18 - Ombre sulla corrente - «Morimondo» di Paolo Rumiz

18 gen 2024 · 9 min. 20 sec.
18 - Ombre sulla corrente - «Morimondo» di Paolo Rumiz
Descrizione

Dietro alla Dora c'era Saluggia, dove dormivano le scorie nucleari italiane in uno dei punti più a rischio inondazione della Pianura Padana. L'avevo vista per la prima volta sotto un...

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Dietro alla Dora c'era Saluggia, dove dormivano le scorie nucleari italiane in uno dei punti più a rischio inondazione della Pianura Padana.
L'avevo vista per la prima volta sotto un temporale che faceva friggere i fili dell'alta tensione in mezzo alle saette tra le risaie.
Qualche chilometro più a est avremo trovato anche la centrale atomica di Trino, con le cupole a pagoda che parevano fatte per i fulmini.
Sulla carta risultava spenta, ma il suo cuore pulsava ancora, sotto la sorveglianza di decine di tecnici.
Era come se il demonio avesse scelto l'innocenza della natura per costruire le sue tane di tenebra.
Era stato schierato "grande opera", con quella enfasi babilonica, da piano quinquennale sovietico, che sembrava fatta apposta per occultare gli insulti all'ambiente.
Spesso la grandezza in edilizia è tale solo nella devastazione: e il peggio è che "grandi" manufatti si fanno nulla dove è giusto si facciano, ma banalmente dove le popolazioni protestano meno.
Si scelgono i punti di minore resistenza.
Era accaduto anche nel vercellese, che si era visto infliggere quel regalo solo perché i reggitori della cosa pubblica avevano saggiato la bassa conflittualità sociale del territorio.
I piemontesi sono obbedienti, ma i vercellesi sono i più obbedienti degli obbedienti, e l'Italia li premiava col rischio permanente di una catastrofe.
Ma ebbi un tuffo al cuore.Non c'erano le cicogne.
Rividi il Danubio e la Morava, dove avevo sentito mille volte il colpo secco e ripetuto dei loro becchi.
Qui nulla.
Gli uccelli portatori di fortuna, su cui nemmeno i cacciatori sparavano, avevano abbandonato l'Italia.
Lo sentii segno di malaugurio e mi chiesi se anche quel traffico pazzesco di volatili sul Po fosse sintomo di salute o piuttosto di abbandono da parte degli uomini.
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Autore Giuseppe Cocco
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