4 DIC 2023 · Nel podcast n.3 di ‘https://radio32.net/scienza-dellesperienza-approfondimenti-di-psicologia-e-medicina/‘, parliamo di psicologia, di umanizzazione delle cure sanitarie, di cambio di paradigma nell’ambito della salute e della sanità pubblica a partire dalla fenomenologia. Lo facciamo con il dott. Stefano Marchese, psicologo, educatore e psicoterapeuta, docente IPRA. Lavora nel campo della cronicità e della patologia organica, sostenitore di reti e della funzione pubblica dell’intervento psicologico, costruttore di possibilità, libero professionista.Buon ascolto!
Per approfondire i contenuti del podcast “Per una Medicina Umana. Quale ruolo per la fenomenologia in ambito medico?”:
https://www.bollatiboringhieri.it/libri/giampiero-arciero-fondamenti-di-psicoterapia-fenomenologica-9788833959047/
La sofferenza dei pazienti non è omologabile a un guasto da riparare. Non si tratta di ripristinare la funzionalità di un organismo ancora inteso – sulla base dell’ontologia antica che si declina variamente fino a Kant e a Fichte, e attraverso la loro influenza sulla fisiologia ottocentesca arriva alle neuroscienze – come quel che permane e dev’essere ogni volta compreso alla luce di una qualsivoglia teoria e di principi invarianti che si suppone reggano lo sviluppo di ciascuno. Ma è pensabile di collocarsi fuori da un simile paradigma? Il sé si può cogliere scientificamente, e curare, senza presupposti teorici vincolanti e modelli a priori? È quanto si prefigge la psicoterapia fenomenologica, di cui Giampiero Arciero, Guido Bondolfi e Viridiana Mazzola delineano qui i fondamenti, con un rigore epistemico e degli snodi metodici diversi da quelli delle scienze naturali. Se, in questa prospettiva, la psicologia diventa scienza dell’esperienza personale e del suo significato, l’accesso all’altro, alla sua assoluta singolarità, deve affidarsi anche alla subtilitas, la finezza di spirito raccomandata dagli ermeneuti.
E mentre il dominio della cura si apre a convitati inusuali per le terapie della psiche, dai Padri del deserto a Heidegger, una concettualità rinnovata sgretola le paratie tra il senso e i fatti, i processi psichici e gli avvenimenti, sovvertendo la metafisica corrente dell’intersoggettività: la motilità della vita si attualizza già sempre in contesti di significatività, il corporeo si dilata oltre i confini della carne, perché partecipa alla relazione con l’altro prima di ogni mediazione empatica. L’affrancamento dalle psicoterapie scientifiche abituate a strappar via l’esperienza dalla vita ha oggi il nome di fenomenologia.
https://www.bollatiboringhieri.it/libri/giampiero-arciero-fondamenti-di-psicoterapia-fenomenologica-9788833959047/https://www.bollatiboringhieri.it/autori/giampiero-arciero/, https://www.bollatiboringhieri.it/autori/guido-bondolfi/, https://www.bollatiboringhieri.it/autori/viridiana-mazzola/Tentiamo una preliminare definizione di ‘vita umana’: un movimento storico e identitario che caratterizza un soggetto che fa esperienza, un soggetto capace di ‘essere colpito’ dall’esperienza umana, esserne assoggettato, in modo tale da poter intervenire nella propria vita attraverso la realizzazione o meno di progetti tesi ad attuare se stesso, principalmente tramite il linguaggio che raccoglie la possibilità di ‘essere colpito’ e di progettarsi in un racconto.https://www.psicologiafenomenologica.it/articolo/la-psicologia-clinica-come-sapere-fondamentale-per-saper-vivere-e-saper-morire/
https://www.psicologiafenomenologica.it/articolo/la-psicologia-clinica-come-sapere-fondamentale-per-saper-vivere-e-saper-morire/Sempre dallo stesso articolo, il rapporto tra fenomenologia, psicologia e vita:“Questa articolazione non viene tenuta in considerazione nel processo di monitoraggio dei parametri biologici che finiscono per essere considerati le uniche premesse per il mantenimento dello stato in vita: in realtà costituisce ciò senza cui una vita non può definirsi ‘umana’ e non esiste come tale.Il concetto nasce dall’applicazione di un metodo fenomenologico denominato da Heidegger indicazione formale che prevede tre semi di senso o momenti dell’esplicitazione in fenomeno di un oggetto.
- Il primo senso è quello del contenuto: un oggetto che si manifesta, che ci colpisce.
- Il secondo senso è quello del riferimento, la rete potenziale e differenziale dei rimandi a cui quell’oggetto è relato, compreso il modo in cui colpisce il soggetto di esperienza, l’orizzonte delle significatività
- Il terzo senso, quello dell’attuazione, è il modo concreto in cui si realizza nella storia quell’oggetto.