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Plurifonie. Un programma di Roberto Paci Dalò dedicato alla storia della voce e della vocalità, con un focus sui modi sperimentali e nuovi di usare la voce. Nel programma vengono...
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Plurifonie. Un programma di Roberto Paci Dalò dedicato alla storia della voce e della vocalità, con un focus sui modi sperimentali e nuovi di usare la voce. Nel programma vengono esplorate la storia della voce e della vocalità, dalle sue prime radici nelle forme tradizionali di espressione vocale, al suo utilizzo in forme più moderne e sperimentali e guardando al valore rituale della voce. Viaggiando attraverso diverse culture che hanno utilizzato la voce per creare esperienze sonore uniche e potenti e come la tecnologia ci ha permesso di esplorare le possibilità dell'espressione vocale in modi nuovi ed innovativi. Vengono approfondite le storie dietro alcune delle performance vocali più interessanti esplorando come la voce può essere utilizzata anche al di là della sua dimensione testuale.
“Nella scrittura vocale, poesia è la voce. Il testo è la sua eco” (Carmelo Bene).
Plurifonie è un termine coniato dalla filosofa femminista Adriana Cavarero, una delle più attente studiose di Hannah Arendt e presidente di Hannah Arendt Center for Political Studies – Università di Verona. “Primo ed esplicito scopo di questo neologismo è quello di assegnare un nome specifico alla voce della pluralità in quanto distinta dalla voce della massa e opposta a essa.” (Adriana Cavarero).
“Attraverso il mio lavoro appare chiaramente la mia natura androgina. Ho due voci: una maschile e una femminile, e le adopero tutte e due, separatamente e contemporaneamente.” (Demetrio Stratos).
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“Nella scrittura vocale, poesia è la voce. Il testo è la sua eco” (Carmelo Bene).
Plurifonie è un termine coniato dalla filosofa femminista Adriana Cavarero, una delle più attente studiose di Hannah Arendt e presidente di Hannah Arendt Center for Political Studies – Università di Verona. “Primo ed esplicito scopo di questo neologismo è quello di assegnare un nome specifico alla voce della pluralità in quanto distinta dalla voce della massa e opposta a essa.” (Adriana Cavarero).
“Attraverso il mio lavoro appare chiaramente la mia natura androgina. Ho due voci: una maschile e una femminile, e le adopero tutte e due, separatamente e contemporaneamente.” (Demetrio Stratos).
1 MAR 2023 · Nella puntata del 27 febbraio 2023 abbiamo ascoltato
Paolo Fresu, Daniele Di Bonaventura, A Filetta, Rex tremendae
Aksel Rykkvin, Georg Friedrich Händel, Lascia ch'io pianga
Ida Travi, Vedo l'altissimo muro
Komitas Vardapet, Havik
Salvatore Sciarrino, Lo specchio infranto, dall'opera Vanitas
Sinéad O'Connor / The Chieftains The Foggy Dew
David Moss, Slow Talking
Hanns Eisler Die Ballade vom Wasserrad
Nusrat Fateh Ali Khan, Dhyahar-Eh-Ishq Meh (Il regno dell'amore)
21 FEB 2023 · Nella puntata del 23 gennaio 2023 abbiamo ascoltato
Demetrio Stratos, Flautofonie ed altro
Sœur Marie Keyrouz, Adhimi Ya Nafsi - Ufficio della natività di Cristo, quinto ichos
Paul De Marinis, Fonetica Francese
Romica Puceanu, Inimiora, inioara
Sisiwa / Nonohanapata - Isole Solomon, Keni ni mato (La donna-terra)
Vitorino, Menina estás à Janela
Willem Dafoe / Lou Reed, Conqueror Worm
Arthur Russell, A Little Lost
Carmelo Bene, Le onde (Boris Pasternak)
William Burroughs, A Thanksgiving Prayer
Veljo Tormis, How Can I Recognize My Home
Guillermo Gómez-Peña / Coco Fusco, Borderless Radio
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“Nella scrittura vocale, poesia è la voce. Il testo è la sua eco” (Carmelo Bene).
Plurifonie è un termine coniato dalla filosofa femminista Adriana Cavarero, una delle più attente studiose di Hannah Arendt e presidente di Hannah Arendt Center for Political Studies – Università di Verona. “Primo ed esplicito scopo di questo neologismo è quello di assegnare un nome specifico alla voce della pluralità in quanto distinta dalla voce della massa e opposta a essa.” (Adriana Cavarero).
“Attraverso il mio lavoro appare chiaramente la mia natura androgina. Ho due voci: una maschile e una femminile, e le adopero tutte e due, separatamente e contemporaneamente.” (Demetrio Stratos).
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“Nella scrittura vocale, poesia è la voce. Il testo è la sua eco” (Carmelo Bene).
Plurifonie è un termine coniato dalla filosofa femminista Adriana Cavarero, una delle più attente studiose di Hannah Arendt e presidente di Hannah Arendt Center for Political Studies – Università di Verona. “Primo ed esplicito scopo di questo neologismo è quello di assegnare un nome specifico alla voce della pluralità in quanto distinta dalla voce della massa e opposta a essa.” (Adriana Cavarero).
“Attraverso il mio lavoro appare chiaramente la mia natura androgina. Ho due voci: una maschile e una femminile, e le adopero tutte e due, separatamente e contemporaneamente.” (Demetrio Stratos).
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