5 - Song of the paddle da «Morimondo» di Paolo Rumiz
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Descrizione
A Villafranca, finalmente, una finestra sul mondo. Sotto un ombrello di alberi immensi, la riva, magnifica e inspiegabilmente deserta, disegnava la caricatura di un paese ridotto all'idrofobia da chissà quale...
mostra di piùSotto un ombrello di alberi immensi, la riva, magnifica e inspiegabilmente deserta, disegnava la caricatura di un paese ridotto all'idrofobia da chissà quale pestilenza.
Le conosco le mamme italiane, quando mettono in guardia i loro bambini dal demone della corrente.
Ma sì, pensai di loro, che portassero pure i loro pargoli a sfinirsi in un mare-minestrone, dopo infinite code d'autostrada.
Le Rive erano pulitissime, la sporcizia mille volte annunciata non si mostrava.
Posto perfetto per la merenda, con birre a mollo nella corrente, salame, formaggio, olive e pomodoro.
Scatolette di carne uscirono dalle sacche stagne, e Flavio ne usò una come pentola per scaldare le sue cose.
Valentina disse: “ho amato la canoa dopo aver letto i libri di Bill Mason, Song of the paddle e Path of the paddle, che sono considerati tuttora la Bibbia e anche lo spirito della canoa. Parlo del concetto di viaggiare autonomi, della semplicità dell'attrezzatura che si contrappone al tecnicismo del kayak. Col kayak sembra di andare in guerra, vedo mute leopardate, caschi integrali, cose assurde...“
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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