#69 L'atteggiamento mentale verso la comprensione del compás - Flamenco Chiavi in Mano

2 dic 2022 · 14 min. 57 sec.
#69 L'atteggiamento mentale verso la comprensione del compás - Flamenco Chiavi in Mano
Descrizione

La nostra postura mentale ci può facilitare o metterci in difficoltà nella comprensione del ritmo. Spesso chi studia flamenco si preoccupa tantissimo nei confronti del compás, e questo porta lontano...

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La nostra postura mentale ci può facilitare o metterci in difficoltà nella comprensione del ritmo. Spesso chi studia flamenco si preoccupa tantissimo nei confronti del compás, e questo porta lontano dall'essere spontanei e naturali.

Un esercizio che propongo sempre e che funziona molto bene è quello di provare a dare palmas su una musica, cominciando a volume bassissimo, godendomi la musica nel corpo, come se stessi danzando. E lascio che le mani producano un suono un po' più deciso, in maniera spontanea. Coltivando la spontaneità ritmica tutto risulta più facile: la musica esiste in tutte le culture del mondo, il ritmo esiste in tutte le culture. Non appena i bambini di qualche mese di vita sentono ili ritmo, rispondono in modo spontaneo.

Ascoltare gli accenti della chitarra flamenca mi aiuta a non sbagliare, comprendendo al meglio il compás.

Nel momento in cui cerco di non sbagliare e mi preoccupo, attivo dentro di me un giudice severo e superbo che mi porta lontano dal concetto di umiltà, fondamentale nel flamenco, del quale ti ho parlato in un altro podcast.
Nel momento in cui penso che il ritmo stia in piedi solo se mi sforzo tantissimo, il ritmo che produco non sarà spontaneo, forse riuscirò a seguirlo ma non ne godrò. Nel flamenco (e nella vita), essere più naturale non può che farmi del bene! Solitamente, perdendo la spontaneità, il tutto risulta artificioso, poco naturale e molto meccanico. Se sbagliamo non succede nulla, soprattutto quando siamo in fase di studio!

La maggioranza di persone che studiano flamenco al mondo non lo fanno per professione, e anche chi lo fa per lavoro, se si sente a proprio agio vede solo un miglioramento del senso del ritmo. Se mi irrigidisco perché penso che devo essere perfetto, il corpo riceve malissimo il ritmo. E se mi intestardisco su un passo, su un suono, su un ritmo, non faccio che irrigidirmi, e non miglioro, se lo ripeto un milione di volte con rabbia. Comincerò ad odiare quel passaggio! Allora posso bere un bicchier d'acqua, cosa che è sempre una buona maniera di togliermi dallo stress, e distogliermi. Magari mi verrà bene, o magari no! Allora è meglio lasciarlo da parte ed affrontarlo in altro momento. Se lo ripeto altre 1500, volte mi stresso di più, ma non è detto che mi venga meglio. E anche se per caso mi venisse meglio, non mi sentirei meglio!

Il compás non è una lotta, è una guida, sono binari che mi aiutano a stare nel ritmo!

Sono Sabina todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze e le musiche del mondo arabo. Sono molto appassionata di neuroscienze. Sono innamorata funzionamento del cervello e del corpo. Quando sento che sono a mio agio, lascio da parte vergogna, paura e giudizio, tutto funziona meglio. Nelle mie lezioni metto in atto questo elemento!
Quanto più ci si lascia andare e non si pensa che dobbiamo fare tutto noi, tanto più si entra nel ritmo facilmente.

Un bell'esercizio che faccio fare ai miei allievi è sederci tutti in cerchio e fare giochi ritmici, con mani e piedi, percussioni sul corpo, magari sulla base di un metronomo. Essenziale è imparare a ridere sopra gli sbagli. Anch'io stesso sbaglio! Sempre dico agli allievi "Non sono venuta qui per essere perfetta, ma per godermela, e il giorno in cui verrei qui per essere perfetta non verrò più qui e cercherò un altro lavoro!".

Senza il piacere, il godimento, il gioco, il flamenco non ha senso, non esiste. Perfezione viene dal latino perficio, che significa terminare.... e non ho nessuna intenzione di terminare, ma di continuare!

Facendo percussioni sul corpo ci rendiamo conto che il corpo è sonoro e che siamo uno strumento musicale, siamo anche noi compás!
Quando i bailaores sono molto molto bravi, fanno giochi ritmici e si divertono con il compás. A tale riguardo consiglio di guardare il bailaor di Huleva El Choro: a parte che è bravissimo, gioca sempre con i suoni, e se fa qualcosa di diverso da ciò che aveva preventivato, lo coglie come una occasione, lo ripete, lo evolve e ne fa uno strumento per godersi di più il compás.
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Autore Sabina Todaro
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