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Shamar: cosa resta della notte

  • Contaminazioni

    28 FEB 2024 · Il Vallo di Diano, all’estremità meridionale della provincia di Salerno, è una conca raccolta in un anello di montagne. Un territorio raramente raccontato dai media: quello che succede nel Vallo, di solito rimane nel Vallo. Il 12 aprile 2021 le cose cambiano. Scoppia il caso “Shamar”: sette persone, tutte valdianesi, sono indagate per traffico di rifiuti nei terreni del Vallo. Tra i nomi degli indagati spicca quello del cosiddetto “Re Mida” dei rifiuti, Luigi Cardiello, già coinvolto in altre indagini. Quel giorno, chi abita nel Vallo si sveglia con una consapevolezza amara: quella di vivere in un territorio contaminato. Dalla criminalità organizzata, come ricorda il Procuratore di Potenza Francesco Curcio, e dagli sversamenti illeciti di rifiuti industriali. Quello stesso giorno le cittadine e i cittadini valdianesi, stanchi di non avere altra scelta se non quella di andare via da casa propria, decidono di attivarsi per chiedere giustizia ambientale e sociale: inizia così il processo di costituzione di Resta (Rete Ecologia, Salute, Territorio, Antimafia) - Vallo di Diano. “Ai tempi era una forma ibrida tra il comitato, un'organizzazione di studenti, un luogo di incontro per persone che cercavano uno spazio in cui potersi esprimere, e quel manifesto aveva bisogno di un'identità. Quell’identità non ha tardato a palesarsi. Abbiamo pensato in pochissimo tempo ad un nome. Una studentessa ha scelto come nome Resta, che è un acronimo, che è un invito, ma è anche una possibilità.”
    Ascoltato 20 min. 33 sec.
  • Antidoti

    1 MAR 2024 · In un territorio come quello del Vallo di Diano il più forte antidoto contro contaminazioni criminali e rassegnazione generale è quello di trovare nuovi modi per partecipare, anche da lontano. È la risposta di tanti giovani, migranti forzati dal lavoro o dallo studio, che credono nella possibilità di resistere in maniera diversa, di “restare anche da fuori”. L’inchiesta Shamar, intanto, rivela la sua vera novità: per la prima volta, i rifiuti sversati nel Vallo di Diano provengono da un’azienda del territorio. Cinque anni dopo gli sversamenti, però, delle bonifiche non c’è ancora traccia. Per molti nel Vallo di Diano non resta che partire. Un’emigrazione che, a tratti, ricorda quella di nonni e bisnonni.
    Ascoltato 19 min. 27 sec.

“Shamar: cosa resta della notte” è un podcast in due puntate, prodotto e realizzato dalla rete di attivisti del Vallo di Diano, RESTA, in collaborazione con Fada Collective, con cui...

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“Shamar: cosa resta della notte” è un podcast in due puntate, prodotto e realizzato dalla rete di attivisti del Vallo di Diano, RESTA, in collaborazione con Fada Collective, con cui gettiamo luce sui reati ambientali e sulla resistenza di cittadine e cittadini che, da quell’aprile del 2021, hanno continuato a mobilitarsi, reagendo a una rassegnazione strisciante, in una zona in cui la scelta di emigrare, per lavoro e studio, accomuna nonni e nipoti.

Subito dopo i primi ordini di arresto e indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia di Potenza, nasce RESTA (Rete, Ecologia, Salute, Territorio e Antimafia), un'associazione che riunisce cittadine e cittadini determinati a lottare per difendere l’ambiente del Vallo di Diano, facendo pressione su amministratori, istituti scolastici e società civile.

Le due puntate del podcast raccontano - attraverso i protagonisti - l’indagine della magistratura, il ruolo dell’azienda da cui sono partiti i materiali nocivi e le forme di protesta e mobilitazione messe in atto da studenti e attivisti. Sullo sfondo e a tratti protagonista, il territorio del Vallo di Diano, area interna, lontana da centri di potere, in cui il ricatto occupazionale condanna alcuni al silenzio. Quello che nasce tra i monti che incorniciano il Vallo, può e deve diventare di dominio pubblico.

“Shamar: cosa resta della notte” è un’inchiesta di RESTA assieme a Fada Collective e il secondo capitolo del progetto #SenzaSegnale di IrpiMedia, in collaborazione con DOTZ, INDIP e CGP e sostenuto dal @journalismfund europe
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Autore IrpiMedia
Categorie Documentari
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