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22 NOV 2022 · Benedetto XVI lo definì «un grande testimone della fede, che in tempi bui ha fatto splendere la luce della verità e ha mostrato il coraggio di opporsi al potere della tirannide»: il riferimento è al card. Clemens August conte von Galen (1878-1946), colui che osò tener testa apertamente e senza protezioni al regime nazionalsocialista. «Più degli uomini – ha proseguito papa Ratzinger - egli temeva Dio, che gli ha concesso il coraggio di fare e di dire ciò che altri non osavano dire e fare. Così egli ci esorta a vivere di nuovo la fede oggi e ci mostra anche come ciò sia realizzabile nelle cose semplici e umili e tuttavia grandi e profonde».
Quando, nel marzo 1946, von Galen tornò da Roma, dove Pio XII lo aveva da pochi giorni creato cardinale, la popolazione lo accolse trionfalmente davanti alle rovine del duomo di Münster, quasi completamente distrutto dai bombardamenti. Fu la forza della sua coscienza, che gli consentì di diventare un eroe, suo malgrado, tanto da esser ricordato come «il leone di Münster».
Nell’appendice del libro vengono riportate tre prediche del 1941 ed altri suoi interventi, oltre ad una vibrante lettera di protesta da lui indirizzata al Führer, testi che conservano intatta anche oggi la propria intensità e che ancora rappresentano un chiaro e forte monito, rivelando in modo impressionante con quanta coerenza e coraggio il card. von Galen si fosse schierato contro l’arbitrio della dittatura, impegnandosi nella difesa del diritto alla vita di ogni essere umano.
BEAUGRAND GUENTER, , Edizioni San Paolo,
Cinisello Balsamo 2021, p. 276, € 22
11 OTT 2022 · Il testo, curato da Sergio Donna, è suddiviso in oltre sessanta capitoli, ciascuno dedicato ad un
giardino ed al suo titolare o ai personaggi storici, che lo hanno frequentato. Il testo è frutto dalle
ricerche condotte da un’équipe di nove esperti, accurati nel descrivere le glorie di una città, Torino,
che, con oltre 400 tra parchi e giardini, detiene il primato nazionale per estensione e si colloca nei
primi 15 posti a livello mondiale.
Tra gli spazi più significativi la città vanta, ad esempio, i Giardini Reali nella porzione racchiusa
dai Bastioni con la fontana delle Nereidi e dei Tritoni: il primo loro impianto risale all’epoca di
Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580), mentre importanti modifiche sono intervenute alla fine
del Seicento e nel 1886. Presentano eleganti viali geometrici con giochi prospettici e sculture.
Ma v’è anche il giardino botanico medioevale di palazzo Madama, di cui a partire dal 1402 si ha
documentazione scritta: lo spazio è stato suddiviso, sulla scorta delle antiche carte, in hortus (orto),
viridarium (bosco e frutteto) e iardinum domini (giardino del principe) e presenta arredi
tradizionali, tra i quali spicca la falconara.
Un richiamo merita anche il giardino dei Principi di Palazzo Cisterna, costituito nel suo primo
embrione nel 1673, poi rimaneggiato più volte sino al 1859 con un’aiuola centrale ellissoidale ed
una fontana al centro ed attorno altre aiuole di varie forme, divise da sentieri, che vanno a disegnare
prati, boschetti e coltivazioni di fiori.
Il volume è corredato da oltre novanta foto a colori e dagli spartiti di alcuni brani dedicati proprio
ai giardini del capoluogo piemontese.
20 SET 2022 · Le opere di Alessandro Manzoni proposte in questa antologia offrono la possibilità di approfondire temi importanti quali quello della fiducia nella Provvidenza, della storia e della grazia, della morale, parlando anche di cattolicesimo liberale, di amor patrio, di lingua italiana, nonché dell’importanza del romanzo storico per la formazione della coscienza civile. Il tutto, però, declinato secondo una visione edificante della realtà, che, specie di questi tempi, aiuta.
Manzoni era convinto del fatto che il bene sgorgasse dal bene; bene come fede, devozione, dirittura morale, amore, saggezza, buon senso, carità, ma bene anche come amor di Dio e della famiglia. Le stesse Osservazioni sulla morale cattolica sono totalmente immerse in una concezione filosofica del bene, che si oppone – ed è in grado di farlo! – allo spirito laico, ateo e protestante. Persino la sciagura viene riletta alla luce di quella categoria, tipicamente manzoniana, ch’è la Provvida sventura, già notata nel coro di Ermengarda dell’Adelchi: «Fosti collocata dalla provvida sventura tra gli oppressi».
6 SET 2022 · AUTORI VARI (a cura di Sergio Donna), I giardini di Torino. Storia, incontri & leggende nei parchi della città, Edizioni Inspire Communication, Torino 2021, p. 264, € 26,56 Il testo, curato da Sergio Donna, è suddiviso in oltre sessanta capitoli, ciascuno dedicato ad un giardino ed al suo titolare o ai personaggi storici, che lo hanno frequentato. Il testo è frutto dalle ricerche condotte da un’équipe di nove esperti, accurati nel descrivere le glorie di una città, Torino, che, con oltre 400 tra parchi e giardini, detiene il primato nazionale per estensione e si colloca nei primi 15 posti a livello mondiale.
Tra gli spazi più significativi la città vanta, ad esempio, i Giardini Reali nella porzione racchiusa dai Bastioni con la fontana delle Nereidi e dei Tritoni: il primo loro impianto risale all’epoca di Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580), mentre importanti modifiche sono intervenute alla fine del Seicento e nel 1886. Presentano eleganti viali geometrici con giochi prospettici e sculture.
Ma v’è anche il giardino botanico medioevale di palazzo Madama, di cui a partire dal 1402 si ha documentazione scritta: lo spazio è stato suddiviso, sulla scorta delle antiche carte, in hortus (orto), viridarium (bosco e frutteto) e iardinum domini (giardino del principe) e presenta arredi tradizionali, tra i quali spicca la falconara.
Un richiamo merita anche il giardino dei Principi di Palazzo Cisterna, costituito nel suo primo embrione nel 1673, poi rimaneggiato più volte sino al 1859 con un’aiuola centrale ellissoidale ed una fontana al centro ed attorno altre aiuole di varie forme, divise da sentieri, che vanno a disegnare prati, boschetti e coltivazioni di fiori.
Il volume è corredato da oltre novanta foto a colori e dagli spartiti di alcuni brani dedicati proprio ai giardini del capoluogo piemontese.
9 AGO 2022 · Fu conosciuto come il Battaglione dei Tiragliatori Pontifici: nel 1860 riunì giovani cattolici giunti da ogni angolo d’Europa allo scopo di difendere con le armi la libertà della Chiesa e del Papa Re, rispondendo così all’appello levatosi da numerosi sacerdoti. Nel gennaio 1861 divenne Battaglione degli Zuavi Pontifici, più tardi venne trasformato in Reggimento.
La sua storia durò in tutto poco più di dieci anni, vissuti intensamente e ricordati in questo libro, scritto da Francesco Maurizio Di Giovine: rappresenta il primo saggio completo sull’argomento e propone peraltro anche significative testimonianze. Rivivono in queste pagine fatti storici come il tributo di sangue versato dai volontari, che furono vittime di malattie, di incidenti, di agguati, di atti di terrorismo, ma rivivono anche la vita di guarnigione, la lotta al brigantaggio, le opere caritatevoli ed umanitarie, compiute soprattutto durante l’epidemia di colera con i soccorsi apportati alla popolazione del Lazio meridionale; e poi ancora la guerra rivoluzionaria del 1867, infine l’eroica
difesa di Roma durante l’invasione del settembre 1870. Il volume presenta anche protagonisti dell’epoca quali l’alfiere Alfonso Carlos di Borbone, fratello del Pretendente legittimista al Trono di Spagna Carlo VII.
26 LUG 2022 · Le Edizioni del Galluzzo proseguono la loro opera benemerita, pubblicando per la Fondazione Ezio Franceschini due volumi diversi, ma accomunati da un’attenta ricerca nel campo della letteratura agiografica, dottrinale e liturgica del Medioevo. Il primo volume, curato dal prof. Francesco Santi dell’Università di Bologna, ci mostra come la cultura latina del Medioevo abbia creato figure intellettuali, che sono inaspettatamente al centro della vita intellettuale in riferimento a Maria.
Di particolare interesse lo studio di Francesco Vermigli sulla ricezione degli apocrifi nella Leggenda aurea (Antonella Degl’Innocenti) e nelle opere teologiche di san Tommaso d’Aquino e di san Bonaventura (Francesco Vermigli). Altrettanto interessante è l’edizione critica, a cura del prof. Gianpiero Tavolaro, dei cinque sermoni dedicati a san Luigi re di Francia dall’agostiniano Giacomo da Viterbo negli anni dell’episcopato napoletano, tra il 1303 e il 1307. L’importanza di queste prediche risiede nel modello politico, che esse ci offrono del «santo re e glorioso confessore» Luigi IX. «Poiché infatti questo santo ha magnificato Dio, a sua volta è stato magnificato da Dio, poiché Dio, dopo averlo reso grande, ha fissato per sempre la sua grandezza» (p. 63).
12 LUG 2022 · AVENA ANTONIO – DI SEREGO ALIGHIERI PIERALVISE (A CURA DI), Dante e Verona. Studi pubblicati nel 1921, Edizioni QuiEdit (tel. 045/595900), Verona 2021, pp. 422, fuori commercio Diffuso nell’estate 1921, il volume Dante e Verona, a cura di Antonio Avena (1881-1967) e Pieralvise di Serego Alighieri (1875.1943), fu molto apprezzato anche dalla critica accademica. In occasione del settecentesimo anniversario dantesco, il conte Pieralvise di Serego Alighieri, nipote di uno dei curatori di quel volume e discendente in linea diretta da Dante, attraverso Ginevra degli Alighieri che nel 1549 sposò il conte Marcantonio Serego, ha voluto ristampare il libro con una nota introduttiva di Gian Paolo Marchi, che lo situa nel suo contesto storico.
L’opera contiene quindici saggi che trattano di Verona ai tempi di Dante (Luigi Simeoni), di Dante e i Signori della Scala (Léon Dorez), di Dante e Cangrande della Scala (Vittorio Cian) e di molti altri temi storici, artistici ed eruditi, come l’indagine di Bashford Dean sulla (presunta) staffa del cavallo di Cangrande conservata presso il Metropolitan Museum di New York. Il contributo più impegnativo, tanto da meritare una recensione da parte dello storico Federico Chabod, è forse quello che Luigi Carcereri dedica al tema Politica dantesca e politica scaligera. Molto interessanti sono anche i profili di alcuni discendenti di Dante, come l’umanista Dante III Alighieri (Vittorio Mistruzzi) e Jacopo di Pietro III Alighieri (Flaminio Pellegrini), nonché la storia della villa Alighieri di Gargagnago, tuttora abitata dai discendenti del poeta (Pieralvise di Serego).
28 GIU 2022 · Nella società post-moderna, in cui l’affettività è fragile preda dell’emotività, le relazioni sono mutevoli perché votate alla cultura del provvisorio e le identità sembrano fluide e disincarnate, la famiglia rischia di subire questo stesso tempo “liquido”. Nella Prefazione del volume Come olio di nardo, il prof. Stanislaw Grygiel, docente emerito di Antropologia filosofica al Pontificio Istituto «Giovanni Paolo II» presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, evidenzia una delle aporie del mondo d’oggi: «Diventiamo artigiani, sempre più formati dalle scienze e, di conseguenza, perdiamo la capacità di pensare». Ciò significa tradire la natura propria dell’uomo, quella natura «in cui egli trova “le impronte di Dio”. Contemplare l’amore significa dimorare in esso e alla sua luce vedere “l’universo e la storia” della persona umana».
A dispetto però delle fosche previsioni di stampo relativista e dei continui pessimismi propri di certe ideologie, la solidità della famiglia continua ad imporsi nella cultura di ogni epoca: una società a misura di famiglia rappresenta, infatti, la miglior garanzia contro ogni deriva di tipo soggettivista o collettivista, poiché in essa il valore della persona si pone sempre al centro ed il bene comune si realizza senza svilire quello individuale, che anzi è libero di sbocciare in tutta la sua verità e bellezza.
Questo testo multidisciplinare, curato dalla professoressa Giorgia Brambilla, docente di Bioetica e Teologia Morale presso l’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum», intende proprio contribuire a diffondere il “buon profumo” della famiglia, culla della vita umana e sorgente del bene della persona.
14 GIU 2022 · Le informazioni sul Covid continuano a monopolizzare e disorientare la nostra vita. Dopo due anni, Marco Ferrazzoli e Giovanni Maga provano a riflettere più lucidamente su questo tsunami in un libro edito da Zanichelli, Pandemia e infodemia: come il virus viaggia con l’informazione.
La comparsa di Sars-Cov-2 su scala globale ha generato una circolazione massiccia e incontrollata di notizie e commenti di cui le fake-news sono solo la forma più nota. Siamo nel tempo della polarizzazione dei social network, certo, ma anche gli altri media non hanno concorso a fare chiarezza. La narrazione richiama spesso quella di una guerra, sono di uso comune ma non preciso parole ed espressioni tecniche, indici e numeri epidemiologici si susseguono con dubbio valore statistico. Soprattutto, voci non sempre autorevoli si contraddicono, senza che quelle della scienza si distinguano per credibilità e attendibilità.
Quest’esperienza, avvertono gli autori, deve farci ripensare il rapporto tra chi fa ricerca e chi la comunica, per affrontare in modo più consapevole le future emergenze, frutto della globalizzazione e dell’antropizzazione. E che amplificano le fragilità individuali e sociali, catalizzando profondi mutamenti. Ferrazzoli e Maga provano a proporre proprio un modello di dialogo, di mediazione senza dogmatismi né manicheismi, a partire dalle loro rispettive esperienze professionali: un giornalista capo-ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche, un virologo direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare del CNR.
31 MAG 2022 · Storia della devozione al Sacro Cuore di Gesù in Austria
L’autore del libro, don Marc Hausmann, ricercatore e docente di filosofia e teologia, ripercorre in queste pagine la storia plurisecolare del culto al Sacro Cuore di Gesù in Austria, dalle lontane origini nel primo millennio, origini da ricercarsi nella venerazione delle cinque piaghe di Cristo sulla Croce, sino alle più recenti devozioni presenti nei territori di lingua tedesca all’inizio del secondo millennio.
Esaminando i diversi filoni devozionali, che poi confluiscono nel grande culto al Sacro Cuore del Settecento, don Hausmann analizza la profonda crisi, subita da questa devozione a seguito dell’affermarsi del giansenismo e dell’illuminismo: «il primo sarà il suo nemico religioso o “intra-ecclesiale” e il secondo il suo nemico “politico” o “laico”».
Pagine appassionate danno conto tuttavia anche della vivace e ferma reazione cattolica contro il mondo laicista nel Tirolo, che conferì nuova vita e inedito vigore al culto del Sacro Cuore nell’Ottocento, incentivando ed insistendo «sull’intimità spirituale fra Cristo nel suo Cuore ed il fedele. Tale impegno della conformazione personale del fedele ad unirsi al Cuore di Gesù nella sua sofferenza e passione rappresenta il contributo alla mistica del Sacro Cuore, cioè al culmine della spiritualità e religione cattolica. Tale mistica ed interiorizzazione sono anche da augurarsi oggi per la coltivazione della Tradizione cattolica in questi tempi, in cui essa dev’essere praticata e vissuta spesso e volentieri in disparte, sotto forma di una vera e propria resistenza».
Ogni settimana un nuovo libro. Ascolta il podcast di radioromalibera.org dedicato alle recensioni librarie. Ogni martedì alle ore 17 una nuova puntata.
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