31 - Il nome - «Morimondo» di Paolo Rumiz
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Descrizione
Al Ponte della Becca avremmo lasciato il barcè con il suo straordinario pilota, per imbarcarci su una piccola meraviglia cabinata con albero reclinabile che ci avrebbe portato fino al mar...
mostra di piùIl proprietario, Paolo Lodigiani, c'era venuto incontro in bicicletta e ci aspettava fumando la pipa sul solitario imbarcadero di Rea.
Lui che aveva battuto i mari del mondo, non aveva mai visto nulla di simile.
Il ritmo antico dell'avvocata, lo scorrere delle Rive, i nostri canti, l’allegro disordine dei bagagli.
Tutto era nuovo per lui.
"Come si chiama la barca?” chiese il nuovo passeggero.
"Veramente non ce l'ha, il nome," rispose Angelo da poppa, vagamente imbarazzato.
Valentina: "Che strano, le barche di mare hanno tutte un nome, quelle di fiume niente".
"Beh, bisognerà pur chiamare in qualche modo questo barcè," insistette il buon Lodigiani, e si mise a pensare tirando di pipa.
Pensammo tutti, ma non ci venne in mente nulla.
Poi mi venne il nome, Morimondo, e ricordai.
Venne all'improvviso e non lo dissi a nessuno.
C'era una volta un villaggio tra le risaie sulla riva sinistra del Ticino, una locanda con un fuoco acceso e una donna in nero che mi guardava con occhi abissali.
Aveva il profilo caucasico e mi era già apparsa in tanti viaggi.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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