7. Il treno delle donne: Catania - Soveria Mannelli - «L'Italia in seconda classe» di Paolo Rumiz
8 ott 2023 ·
11 min. 13 sec.
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Descrizione
Questa è la settima tappa del viaggio in Italia in treno, realizzato dal ViaggiAutore Paolo Rumiz nell’estate del 2002. Ore 9.47, partiamo tra i limoni, sulla costa più bella del...
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Questa è la settima tappa del viaggio in Italia in treno, realizzato dal ViaggiAutore Paolo Rumiz nell’estate del 2002.
Ore 9.47, partiamo tra i limoni, sulla costa più bella del mondo, in un mare greco, ventoso, zincato, abbacinante nel controluce del mattino.Messina, corsa disperata verso i traghetti prossimi a salpare, deglutendo l’ultima arancina al ragù, e sulla battigia il passeggero diventa subito un osso da spolpare.
A Reggio incrociamo un camion gigantesco, porta un vagone della metropolitana miliardaria di Catania.
Ore 11.40, via per le terre estreme, in uno scompartimento vuoto e rovente, senza l’acqua nelle toilette.Locri, stazione di Locri.
Da un condominio orrendo sopra i binari, studenti mangiano arance e buttano sghignazzando le scorze sulla ferrovia.
Constatiamo di viaggiare in una pubblica discarica che nessuno spazza, se non il treno medesimo.
Il quale si rivela una grande macchina della verità: entrando nei luoghi sempre dal retrobottega, li svela impietosamente.
Per capire l’Italia, basta davvero un finestrino.
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Ore 9.47, partiamo tra i limoni, sulla costa più bella del mondo, in un mare greco, ventoso, zincato, abbacinante nel controluce del mattino.Messina, corsa disperata verso i traghetti prossimi a salpare, deglutendo l’ultima arancina al ragù, e sulla battigia il passeggero diventa subito un osso da spolpare.
A Reggio incrociamo un camion gigantesco, porta un vagone della metropolitana miliardaria di Catania.
Ore 11.40, via per le terre estreme, in uno scompartimento vuoto e rovente, senza l’acqua nelle toilette.Locri, stazione di Locri.
Da un condominio orrendo sopra i binari, studenti mangiano arance e buttano sghignazzando le scorze sulla ferrovia.
Constatiamo di viaggiare in una pubblica discarica che nessuno spazza, se non il treno medesimo.
Il quale si rivela una grande macchina della verità: entrando nei luoghi sempre dal retrobottega, li svela impietosamente.
Per capire l’Italia, basta davvero un finestrino.
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Autore | Giuseppe Cocco |
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