiamo dipende dalla nostra esperienza diretta nel campo e dalla nostra conoscenza, nella quale ci possiamo rispecchiare più o meno profondamente grazie all'attività dei neuroni a specchio.

I neuroni a specchio sono localizzati nella corteccia premotoria e parietale posteriore, area connessa con l'area di Wernicke, dedicata all'organizzazione linguaggio verbale (produzione dei movimenti che permettono l'articolazione del linguaggio, scelta delle parole da usare ed organizzazione della forma della frase da pronunciare). Questo indica che i neuroni a specchio giocano un ruolo fondamentale nella comunicazione, nella necessità di integrazione con l'ambiente ma soprattutto con il gruppo sociale.

Lavorando sulla musica da camera o sui quartetti d'archi, o allo stesso modo sul flamenco, in assenza di un direttore d'orchestra il gruppo si sintonizza in altro modo, su se stesso o su un elemento e fa ricorso all'esperienza comune per sentire l'empatia e produrre quella comunione di intenti che genera la musica stessa. Il quartetto d'archi si sintonizza sul primo violino. In una orchestra l'attenzione è tutta verso il direttore, verso la sua energia, non solo vero i suoi gesti.

Nel flamenco non c'è un direttore d'orchestra. Quindi come accade l'empatia? In rpimo luogo l'esperienza. Senza aver sperimentato sarebbe difficile, ma se tutti gli elementi del gruppo conoscono l'argomento, le emozioni di tutti andranno nella stessa direzione. I neuroni a specchio organizzano questa risposta e rendono tutto molto più facile: se le persone intorno a me sono esperte su un palo flamenco, ad esempio un Taranto, e sentono e comunicamo bene l'identità dell'atmosfera di quel palo, tutto sarà più facile. Devo però restare in una dimensione di ascolto, che permetta ai neuroni a specchio di attivarsi e giocare da protagonisti.

I neuroni a specchio ci aiutano a sentire l'empatia con le altre persone. A sentirci coinvolti, a metterci in sintonia con la situaizone presente. Questo ha a che fare con la sopravvivenza: l'uomo ha bisogni molto complessi ma non può correre veloce come un giaguaro, sollevare pesi come un elefante o essere agile come una scimmia, ma il gruppo, può sopperire ai suoi bigoni complessi.

Sono Sabina Todaro, mi occupo di Flamenco e di musiche e danze del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro sulla espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.

Sono una studiosa super appassionata di neuroscienze e mi affascina sempre investigare su come il cervello intervenga in tutti i processi della vita, e soprattutto in quelli dell'arte. Il nostro sistema è molto logico, e funziona a sostenere ogni aspetto del nostro movimento e della nostra espressione.

Mi appare sempre più chiaro che se intorno a me ci sono persone che sanno più di me, anch'io funzionerò meglio.


Una mia allieva principiante mi ha fatto una osservazione molto interessante: dopo il suo corso c'è un gruppo avanzato in cui gli allievi frequentano da tantissimi anni, e sono molto abituati a godersi il flamenco, e non perdono il godimento neanche quando fanno esercizi molto semplici. E quando arrivano a scuola fanno piccoli esercizi con i principianti. La mia nuova allieva si è accorta di come tutto fosse più significativo, facile e coinvolgente quando arrivano queste persone che sono più avanti nel percorso.

Il processo è molto naturale, e se non controllo ma semplicemente ascolto, tutto fluirà nel migliore dei modi.
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Autore Sabina Todaro
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