Contatti
Info
Le risposte del direttore Giano Colli ai lettori di BastaBugie
18 OTT 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1599
LETTERE ALLA REDAZIONE: E' GIUSTO BATTEZZARE I FIGLI DEI CONVIVENTI? di Giano Colli
Gentile redazione di BastaBugie,
ho letto con attenzione l'articolo sullo sposarsi in chiesa secondo il Papa.
Forse non c'entra granché, ma mi chiedo se sia giusto che le coppie che convivono senza essere sposate possano fare battezzare i loro figli?
Renata
Cara Renata,
il problema da te posto potrebbe essere così enunciato: nel caso in cui i genitori non abbiano una vita di fede vissuta (o addirittura in palese contrasto come nel caso di una convivenza) è giusto dare il battesimo ai figli? Ho ben presente infatti il caso di alcuni sacerdoti che hanno rifiutato (come vedremo: ingiustamente) il battesimo a figli di genitori in situazione irregolare di matrimonio.
Il cardinale Biffi una volta disse che nella preparazione dei genitori al battesimo ci si accorge quanto non gli interessa nulla.
Adesso si fa la preparazione al battesimo, ma prima no. Si telefonava al parroco e si diceva "domenica alle tre si viene a battezzare il figlio, va bene?" come si vede ad esempio nei film di don Camillo (anche se lì il problema era che Peppone voleva dare nome Lenin al figlio...). Ora invece si fa, giustamente, la preparazione.
Il Cardinal Biffi, da parroco, preparava il gruppo dei genitori tutti insieme. Iniziava facendo notare che nella prima domanda del rito si domanda: "cosa chiedete alla Chiesa?".
Il Cardinal Biffi faceva notare: "Vedete siete voi a chiederlo, non è la Chiesa che ve lo impone". Un signore ad alta voce fa: "veramente io non vorrei chiederlo, ma lo faccio per accontentare mia moglie che è tre mesi che mi fa un capo così".
Allora il Cardinale lo prende da parte dopo l'incontro e gli dice: "Guardi che se lei non lo chiede io non posso dare il battesimo a suo figlio, del resto è lei il capofamiglia" (non era vero perché basta anche uno solo dei genitori, ma il Cardinale ha fatto il furbetto). Allora l'uomo risponde: "E io cosa vado a dire a casa a mia moglie?". E il Cardinale: "Beh, ognuno ha i suoi problemi, io di dover parlare con lei e lei di dover parlare con sua moglie".
Il giorno dopo arriva tutta arrabbiata la moglie: "Reverendo, lei in cinque minuti mi ha distrutto il lavoro di tre mesi". Ma il Cardinale non ha ceduto nemmeno con lei. Qualche settimana dopo arriva il marito e dice: "Adesso ho capito l'importanza del battesimo e lo chiedo per mio figlio...". La forza delle donne...
Purtroppo sta avvenendo qua e là che si chiedano condizioni gravose per dare i sacramenti. Alcuni sacerdoti non danno il battesimo ai genitori divorziati o che non praticano. Ma questo distruggerebbe la Chiesa. E' un rigorismo pericoloso. Se si dicesse "Se non vieni alla Messa non posso darti i sacramenti" ad esempio del battesimo del figlio oppure della cresima all'adolescente. La gente ci vedrebbe dei ricattatori e si allontanerebbe dai sacramenti per colpa nostra...
Per ricevere il battesimo sono necessarie solo due condizioni:
1) la richiesta di uno o entrambi i genitori (bisogna sempre rispettare la volontà dei genitori);
2) che i genitori si impegnino a proseguire la sua formazione cristiana (che poi in concreto è quello di mandarlo a catechismo).
Se ci sono queste due condizioni non si può negare a un bambino la grazia del battesimo perché i genitori non sono perfetti cristiani (poi bisognerebbe chiedere chi può vantarsi di essere perfetto di fronte a Dio...).
A questo punto uno si potrebbe chiedere perché non dare allora la comunione a chi convive o ai divorziati risposati. Non sarebbe forse anche in questo caso un rigorismo esagerato non dargliela? In realtà non è così. Secondo la parola di San Paolo chi mangia il Corpo di Cristo in stato di peccato mortale, mangia la propria condanna a morte. Ecco perché la Chiesa non da la comunione ai conviventi, agli sposati solo con il rito civile o ai divorziati risposati. Non la da perché ha di mira la salvezza di quelle anime. E, nel caso del battesimo, è sempre la salvezza dell'anima del bambino che spinge la Chiesa a dare il battesimo anche ai figli di coloro i quali non possono ricevere la comunione. In entrambi i casi la Chiesa ha sempre lo stesso scopo: la salvezza delle anime.
19 SET 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7541
LETTERE ALLA REDAZIONE: SULLE PUNIZIONI DI DIO SONO D'ACCORDO CON VOI di Pietro Guidi
Gentile Redazione di BastaBugie,
ho letto con interesse il vostro articolo sull'episodio di Anania e Saffira. Dio li punisce per aver ingannato gli apostoli. Come giustamente da voi sottolineato questo brano si trova nel Nuovo Testamento e questo nonostante quello che solitamente si dice e cioè che il Dio che punisce è una cosa che si trova solo nel Vecchio Testamento.
Onestamente sono d'accordo con voi ed anzi mi ha sempre stupito sentire cristiani che mi contestavano una certa durezza nel parlare dei peccati mortali e volevano sostenere che Gesù, ovvero il Dio delle beatitudini del Vangelo, fosse diverso dal Dio che puniva con il diluvio universale. A questo punto gli chiedevo come fosse possibile che Dio cambiasse idea. Ma loro rimanevano sulle loro posizioni.
Cari amici vi ringrazio di questo articolo che mette le cose in chiaro ed anche per aver fatto notare che proprio questo brano è stato saltato durante le letture del periodo pasquale. Non lo avevo notato, ma controllando mi sono accorta che è proprio così.
A questo punto avrei due domande. La prima è più una richiesta che una domanda, e cioè vi chiedo di approfondire ulteriormente le conseguenze dell'eliminazione del concetto di peccato mortale e di pena eterna. La seconda domanda è una domanda vera e propria e cioè vorrei sapere se la liturgia riformata ha fatto altri tagli mirati alla Parola di Dio, simili a quello clamoroso di Anania e Saffira.
Grazie ancora per il vostro prezioso lavoro.
Maria
RISPOSTA DELLA REDAZIONE
Gentile Maria,
grazie a te per la mail e per l'affetto con cui ci segui. Per quanto riguarda la tua richiesta di approfondimenti ti accontento subito.
Purtroppo l'eliminazione del concetto di pena ha delle conseguenze enormi sulla concezione del Cristianesimo. Infatti la dottrina cattolica insegna che Dio è infinitamente giusto ed esige che ogni male venga riparato attraverso una pena. Anche se la sua Misericordia è infinita non può derogare a questa legge.
Quando Adamo ed Eva commisero il peccato originale, per la sua infinita Giustizia li ha cacciati per sempre dal paradiso terrestre, anche dopo il loro pentimento. Dio ha punito il peccato di Adamo ed Eva con l'introduzione nel mondo della morte, della malattia e della sofferenza. Inoltre ha punito specificatamente Adamo, e con lui tutti gli uomini della storia, con il dover faticare nel lavoro. Ha punito Eva, e con lei tutte le donne, con la sofferenza durante il parto. Inoltre dopo il peccato originale Dio ha chiuso le porte del Paradiso all'umanità. Questa punizione sarebbe durata nel tempo perché non sarebbe bastata un'eternità di sofferenze per ripagare il debito che aveva contratto con Dio commettendo quella colpa.
Se per un cristiano non sono chiare queste cose vuol dire che ha le idee confuse e rischia di non capire cosa sia venuto a fare Gesù nel mondo. Il Signore infatti è venuto tra gli uomini per pagare il prezzo del loro riscatto. Gesù è l'Agnello di Dio, cioè la vittima sacrificale per la salvezza dell'uomo. Questo concetto è espresso in maniera sublime dal salmo 39, che mette in bocca al Messia queste parole: "Non hai gradito né olocausto né sacrificio (...) allora ho detto: Ecco, io vengo" che si potrebbe tradurre anche con il più incisivo "allora vengo io". Immaginatevi Cristo che dice al Padre queste parole, osservando la nostra incapacità di riscattarci da soli. Soffre la più dolorosa passione e muore in croce per pagare sulla sua carne la pena che spettava a noi. Insomma Dio poteva essere soltanto Misericordia e condonare tutti i peccati senza esigere una riparazione. Oppure poteva essere soltanto Giustizia e quindi punire con l'Inferno tutti gli uomini. Ma Dio ha fatto il capolavoro di unire la sua infinita Giustizia (che esigeva la punizione per il peccato) con la sua infinita Misericordia (facendo incarnare suo Figlio per essere punito per noi).
Perché era quindi necessaria l'incarnazione del Figlio e la sua passione, morte e risurrezione? Perché solo con il suo intervento nella storia potevamo essere salvati? Perché in quanto uomo avrebbe pagato per le colpe di tutti gli uomini e in quanto Dio le sue sofferenze avrebbero avuto meriti infiniti, capaci di pagare il debito infinito che avevamo contratto nei confronti di Dio.
Ecco che, alla luce di questi fatti, le punizioni divine e la Redenzione stessa, assumono un significato più chiaro e profondo. Un significato che appariva più sfumato se si dimentica l'episodio di Anania e Saffira.
E vengo alla tua seconda domanda, cioè se ci sono altri tagli nella liturgia. Tra i casi che si possono citare vorrei portare l'attenzione a diversi salmi che sono stati tagliuzzati e tre addirittura eliminati totalmente dal breviario (il 58, l'83 e il 109). Il motivo è semplice: sono considerati troppo violenti per la mentalità contemporanea. Ad esempio nel salmo 58 possiamo leggere "Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca". Il punto è che, anche se queste parole ci possono sembrare troppo dure, non si può censurare la Parola di Dio. Se è Dio che ha tolto la vita ad Anania e Saffira e ha ispirato il salmista a scrivere queste parole dure chi siamo noi per eliminarle? Se cancelliamo i castighi e l'inferno otterremo il risultato che il paradiso sembrerà una storiella per bambini, paurosi di affrontare la vita che hanno bisogno di essere consolati con la promessa di vivere felici e contenti come nelle fiabe. Se non c'è un castigo che senso ha impegnarsi tanto a fare la volontà di Dio fino all'eroismo, accettare e talvolta ricercare la sofferenza per amor suo, come hanno fatto i santi? Gesù insegna che "il regno dei cieli si acquista con la forza e solo i violenti riescono a rapirlo" (Mt 11,12). Con questo vuol dire che il paradiso è solo per i veri uomini che lottano incessantemente contro il demonio, il mondo e contro loro stessi. Per questo è meglio non seguire le interpretazioni mielose oggi tanto alla moda, ma occorre tornare a leggere la Parola di Dio integralmente, cioè senza censure ideologiche e, per questo, fuorvianti.
6 SET 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7526
LETTERE ALLA REDAZIONE: IN CHE MONDO VIVIAMO? di Giano Colli
Cari amici di BastaBugie,
Vi scrivo per condividere una cosa successa in questa estate, vissuta come spettatrice incredula.
Sono sposata, non ho figli, non ho animali che li sostituiscono. La cosa la vivo non senza sofferenze, ma non mi piango addosso e accetto la volontà di Dio, il Progetto che Lui ha per me e mio marito. Come dice Chesterton "la misura di ogni felicità, è la riconoscenza", cioè ricordare quello che già abbiamo ed io ho tanti aiuti: la Fede, il mio padre spirituale, amici "in cammino" con noi che ci sostengono e confortano con la presenza. Con loro chiacchieri, ti confronti, ti scontri, provi insieme a seguire la retta via per raggiungere la Meta, l'unica Meta per noi cristiani, il Paradiso! Ti alterni nelle difficoltà, per fare da traino gli uni agli altri. Sono convinta che gli amici vanno scelti e scelti bene. Una volta si chiamavano "le sante amicizie".
Quando arriva un annuncio di gravidanza (e in questi anni sono stati tanti) non ho mai provato invidia, lo dico sinceramente, ho sempre provato gioia per chi ce lo comunicava. Certo ci pensi, fai un bel respiro, sorridi anche se non è facilissimo, ma una nuova vita non può che essere una cosa bella, un miracolo che il Signore regala ai genitori, e questa gioia immensa supera anche la tua sofferenza!
Qualche settimana fa in chiesa mi si è avvicinata una ragazza single, che conosco di vista, e chiacchierando del più e del meno mi ha detto che era incinta e che sarebbe stata una mamma sola, era ricorsa alla inseminazione artificiale perché il suo sogno era sempre stato quello di essere madre, lei ha sempre voluto essere madre. Il mio sorriso, mentre parlava, è scomparso, mi sono retta fisicamente alla panca, meno male c'era, sono rimasta senza fiato. Non ho provato gioia, ho balbettato qualcosa, non ricordo nemmeno cosa da come stavo, avevo solo voglia di piangere.
Mi chiedo se esista al mondo una donna che non voglia essere madre. Da piccole teniamo in braccio bambolotti, li culliamo, gli diamo il biberon, li vestiamo e li svestiamo per poi ricominciare. E sono convinta che anche quelle che ti dicono, ora che ormai è troppo tardi, che va bene così, hanno in cuor loro una profonda ferita che sanguina e l'unica consolazione che hanno è solo dire che va bene così.
Ma questo che ho raccontato non è il primo episodio in tema di fecondazione perché in questi anni ne ho viste di tutti i colori.
Il primo tanto tempo fa. Erano venuti a farci dei lavori a casa e parlando di figli l'operaio disse con naturalezza che lui e sua moglie erano ricorsi alla fivet. Lo guardai pensando fosse la sigla di una federazione sportiva: Federazione Italiana... Mio marito, assistendo alla scena e vedendo la mia faccia perplessa, mi fece la triste traduzione riportandomi alla realtà. Quest'operaio ribadì che sua moglie voleva un figlio a tutti i costi e non sarebbero ricorsi all'adozione perché lei voleva un figlio suo. Anche lì rimasi muta. Cosa strana per me, ve lo garantisco.
Poi due casi di donne, di due città diverse, felicemente sposate da tanti anni con i rispettivi mariti, che hanno fatto l'inseminazione artificiale su suggerimento di sacerdoti che dicevano che si può fare: la Chiesa la fecondazione omologa la permette! Ovviamente sappiamo bene che non è così e non nego che oltre al silenzio improvviso, mi sono cascate le braccia e forse anche qualcos'altro.
Altro caso che ho visto davanti a me: una studentessa fuori sede, laureata in una nuova città, trovato lavoro in questa nuova città, e poi "sposata" con la sua "compagna" e via... inseminazione all'estero con sperma di donatore e ovulo della "compagna". Una dona l'ovulo, l'altra tiene in grembo il bambino per... essere madri entrambe!? Poi mi hanno detto che la bambina, una volta nata, non ha mai voluto attaccarsi al seno di chi l'ha partorita. L'esclamazione molto chiara di mio marito sul perché della cosa è stata che il bambino non ci capiva più un... diciamo che ha sottolineato che il neonato era "confuso" dalla situazione.
Ogni volta stessa reazione di silenzio e vuoto interiore: io, io, io... voglio, voglio, voglio... io voglio! io voglio! io voglio! Prima di tutto viene il mio benessere, la mia felicità, la croce si allontana, non si abbraccia! E anche quando fai questi discorsi sulla croce ti rispondono che il Signore ci ha fatti per essere felici e non tristi. Di sicuro, ma non si può usare ogni mezzo per raggiungere la felicità, non fosse altro perché quella raggiunta contro la morale non è la vera felicità!
Ma il Mondo dice diverso e allora si usano tutti i mezzi che "la scienza ci regala", siamo avanti noi! "Sì, ma avanti verso il baratro" diceva il mio padre spirituale. Vere e proprie scorciatoie per la felicità: una volta ottenuto il giochino lo metti da parte, lo schiaffi a scuola tutta la settimana dalle 8 alle 16, poi tutti i pomeriggi gli programmi un'attività, a casa gli accendi la tv, così è una presenza innocua e il sabato in pizzeria gli dai il cellulare in mano, se ne sta catatonico e inebetito nel suo mondo consentendo ai genitori (finalmente, poverini) di fare due chiacchiere in santa pace! Quando sarà grande, tipo sei o sette anni, glielo compri, ovvio, almeno sarà autonomo per tante cose, a cominciare dalla pornografia a portata di mano.
I bambini che frequento non hanno i cellulari, non guardano la tv. Una persona, sapendo di farmi male e per non darmi soddisfazione, li ha definiti "disadattati" perché fuori dal mondo. Le ho risposto che ce ne fossero di bambini disadattati come loro, intelligenti, svegli, reattivi, socievoli, affettuosi, vivaci, sensibili, in una parola... vivi. I nostri amici hanno creato una scuola per i loro figli, facendo tanti sacrifici, per sottrarli alla logica del mondo! Visto come vanno velocemente le cose tra aborto, inseminazione artificiale, eutanasia, penso che io e i miei amici senza figli o quelli single dovremmo seriamente pensare al nostro futuro per evitare che qualcuno ci elimini considerandoci pesi inutili.
Chiedo scusa per questa lunga lettera, infarcita di cose che mi stanno a cuore. È che sono stanca di essere quella "fuori posto" e "non al passo coi tempi"! Non mi pesa essere fuori dagli schemi altrui, è che veramente ti viene da pensare che al peggio non ci sia mai fine! Non posso ovviamente chiedervi di suggerirmi, cari amici di BastaBugie, quale debba essere la mia reazione su questi temi. Ma mi è venuto il dubbio ogni volta che sto zitta - anche se urlo dentro, ve lo garantisco, e sono cose irripetibili - che io commetta un'omissione con il mio silenzio.
Vi saluto e vi ringrazio di cuore,
LP (Lettrice Perplessa)
RISPOSTA DEL DIRETTORE DI BASTABUGIE
Cara Lettrice Perplessa,
la situazione che hai descritto è purtroppo quella che viviamo tutti noi. Siamo immersi in un mondo che sentiamo non essere più il nostro mondo, anche se mi chiedo se sia mai esistito un mondo adatto per i cristiani. Anche San Benedetto si poneva le stesse domande e per seguire Dio si allontanò dalle città che allora non davano la possibilità di vivere cristianamente. E così fondò i monasteri. Che hanno fondato l'Europa (di cui giustamente è il patrono principale). Certo il medioevo aveva almeno alcune certezze che la modernità ha spazzato via. Non per questo migliorata la situazione, anzi la realtà mette in luce, giorno dopo giorno, le nefandezze dell'animo umano quando questo abbandona Dio. Ma non un Dio generico, bensì il Dio incarnato, l'unico e vero Dio. E quando si abbandona Dio, segue sempre il tentativo di cancellare la sua Legge scritta nel nostro cuore: la legge morale naturale. La Chiesa ha garantito per secoli la sua applicazione e gridava ogni volta che questa veniva violata. L'ultimo tentativo di farla valere è stato quando Papa Benedetto XVI ha ricordato i principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione. Il Mondo non lo ha ascoltato, ma ha anzi accelerato in senso contrario e purtroppo oggi tanti uomini di Chiesa, forse per risultare al passo coi tempi o forse per comodità, si sono accodati all'andazzo. Non tutti, certo. Forse il tuo padre spirituale è un esempio di sacerdote di oggi che non cede alla logica del Mondo.
Cosa dire? C'è molto da fare, a cominciare dall'ambito culturale. È quello che, nel nostro piccolo, tentiamo di fare con BastaBugie e tutte le iniziative analoghe. Ad esempio salutiamo con simpatia e approvazione la nascita a ottobre di una nuova rivista cartacea che si chiamerà "La Bussola mensile". Crediamo che vada sostenuta perché l'apologetica cattolica sia rilanciata e studiata. Per fare l'abbonamento, clicca qui!
Ognuno nel suo posto di combattimento, con le armi della Fede, difendiamo il punto di vista cattolico. Tu ci chiedi quale deve essere la nostra reazione di fronte al male che avanza. Parlare o tacere? San Paolo, che delle armi della Fede era esperto, dice di parlare quando è opportuno, ma anche quando non è opportuno.
29 AGO 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1932
LETTERE ALLA REDAZIONE: CHE HITLER FOSSE UN ANIMALISTA PUO' PIACERE O NON PIACERE, MA E' CONFERMATO DAL FATTO CHE CON UNA DELLE SUE PRIME LEGGI ABBIA PROIBITO LA VIVISEZIONE SUGLI ANIMALI
Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna invece che ''si possono amare gli animali, ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone''
di Giano Colli
Cari signori di BastaBugie,
sono offesa dall'articolo da Voi proposto sul tema dei diritti degli animali, in cui paragonate, di fatto, Hitler ed i nazisti a chi difende i diritti degli animali.
Mi dispiace questa caduta di stile da parte Vostra, a fronte del fatto che spesso ho attinto informazioni dal Vostro sito.
Sono profondamente protezionista e difendo i diritti degli animali. Analogamente a questa posizione, sono sempre stata dalla parte dei deboli, di coloro cioè che non possono difendersi, bambini, vecchi e ammalati. Al contrario, sono stata spesso testimone di persone cattolicissime e cristianissime che disprezzavano le persone amanti degli animali, adducendo ragioni di tutela degli uomini, anziché degli animali, e poi le stesse dimostravano di essere le più grette e meno sensibili nei confronti delle persone.
Trovo quindi assolutamente fuori luogo il paragone che avvicina Hitler agli animalisti, anzi mi fa anche un po' schifo, tanto che non credo che attingerò più dai Vostri articoli.
Giulia
Cara Giulia,
rispondo volentieri alla sua mail nella quale contesta vivacemente l'articolo da noi pubblicato sul n. 209 di BastaBugie dal titolo "Animalismo trionfante: secondo il tribunale di Milano i diritti dei gatti sono superiori a quelli degli uomini".
La sua mail non tocca minimamente nessun argomento trattato nell'articolo in questione e quindi pare opportuno tenere fuori dalla polemica chi ha scritto quell'articolo.
Per quanto riguarda invece il sottotitolo, la sua affermazione "Trovo... assolutamente fuori luogo il paragone... che avvicina Hitler agli animalisti, anzi mi fa anche un po' schifo" ci lascia francamente perplessi: Hitler era davvero un animalista e a prova di ciò basti citare la legge a cui appropriatamente si fa riferimento nel sottotitolo. Può piacere o non piacere, ma, ripetiamo, Hitler era un animalista e una delle prime leggi approvate da Hitler proibiva la vivisezione sugli animali. Questo è un fatto e contro un fatto non si può discutere (a meno che non si provi che non è vero, ma lei questo non può farlo; può piacerle o no, ma questo è un fatto incontestabile).
Far derivare da questo fatto incontestabile (e incontestato) la conseguenza che "non credo che attingerò più dai Vostri articoli" ci sembra francamente eccessivo.
In ogni caso confermo che, a parer mio, l'ideologia animalista sta permeando sempre più la società e ciò è dovuto anche alla massiccia campagna per i presunti diritti degli animali sui mezzi di comunicazione di massa. Ad esempio è frequente trovare nei tg un servizio che parli di cura degli animali o di ingiusti maltrattamenti. E' talmente assillante che ormai pare quasi introdotto un nuovo genere di peccato: l'abbandono degli animali. Vorrei ricordare che abbandonare un animale, invece, non è un peccato. Può essere una cosa non bella, ma non è un peccato. Semmai abbandonare un anziano è un peccato, però di questo raramente parlano i tg, per cui, sono certo, alla frase "abbandonare un animale non è un peccato" si troverebbero molte persone indignate. Eppure basterebbe ricordar loro che decidere cosa è peccato non è compito della televisione, ma di Dio.
Sempre nei succitati servizi televisivi capita spesso che per descrivere i maltrattamenti sugli animali si arrivi a dire "animali trattati in modo disumano". Ora mi pare evidente che l'espressione riveli che esiste una gerarchia nella natura umana che prevede che l'uomo sia superiore agli animali. E ciò è confermato dall'altra espressione usata quando invece sono maltrattati degli uomini, si dice infatti "uomini trattati come bestie".
Infine, per quanto riguarda i suoi riferimenti a persone "cattolicissime e cristianissime" che lei critica come "grette e meno sensibili nei confronti delle persone" le riporto qui sotto le citazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica con cui lei, con più verità, potrà valutare la cattolicità delle persone che incontra (e, se vuole, anche la sua aderenza a quanto insegna la Chiesa); ecco dunque le citazioni tratte dal Catechismo:
2416 Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d'Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali.
2417 Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali sono pratiche moralmente accettabili, se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane.
2418 È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. È pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone.
Francamente, come sempre, la posizione della Chiesa mi pare equilibrata e secondo verità. E profondamente contraria alle ideologie del mondo che si rivelano, al contrario, fortemente disumane.
16 AGO 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3316
LETTERE ALLA REDAZIONE: SESSO ORALE E ANALE SONO ILLECITI ANCHE TRA CONIUGI
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che gli sposi sono chiamati a vivere la castità coniugale
di Giano Colli
Spettabile redazione di BastaBugie,
ho letto il vostro articolo sul vescovo spagnolo che avrebbe detto che il sesso orale non è peccato (cf. BastaBugie n. 341 del 21 marzo 2014). In relazione a questo vorrei precisare che è evidente che la notizia diffusa dai media circa i rapporti orali sia una "bufala", ma nel contempo sull'argomento bisogna fare chiarezza.
I rapporti sessuali fra marito e moglie sono sacrosanti, voluti e benedetti da Dio. Ed hanno, come è noto, una doppia valenza: procreativa e unitiva. In questo ambito il sesso è l'atto finale fra coniugi che si amano completamente. Ed è sbagliato pensare che alcuni atti siano peccaminosi. Non lo sono affatto. Fanno parte dei giochi e delle effusioni che marito e moglie si scambiano.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica non condanna nulla, è tutto lecito e sono inseriti nell'erotismo indispensabile ed auspicato dalla Chiesa Cattolica. Infatti il catechismo dice: "La sessualità è ordinata all'amore coniugale dell'uomo e della donna. Nel matrimonio l'intimità corporale degli sposi diventa un segno e un pegno della comunione spirituale. Tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento" (n° 2360). E inoltre: "Gli atti coi quali i coniugi si uniscono in casta intimità, sono onorevoli e degni, e, compiuti in modo veramente umano, favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi. La sessualità è sorgente di gioia e di piacere: il Creatore stesso ha stabilito che nella reciproca donazione fisica totale gli sposi provino un piacere e una soddisfazione sia del corpo sia dello spirito. Quindi, gli sposi non commettono nessun male cercando tale piacere e godendone. Accettano ciò che il Creatore ha voluto per loro" (n° 2362).
Quindi, concludendo, qualsiasi tipo di rapporti compresi quelli orali, anali, ecc. sono nella logica del piacere gioioso fra i coniugi consenzienti. L'unica "avvertenza" è che l'eiaculazione a seguito dell'orgasmo debba avvenire naturalmente in vagina.
Cordiali saluti.
Bernardo
Caro Bernardo,
certamente gli atti sessuali tra coniugi (incluso il piacere che ne deriva) sono cosa buona, come testimoniano le citazioni da lei fatte. Ma le conclusioni che lei fa discendere dal catechismo mi sembrano francamente non appropriate.
Infatti al n° 2349 del Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che "Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale". E' quindi sbagliato concludere che una volta sposati nessun atto sessuale possa essere considerato peccaminoso.
Evidentemente la castità matrimoniale invita alla purezza nei rapporti tra coniugi. La purezza matrimoniale si esprime quindi nel non usare la sessualità al di fuori dello scopo unitivo e procreativo. Affinché l'atto sia secondo natura devono essere presenti entrambi gli scopi. Come dice infatti il catechismo al n° 2366 "qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sé alla trasmissione della vita. Tale dottrina, più volte esposta dal Magistero della Chiesa, è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell'atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo". Ecco perché non rientrano nella liceità né i rapporti orali, né quelli anali mancando, ovviamente, lo scopo procreativo.
Per ulteriore conferma, il n° 2362 del catechismo, che parla di "casta intimità" e della liceità del piacere provato nell'atto sessuale, significativamente si conclude con questa frase (da lei omessa): "Tuttavia gli sposi devono saper restare nei limiti di una giusta moderazione". E' quindi evidentemente scorretto pensare che una volta sposati tutto divenga lecito... Anche perché nella citazione stessa si raccomanda che gli atti sessuali tra coniugi siano "compiuti in modo veramente umano". Ad esempio, non può dirsi "veramente umano" il rapporto sessuale anale mancando del tutto la capacità procreativa. Non solo è peccaminoso, ma addirittura rientra nei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, secondo l'insegnamento tradizionale della Chiesa (cf. n° 1867). Questo vale anche se compiuto all'interno della coppia sposata. Infatti oggettivamente questi rapporti sono "contro natura". Intendendo per natura, ovviamente la natura umana.
Potremmo concludere raccomandando ai coniugati di vivere una buona vita di preghiera e di studio della dottrina cristiana. Inoltre, per non incorrere in interpretazioni personali e di comodo della Parola di Dio, va sempre tenuta in seria considerazione la necessità di avere un padre spirituale fedele alla Tradizione della Chiesa che possa essere di aiuto nella comprensione della volontà divina (cf. ANCHE I SANTI HANNO AVUTO BISOGNO DEL PADRE SPIRITUALE: come scegliere il padre spirituale https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2470).
2 AGO 2023 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5256
LETTERE ALLA REDAZIONE: LO STILE DI BASTABUGIE di Giano Colli
Gentile redazione di BastaBugie,
vorrei con umiltà fraterna invitarvi a riflettere sui toni perentori, indelicati e spesso giustizialisti con cui intervenite con dei giudizi su talune figure, perché dietro questa dialettica si può nascondere un inganno.
Sono perfettamente solidale con la vostra visione di una militanza sempre più esposta e oggetto di contraddizione a cui siamo chiamati noi cristiani oggi, quanto più le diversità del mondo sono una negazione della morale naturale, del valore della vita e della visione antropologica di "uomo celeste", dono supremo a cui ci è stato dato accesso dal sacrificio di Cristo.
Sono anche consapevole del rischio di un annacquamento dei valori cristiani autentici da parte di quella porzione di Chiesa più contaminata dal pensiero dominante, che può distruggere dall'interno la compagine dei cristiani, quanto il nemico che, vestito da angelo di luce, ci attacca da dentro con i suoi sofismi.
Tuttavia, riscontro a volte dei toni caustici e che sanno di giudizio definitivo da parte di cristiani superiori, che non lasciano spazio ad un contraddittorio, o anche a letture diverse con opportune argomentazioni.
Il rischio è quello che la storia si incarichi di smentirci, riportandoci ad un'umiltà con un clamore ben maggiore della semplicità di una scelta quotidiana in cui adottiamo la povertà come abito.
Ammetto di essere uno di quelli che perde facilmente la pazienza e il decoro dialettico nelle situazioni provocatorie, e da fratello ricordo che è conveniente per noi essere cauti nel nostro parlare tenendoci sottomessi gli uni agli altri, pur essendo autorevoli come Cristo lo è stato parlando con gli uomini, ma caritatevoli verso quelle situazioni di cui non conosciamo tutto come Cristo conosce, e che possono avere motivazioni non note e non facilmente deducibili neanche dai più attenti.
Con stima,
Emanuele
Caro Emanuele,
intanto grazie per l'amicizia e la stima con cui leggi il nostro sito.
Tutte le cose che dici sono giuste ed infatti nei rapporti personali con gli altri è doverosa una certa cautela nei giudizi in quanto questi spettano principalmente a Dio nel giudizio universale e particolare di ciascuna anima. Va tenuto anche conto che noi non conosciamo fino in fondo l'anima di chi ci sta davanti.
Semmai noi usiamo un tono che può apparire ruvido e sbrigativo, ma crediamo sia necessario per dare una sveglia a un mondo un po' rilassato negli ultimi tempi.
A chi pensa che questo stile non sia cristiano vorrei ricordare che il vangelo è pieno di parole ruvide da parte di Giovanni il Battista e Gesù Stesso: razza di vipere, sepolcri imbiancati, et similia. Anche Paolo che riprende Pietro negli Atti degli Apostoli, pur essendo Pietro il primo Papa, potrebbe sembrare irriverente a una lettura superficiale.
Insomma quando il personaggio è pubblico e compie atti pubblici va giudicato e anche stigmatizzato quando il comportamento è evidentemente contro la Rivelazione o contro la natura umana, ma anche semplicemente contro il buon senso. Quando Giovanni il Battista urla il suo "non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello" all'indirizzo del re (Erode), non crediamo che Gesù lo abbia poi brontolato invitandolo alla moderazione nei termini usati o nei giudizi pubblici espressi. Anzi Gesù loda Giovanni il Battista dicendo che non è nato uno più grande di lui.
Ecco in sintesi spiegato lo stile del nostro sito. Comprendiamo che possa piacere o non piacere, per cui se uno ha un altro stile può esprimerlo in internet o nella sua vita come vuole. Crediamo però che l'apprezzamento dei nostri lettori (in costante crescita dal 2007) sia il miglior segno che essere chiari, precisi e documentati alla fine dia un importante (almeno speriamo) contributo alla verità.
Spero che continuerai a seguirci con l'affetto di cui finora ci hai fatto dono.
28 MAR 2023 · VIDEO: Colonna sonora di Unplanned ➜ https://www.youtube.com/watch?v=k2bpbHzYx70&list=PLolpIV2TSebXeokE6asCp6exFLZYVAfSJ
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7354
LETTERE ALLA REDAZIONE: HO VISTO UNPLANNED APPENA DOPO AVER PERSO IL MIO BAMBINO
Se avere un figlio sono difficoltà e impegno enormi, non averlo è un vuoto che niente e nessuno potrà mai colmare
di Giano Colli
Gentile redazione di BastaBugie,
in questi anni di scoperte del mondo voi mi siete stati di aiuto a capire dove la cultura in cui siamo sommersi mi stava ingannando. Grazie. Ho evitato in questo modo di fare errori di cui mi sarei pentita troppo tardi.
Mi sono sposata giovane, non perché fossi incinta, ma perché volevo fare scelte importanti nella mia vita al momento giusto e non rimandando inutilmente. Sono contenta della scelta fatta e vorrei condividere con voi una cosa che mi è successa e che non sono riuscita a dire a voce a nessuno, eccetto ovviamente mio marito e il mio padre spirituale.
Vi scrivo quindi per per riuscire a raccontare la mia esperienza ai vostri lettori, se lo riterrete di qualche utilità, per renderli partecipi di ciò che ho provato.
Era il giugno scorso quando dopo un ritardo ho fatto il test di gravidanza ed era positivo, un mare di emozioni mi ha travolto!
Cavolo il quarto figlio; la casa è piccola, la macchina pure, come lo diciamo ai suoceri, dove voglio partorire... le solite cose, no?!?
Poi dopo soli 3 giorni tutto è andato infranto.
Ero da sola, prima al pronto soccorso quando nell'attesa dei risultati delle analisi (ben due ore) ho iniziato ad avere delle perdite di sangue sempre più abbondanti che mi hanno dato la quasi certezza di cosa stava succedendo. Poi l'ecografia, dalla quale ovviamente non si vedeva nulla. "Sono cose che capitano" dicevano. Ma se anche so che è così, non è tanto semplice da accettare.
Dopo dieci giorni siamo andati a vedere Unplanned. Avevo mio marito e la mia migliore amica che mi stringevano la mano mentre piangevo a dirotto vedendo la scena dei grumi di sangue che uscivano dal corpo della protagonista perché è la cosa che pochi giorni prima (ovviamente con meno dolore e con perdite molto meno abbondanti perché era solo di 8 - 9 settimane) avevo vissuto io.
Il mio pensiero è stato quindi: "Cavolo, com'è possibile avere la VOLONTA' di provare tutto ciò?". Io ho già 3 figli fantastici, per i quali ringrazio Dio tutti i giorni, ma quanto mi manca questo bambino! Non era neanche formato, non avevo neanche sentito il battito, ma so che c'era! Ero già connessa visceralmente con lui ed è scivolato via.
Fortunatamente siamo cristiani e abbiamo la certezza che i bambini non nati siano nella felicità naturale del limbo (a proposito: grazie per i vostri illuminanti articoli sul limbo), ma il mio pensiero va a tutte le donne che una o più volte si sono fatte strappare il loro figlio dal grembo, indipendente dal padre o magari dal modo in cui questo "grumo di cellule" è stato concepito: è tuo figlio cavolo! Cresce ogni secondo dentro di te!
Beh sono certa che penserò per sempre a questo bambino che ho perso, e come fa mia nonna che ha avuto la stessa esperienza, anche io quando ci penserò, verserò qualche lacrima anche se, come dice il mio padre spirituale avrò tanti altri figli.
L'aborto quindi va abolito, perché non solo uccide degli innocenti, ed è un peccato gravissimo che grida vendetta al cospetto di Dio, ma in più lascia anche dei segni indelebili sulle mamme e dato che a livello naturale spesso e volentieri non si può evitare, perché andarsela a cercare? Perché farsi volontariamente del male fisico e soprattutto psicologico? Non è questione di un diritto della donna o di una libera scelta, ma un'autopunizione della mamma, perché mamme si è dal momento del concepimento.
"L'utero è mio e lo gestisco io" dicono le femministe, ed è proprio per questo che noi donne siamo chiamate ad accudire ed ad essere madri.
Quindi, cari dottori e caro Stato, aiutateci ad essere ciò che la natura (o Dio, a seconda dei punti di vista) vuole che siamo, e non costringete o consigliate a chi non ce la fa a mollare tutto e "disfarsi del problema", perché, se avere un figlio sono difficoltà e impegno enormi, non averlo è un vuoto che niente e nessuno potrà mai colmare.
Ginevra
RISPOSTA DEL DIRETTORE
Cara Ginevra,
ho le lacrime agli occhi dopo aver letto la tua mail. Non sono lacrime di dolore, ma di gioia. Sono veramente felice che una ragazza come te (immagino tu sia giovane dalla freschezza con cui scrivi) abbia capito così presto la bellezza della maternità. In un mondo che fa di tutto per evitare il più possibile le nascite, tu rappresenti la speranza per il futuro.
Sono certo che tante nostre lettrici hanno la stessa gioia di essere madri e spero che le ragazze più giovani comprendano che la vita va vissuta davvero. E la vita è dura come la tua testimonianza dimostra, ma non per questo non vale la pena di essere vissuta, anzi!
La tua fede ti ha guidata in questo cammino, tuo marito e il tuo padre spirituale ti sono di sostegno nelle difficoltà materiali e spirituali. Nel nostro piccolo anche il nostro sito ti ha aiutata a comprendere la realtà circostante. Bene, di tutto questo ringraziamo insieme il Signore della vita. E un po' anche il film Unplanned che tanto bene ha fatto per la causa prolife. Lungi dall'essere un film da evitare, va invece promosso in tutti gli ambienti possibili soprattutto per i giovani e quindi nelle scuole, ma perché no, tra gli amici ed ovviamente i figli.
Grazie Ginevra e grazie a tutte le donne che vivono la maternità con tutte le gioie e i dolori relativi.
20 SET 2022 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7148
LETTERE ALLA REDAZIONE: SONO GIOVANE ED HO DECISO DI NON VOTARE
C'è chi andrà a votare, chi no: l'importante è evitare candidati o partiti che assumono posizioni contrarie ai principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione
di Giano Colli
Gentilissima redazione di BastaBugie,
ultimamente si sente parlare in continuazione di elezioni. Sono giovane ed è la seconda volta che ho diritto di votare alle politiche. Ovviamente mi sono posto seriamente davanti alla questione ed ho anche dibattuto con quelli che conosco.
In queste infinite discussioni anche i miei amici cattolici più tradizionalisti vogliono convincermi a votare Giorgia Meloni. Ma io non ci casco più. Infatti l'altra volta, che per me era la prima, ho votato Salvini. L'ho fatto perché in campagna elettorale sembrava il nuovo messia arrivato per salvarci (per esempio dall'immigrazione musulmana). Invece ce lo siamo ritrovati al governo con Di Maio, Conte e Draghi. Non so chi di questi tre sia più imbarazzante. Ho chiesto a gente più grande di me e diversi mi hanno confermato che a tutte le elezioni c'è sempre la stessa storia: viene presentato un nuovo salvatore dell'umanità che immancabilmente non combinerà proprio niente. Quindi a queste elezioni ho deciso che non andrò a votare. E questo per seri motivi.
Innanzitutto il potere non lo dà il popolo. E non mi sto riferendo al fatto che negli ultimi anni ci siamo ritrovati al governo gente che non avevamo votato. Io sto parlando del fatto che il popolo non dovrebbe avere, e di fatto non ha, nessun diritto a decidere chi lo governa. Il potere ti può essere dato soltanto da un'autorità superiore, non dal basso. È il capo dell'azienda che nomina i vari capo-reparto. Non sono i sottoposti a fare delle libere elezioni. Funziona così in tutte le realtà e, in tempi più sani, anche nella politica. Nel medioevo l'imperatore nominava i suoi feudatari, dandogli così il potere sul feudo. A loro volta i grandi feudatari (chiamati vassalli) potevano nominare dei valvassori a cui affidavano parti del loro terreno. E questi potevano ripartire ulteriormente il loro terreno consegnandolo a dei valvassini. Era chiaro che il potere veniva dato da chi lo aveva e non dal popolo. E l'imperatore chi lo nominava? Semplice, lo approvava l'autorità ancora superiore cioè Papa, che rappresenta il governo di Dio sulla terra. Quindi ogni potere deriva in ultima analisi da Dio.
Per questo non mi auguro che ritorni la democrazia e che al governo ci stia chi è stato eletto dagli italiani, ma mi auguro che vengano aboliti i partiti e abbattuto il parlamento e torni a regnare sull'Italia un re incoronato dal Papa. Questo non è chiaro a nessun politico, né di sinistra né di destra (lo so che fa un po' ridere chiamarla destra).
Avrei accettato il compromesso di andare a votare, nonostante abbia in odio il concetto stesso di elezioni, se questo fosse servito per la difesa dei principi non negoziabili di vita, famiglia e libertà di educazione, come saggiamente aveva indicato Papa Benedetto XVI in un mirabile discorso al Partito Popolare Europeo. Per esempio in America voterei per Trump perché con le tre nomine alla Corte Suprema ha permesso l'abolizione o comunque una forte restrizione dell'aborto in diversi stati. Invece in Italia non c'è nessun partito che voglia combattere seriamente l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, i matrimoni gay, ecc.
Giorgia Meloni ha da poco affermato che la legge 194 (cioè la legge che permette l'aborto in Italia) non va toccata e ha fatto uscite a favore delle unioni civili fra omosessuali. Ovviamente in nome della libertà. Ma il loro concetto di libertà è pericoloso perché è sganciato dalla verità. In nome della libertà così male interpretata si può difendere sia la giustizia che l'errore. E questo non è accettabile. In nome della libertà milioni di bambini in tutto il mondo continueranno a morire con l'aborto, le famiglie continueranno a sgretolarsi per la piaga del divorzio, è consentito di scegliere il proprio sesso, ora anche ai bambini e tante altre aberrazioni.
Però quando dico queste cose, anche a chi la pensa in maniera più simile a me, molti insistono sul fatto che andare a votare è un dovere e che dovrei scegliere il partito meno peggio. Qualcuno, anche di area tradizionale, è arrivato a dire che non andare a votare è peccato.
Cosa ne pensate voi di BastaBugie?
Ivano
Stimato direttore di BastaBugie,
si avvicina la data del 25 settembre e, per la prima volta in vita mia, quando sono state indette le elezioni mi sono detta: stavolta non voterò.
Ho sempre esercitato questo diritto e puntualmente ho visto governare chi non era effettivamente legittimato dai cittadini, con scuse più o meno accampate di crisi, emergenze, ecc., pertanto man mano che passavano gli anni, i politici perdevano la mia già scarsa fiducia.
Ad ogni tornata elettorale ero indecisa se andare alle urne o meno e mi sono trovata più volte a scegliere all'ultimo chi votare. E puntualmente sono rimasta delusa.
L'ultimo governo poi, in cui tutti i grandi partiti si sono coalizzati appoggiando Draghi... Certo, la Meloni no, mi si dirà, ma resta il fatto che ha appoggiato vaccini e green pass, salvo poi cancellare tutti i post a elezioni indette, per recuperare dignità. Quindi per me lei è invotabile come tutti gli altri.
Poi però ho visto che nonostante tutto c'è chi ha provato a resistere, cercando di creare un nuovo partito, organizzando in tempi record raccolte firme dagli esiti poco probabili, visto che è tutto stato studiato per non ostacolare la classe politica regnante, in questi nuovi partiti ho visto mobilitate persone che in pandemia hanno combattuto contro la dittatura sanitaria, si sono esposte e per questo sono state radiate, criticate, dileggiate ecc... insomma ci hanno messo (e rimesso) del loro. Pertanto, il primo sabato di agosto ho fatto 3 ore e mezza in fila sotto il solleone, insieme a mio marito per dare la mia firma per la nascita di un partito che, almeno in apparenza, promette di rispettare i miei valori.
Quindi, alla fine, anche stavolta voterò. Magari non servirà a niente, ma ho l'impressione che sia l'ultima possibilità... dopodiché, davvero mi arrenderò.
Teresa
RISPOSTA DEL DIRETTORE
Cari Ivano e Teresa,
le vostre mail testimoniano che i nostri lettori sono divisi e, vi confesso, anche noi della redazione. C'è chi andrà a votare e chi no. Ognuno ha le sue motivazioni e non è giusto dividersi per queste. A forza di divisioni il tessuto sociale si lacera ed anche le relazioni con le persone che frequentiamo. Ultimamente lo abbiamo visto con la pandemia: vaccino si, vaccino no. Accuse reciproche: "Se non fai come me, sbagli, fai peccato". E lo dicevano entrambi gli schieramenti. Poi la guerra alla Russia: alcuni dicevano "Putin è un santo", altri "Putin è un delinquente". E di nuovo accuse reciproche: "Se non la pensi come me sei un nemico".
Anche in queste elezioni ho sentito dire che sarebbe peccato non andare a votare, oppure che, viceversa, sarebbe peccato andarci. Almeno su quest'ultimo punto vorrei rassicurare tutti: nessun peccato se si va a votare e nemmeno se non ci si va. Tra l'altro non votare non è nemmeno sanzionato dalle leggi civili e non è più un dovere civico perché è stato abolito diversi anni fa. Questo per quanto riguarda le leggi degli uomini. Per la Legge di Dio è chiaro che si può andare a votare e mettere una croce per il candidato che si conosce e che si apprezza, anche se il suo leader o il suo partito non è esattamente quello che ci si aspetterebbe, come è il caso di Fratelli d'Italia. Però diventa cooperazione al male scegliere candidati o partiti che assumano nel programma, o abbiano approvato in passato, posizioni contrarie alla Legge di Dio in particolar modo sui principi non negoziabili: vita, famiglia, libertà di educazione.
In conclusione come BastaBugie abbiamo pubblicato ultimamente alcuni articoli che possono permettere di approfondire meglio alcuni aspetti e poi decidere secondo coscienza se andare o no a votare e, nel caso, per chi votare.
Ovviamente tutto quello che ho detto è valido vista la situazione attuale. Nel 1948 avrei detto che non andare a votare avrebbe contribuito a far diventare l'Italia un satellite dell'Unione Sovietica. In quel caso l'astensione sarebbe stato un peccato grave. Come diceva Guareschi per bocca di Don Camillo: "Nel segreto dell'urna Dio ti vede, Stalin no".
30 AGO 2022 · VIDEO: Il Limbo dei bambini e la consolazione delle mamme ➜ https://www.youtube.com/watch?v=BQ6VXXe3cUY&list=PLolpIV2TSebUYAolUy8XGKkkSVK1dUyXF
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7127
LETTERE ALLA REDAZIONE: ANCORA SUL LIMBO E I BAMBINI MORTI SENZA BATTESIMO di Pietro Guidi
Spettabile redazione di BastaBugie,
in riferimento alla vostra risposta alla lettera pubblicata su BastaBugie del 24 agosto 2022 sul tema del limbo, vorrei dire che voi giustamente ricordate che il limbo non è un dogma di fede (come l'esistenza del Paradiso). Infatti il Limbo è un insegnamento magisteriale susseguente ad una riflessione teologica che si è sviluppata nel corso dei secoli e quindi, in quanto tale, suscettibile di approfondimento.
Per capire meglio nel Vangelo troviamo utili spunti di riflessione:
1) In primis la strage degli innocenti a Betlemme (Mt 2, 1-16), uccisi al posto di Cristo. Ma Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati ( 1Tm 2,4): ricordiamo le parole "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite" (Mc 10, 13-16); oppure: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Mt 18, 10). Si veda anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1261.
2) Non è da escludere quindi che queste vittime innocenti esprimano un duplice battesimo di desiderio e di sangue.
3) Possiamo quindi immaginare il Limbo come una propaggine del Paradiso, non come un luogo definitivo (esattamente come non è definitivo il Purgatorio). Queste vite umane vengono quindi elevate al Regno di Dio grazie alle preghiere/offerte/sacrifici espiatori dei genitori pentiti e alle messe offerte in suffragio per loro (pensiamo a quante donne pro choice sono diventate prolife dopo l'aborto, come la serva di Dio Dorothy Day).
4) Da tutto questo Dio esce vincitore sulla morte, non sconfitto o diminuito come vorrebbe il diavolo. Secondo me, a seguito del documento del 2007 della Commissione Teologica Internazionale "La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo" firmato da Papa Benedetto e passato alla storia come quello dell'abolizione del Limbo, dovrebbe essere chiaro che la Chiesa non solo non esclude la possibilità del battesimo "in votum" per i bambini, ma anzi apre alla possibilità che queste vittime, come tutte le vittime innocenti, possano essere anche "sacerdoti", perché in qualche modo si sono offerti a Dio per noi, per la nostra salvezza.
Un carissimo saluto alla redazione tutta.
Andrea
Gentile redazione di BastaBugie,
vorrei esprimere una considerazione sui bambini mai nati nel limbo o in paradiso. La chiesa venera i bambini uccisi da Erode come Martiri e quindi Santi. Credo che i bambini abortiti subiscano lo stesso martirio e quindi dire che sono in Paradiso non contraddice la dottrina della Chiesa, ma anzi è in linea con la venerazione dei Martiri Innocenti.
Grazie.
Alessandro
Buongiorno,
in merito alla lettera alla redazione "Le apparizioni a Medjugorje sono vere o false?" con la conseguente risposta di Pietro Guidi vorrei porvi una domanda.
Non vi sembra che tra i bambini uccisi nel seno materno e i bambini morti senza Battesimo vi sia una sostanziale differenza? La Madonna parla di aborto, il Papa mi sembra si riferisca a bambini nati che muoiono senza Battesimo.
In attesa di una vostra gradita risposta vi porgo cordiali saluti.
Fabio
RISPOSTA DELLA REDAZIONE
Cari lettori,
siccome continuate a scrivere in merito a quello che abbiamo scritto sul Limbo e cioè la dottrina di sempre della Chiesa, torno volentieri a parlarne per chiarire gli ultimi dubbi.
Innanzitutto citare i passi del Vangelo in cui Gesù dice di lasciare che i bambini vengano a lui, onestamente non capisco che cosa c'entrino col problema del Limbo, visto che anche noi sosteniamo che i bambini debbano andare a Gesù, ma per andare da Lui bisogna fare come ha insegnato e cioè proprio con il battesimo. Con il dire che andassero da Lui, Gesù non stava dicendo che i bambini fossero puri dal peccato originale anche senza battesimo, ma solo che lui li accoglieva come importanti e titolari di una dignità che il mondo antico non gli riconosceva considerandoli semplici oggetti in mano al volere dei genitori.
Per quanto riguarda il documento della Commissione Teologica Internazionale, che ho già analizzato abbondantemente, si porta ad esempio la dottrina della Chiesa sul battesimo di sangue e su quello di desiderio. È quindi importante dimostrare che questi due tipi di battesimo non possono essere applicati ai bambini abortiti o comunque morti senza battesimo. Vediamo il perché.
Il battesimo di sangue viene invocato come speranza per i bambini abortiti, soprattutto facendo riferimento ai santi innocenti martiri che la Chiesa venera. Ma quello che conferisce il battesimo di sangue non è la morte violenta in se stessa, ma la morte in odio alla fede. I santi innocenti martiri hanno ricevuto il battesimo di sangue e sono in paradiso perché sono morti a causa dell'odio che Erode aveva nei confronti di Gesù, non per altri motivi. Quindi sono martiri. La stessa cosa, purtroppo, non si può dire per i bambini abortiti. Questi infatti non vengono uccisi per motivi religiosi, ma per togliersi un impiccio. E questo non si può assolutamente chiamare martirio. Altrimenti bisognerebbe chiamare martirio ogni omicidio e assegnare il battesimo di sangue a tutti i morti di morte violenta indipendentemente dalle ragioni che hanno portato ad uccidere.
Per quanto riguarda il battesimo di desiderio la questione è molto semplice. Il battesimo di desiderio può essere esplicito, quando un catecumeno ha già espresso il desiderio di battezzarsi e sta solo aspettando di riceverlo, oppure implicito, quando un uomo non conosce l'esistenza della Chiesa, ma si comporta secondo la legge morale naturale e quindi aderisce implicitamente alla Chiesa. Ma, come risulta chiaro, nessuno di questi due casi può essere applicato ai bambini morti senza il battesimo. Infatti per ricevere il battesimo di desiderio è necessario avere l'uso della ragione, con la quale si può volere il battesimo, esplicitamente o implicitamente. Non avendo il bambino l'uso della ragione è inevitabile questa conclusione: non c'è nessun desiderio, né esplicito, né implicito. Il battesimo di desiderio non può essere nemmeno applicato alla volontà dei genitori di battezzare i figli morti senza battesimo, perché per trasmettere la fede a uno che non ha la ragione è necessario il sacramento, come appunto si fa nel sacramento del battesimo amministrato ai bambini per volere dei genitori. Attraverso il sacramento del battesimo i genitori fanno la professione di fede al posto del figlio che non la può ancora fare personalmente. Ma questo avviene solo in virtù del sacramento. La sola intenzione dei genitori non basta.
Per quanto riguarda la presunta possibilità di fare un battesimo dopo la morte del bambino, battesimi "in votum" o preghiere che possano servire per far passare i bambini morti senza battesimo dal Limbo al Paradiso, bisogna essere molto chiari. Tutte queste teorie vanno rigettate come non cattoliche perché non si possono inventare nuovi sacramenti. Le nostre preghiere personali possono suffragare le anime del Purgatorio che hanno già la grazia di Dio, ma non possono conferirla ad un bambino che non ce l'ha e che non l'avrà mai. Per quando riguarda battesimi dopo la morte bisogna notare come siano invalidi secondo i canoni della Chiesa Cattolica. Infatti, perché il sacramento sia valido, è necessario che sia fatto su una persona viva. Tanto che la Chiesa prescrive che, nel caso in cui si fosse in dubbio se una persona sia viva o morta si può battezzare solo sotto condizione: "Se tu sei vivo, io ti battezzo ecc.". Quindi questi rituali sono falsi e non possono in alcun modo sostituire il sacramento del battesimo, perché non rispettano le condizioni che la Chiesa dà per la validità del sacramento.
Un'ultima obiezione è quella che il limbo potrebbe non durare in eterno, ma essere come il purgatorio una realtà che ha una durata limitata. Questa opinione però, oltre a contraddire quello che è sempre stato insegnato a riguardo del Limbo contraddice anche la ragione. Il Purgatorio ha senso infatti che sia una realtà temporanea, perché ci sono delle pene da scontare e una purificazione da fare prima di poter essere ammessi al Paradiso. Ma nel Limbo non c'è niente di tutto ciò. Nel Limbo non c'è nessuna pena da scontare. C'è semplicemente il fatto che i bambini che vi si trovano hanno un'anima immortale che gli dà il diritto a vivere per sempre, ma non la Grazia che dà diritto alla vita soprannaturale. Quindi le loro anime continuano a vivere in eterno dopo la morte, ma non sarebbe giusto punirle con l'inferno perché non hanno colpe personali. E infatti vivono in uno stato di felicità naturale. Questo consola molto le mamme che hanno perso un bambino senza la possibilità di battezzarlo.
Ma detto questo non è possibile per questi bambini avere la felicità soprannaturale del Paradiso perché non hanno la vita soprannaturale della Grazia. E la Grazia è un dono gratuito di Dio, che nessun uomo può pretendere di avere. Quest'ultima cosa dovrebbero tenerla a mente tutti quei cattolici che trattano Dio come se si potesse avere delle pretese nei suoi confronti. Bisogna sempre ricordarsi che noi nei confronti di Dio non abbiamo nessun diritto, ma solo doveri; Dio invece su di noi ha solo diritti e nessun dovere.
23 AGO 2022 · TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7119
LETTERE ALLA REDAZIONE: LA CHIESA E IL LIMBO di Pietro Guidi
Buongiorno e grazie per tenere vivo il sito di BastaBugie.
Ho studiato teologia (senza arrivare alla laurea), spiritualità cattolica e sono stato molto attivo in gruppi di preghiera. Forte della mia preparazione andai nel 2000 a Medjugorje pronto a smentire qualsiasi menzogna vi avessi trovato. Ci andai in preghiera chiedendo alla Madonna stessa di farmi luce. Da allora credo fortemente e fermamente alle apparizioni di Medjugorje.
Sono molto attratto dalla grande preparazione della Redazione di BastaBugie che ringrazio ancora di cuore; per questo chiedo la gentilezza di approfondire la cosiddetta eliminazione del limbo da parte della Commissione Teologia Internazionale del 2007.
Con tanta stima e riconoscenza,
Fabio
Buongiorno,
faccio riferimento all'articolo "Le apparizioni a Medjugorje sono vere o false?" pubblicato il 6 luglio 2022 e al conseguente Vostro commento per segnalare che Papa Benedetto XVI, allora reggente in carica, nel 2007 approvò la relazione della Commissione Teologica Internazionale, la quale tende a smentire l'esistenza del Limbo.
Certo, le risultanze della Commissione non sono certo un obbligo di fede. E nemmeno l'opinione del Papa che le ha fatte sue condividendole. Non si tratta, insomma, di un Magistero né dogmatico né, tanto meno, infallibile. Di certo, però, un Magistero della Chiesa di cui si deve tenere conto.
Inoltre, direi, le argomentazioni non paiono peregrine e su di esse si può riflettere serenamente.
Grazie per l'attenzione.
Pasquale
Salve, riguardo all'articolo sulle apparizioni a Medjugorje, vorrei sapere se nella risposta è stato tenuto conto della posizione della Chiesa espressa nel documento "La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo".
Se la Chiesa sta ancora ragionando e indagando sull'esistenza del Limbo, forse la frase della Madonna non è del tutto contraria alla Dottrina.
Che ne pensate?
Grazie e cordiali saluti
Massimiliano
RISPOSTA DELLA REDAZIONE
Cari lettori,
in redazione sono arrivate diverse e-mail di risposta alle nostre considerazioni sulle apparizioni di Medjugorje relativamente a un messaggio al veggente Jakov nel quale la Madonna sembra contraddire l'insegnamento della Chiesa sul Limbo (clicca qui http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7055). Vorrei ribadire quanto già scritto e cioè che noi di BastaBugie "attendiamo il giudizio della Chiesa su questo fenomeno". Quindi non ci esprimiamo sulla veridicità o meno delle apparizioni. Invece mi interessa ribadire la dottrina di sempre della Chiesa riguardo al Limbo.
La maggior parte di voi ha citato un documento del 2007 della commissione teologica internazionale, redatto dopo alcuni studi fatti per volontà dell'allora Papa Benedetto XVI. Questo documento è passato alla storia come l'abolizione del Limbo da parte della Chiesa. Ma è proprio così? Assolutamente no.
Innanzitutto bisogna chiarire qual è l'autorità della commissione teologica internazionale che ha redatto questo documento: non ha nessun valore a livello magisteriale. Questa commissione è semplicemente un gruppo di teologi che dà il suo parere, ma i loro atti, oltre a non essere ovviamente vincolanti per nessun credente, non rientrano nemmeno nel magistero ordinario della Chiesa. Quello che dicono è la loro personale opinione. Anche se il Papa ha promosso o approva le loro conclusioni non aggiunge nessuna autorità al documento, perché le approva come teologo/opinionista privato e non come Papa, visto che non ha fatto un pronunciamento magisteriale su questo tema. Diverso sarebbe stato se, dopo aver fatto studiare la questione dai teologi, il Papa avesse deciso di fare un pronunciamento magisteriale su questo tema, ma così non è stato. Invece la dottrina del Limbo ha dalla sua parte moltissime dichiarazioni del Magistero della Chiesa. Per esempio il sinodo di Cartagine, di Pistoia, concilio di Lione, il catechismo di San Pio X, San Tommaso d'Aquino (il più grande dottore della Chiesa, la cui dottrina è stata ampiamente utilizzata dal Magistero della Chiesa) e altri che non sto a citare. Quindi mi sembra sbagliato affidarsi all'opinione di alcuni teologi, quando abbiamo a disposizione diversi testi magisteriali o di teologi di sicura dottrina, come San Tommaso.
Poi bisognerebbe chiedersi qual è il clima culturale all'interno del quale è nata questa commissione. Nel post-concilio sono stati messi in dubbio dai teologi più in voga anche i punti certi della nostra fede, ad esempio: l'aspetto sacrificale della Messa, l'importanza del sacerdozio, l'efficacia del culto dei santi, l'esistenza dell'inferno, la necessità della penitenza ecc. Pensare che la commissione sul Limbo debba rivedere le cose perché ancora la Chiesa non ci ha capito niente è sbagliato e non era certo nelle intenzioni di Papa Benedetto XVI. Tra l'altro questo è esattamente l'opposto del concetto di Tradizione, che significa tramandare quello che abbiamo ricevuto, come aveva ben chiaro il cardinal Ratzinger prima e Papa Benedetto XVI poi. Certamente si può sempre spiegare ed esplicitare meglio questo deposito della fede che abbiamo ricevuto, ma non stravolgerne il significato.
Ma visto che i lettori che ci hanno scritto citano questo documento della Commissione Teologica Internazionale vediamo esattamente di che si tratta e per far questo leggiamo attentamente cosa dicono le conclusioni di questo documento, che riassumono il lavoro della commissione, per capire di che cosa si tratta.
COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE
102. Nella speranza di cui la Chiesa è portatrice per l'umanità intera e che desidera nuovamente proclamare al mondo di oggi, esiste una speranza per la salvezza dei bambini che muoiono senza Battesimo? Abbiamo attentamente riesaminato questa complessa questione, con gratitudine e rispetto per le risposte date nel corso della storia della Chiesa, ma anche con la consapevolezza che spetta a noi dare una risposta coerente per il momento odierno. Riflettendo all'interno dell'unica tradizione di fede che unisce la Chiesa in tutte le epoche, e affidandoci completamente alla guida dello Spirito Santo che secondo la promessa di Gesù guida i suoi seguaci «alla verità tutta intera» (Gv 16,13), abbiamo cercato di leggere i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo. La nostra conclusione è che i molti fattori che abbiamo sopra considerato offrono seri motivi teologici e liturgici per sperare che i bambini che muoiono senza Battesimo saranno salvati e potranno godere della visione beatifica. Sottolineiamo che si tratta qui di motivi di speranza nella preghiera, e non di elementi di certezza. Vi sono molte cose che semplicemente non ci sono state rivelate (cfr Gv 16,12). Viviamo nella fede e nella speranza nel Dio di misericordia e di amore che ci è stato rivelato in Cristo, e lo Spirito ci spinge a pregare in gratitudine e letizia incessante (cfr 1 Ts 5,18).
103. Ciò che ci è stato rivelato è che la via di salvezza ordinaria passa attraverso il sacramento del Battesimo. Nessuna delle considerazioni sopra esposte può essere addotta per minimizzare la necessità del Battesimo né per ritardare il rito della sua amministrazione. Piuttosto, come vogliamo qui in conclusione ribadire, esistono forti ragioni per sperare che Dio salverà questi bambini, poiché non si è potuto fare ciò che si sarebbe desiderato di fare per loro, cioè battezzarli nella fede e nella vita della Chiesa.
Prendendo seriamente le conclusioni di questa commissione ci accorgiamo che non hanno detto quello che i mezzi di comunicazione di massa e l'opinione pubblica hanno creduto e cioè l'abolizione del Limbo. Siccome non ci sono argomentazioni forti per dimostrare l'inesistenza del Limbo, gli stessi estensori del documento finale hanno scritto: "sottolineiamo che si tratta qui di motivi di speranza nella preghiera, e non di elementi di certezza". Il documento quindi non porta a nulla di certo, ma si basa su una vaga speranza. Insomma si può sperare ciò che si vuole, ma è bene tener presente come questa non sia una conclusione teologica maturata in base a studi fatti sulla Scrittura, la Tradizione e il Magistero della Chiesa.
Del resto questo documento parte fin dall'inizio da motivazioni sociologiche piuttosto che teologiche. Vi si legge: "In questi nostri tempi sta crescendo sensibilmente il numero di bambini che muoiono senza essere stati battezzati. (...) Alla luce di questi sviluppi si ripropone con nuova urgenza l'interrogativo sulla sorte di questi bambini. (...) Le persone trovano sempre più difficile accettare che Dio sia giusto e misericordioso se poi esclude dalla felicità eterna i bambini, siano essi cristiani o meno, che non hanno peccati personali". Come si vede sono motivazioni non dottrinali, ma, semplicemente, sociologiche: partono da quel che dice la gente. Per fare un esempio provocatorio sarebbe come dire: "Siccome oggi sono sempre di più le donne che abortiscono è urgente rivalutare se l'aborto è un peccato o no". Ovviamente sto estremizzando, ma lo faccio per far capire che non vengono portati argomenti teologici in favore di questo nuovo studio. Gli unici dati sono sociologici e ci dicono che i bambini battezzati sono sempre meno e che le persone reputano difficile credere al Limbo. Ma la morale cattolica non cambia a seconda di ciò che fa o dice la gente.
Andando a leggere i motivi teologici che il documento porta a favore del superamento del Limbo si scopre che in realtà è un argomento solo: la volontà salvifica universale di Dio. Insomma Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi. Ovviamente questo è vero e si trova anche nella Scrittura (1Tm 2,4). Ma questo concetto, che di per sé è giusto, è stato equivocato: volontà salvifica universale non vuol dire assoluta.
Le risposte del direttore Giano Colli ai lettori di BastaBugie
Informazioni
Autore | BastaBugie |
Organizzazione | BastaBugie |
Categorie | News |
Sito | www.bastabugie.it |
- |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company