18 SET 2020 · Cile, 11 settembre 1973. Salvador Allende e la dittatura militare di Pinochet raccontati da Jorge Olivares, sociologo, ideatore del videogioco Dirty Wars.
7 OTT 2019 · un programma a cura di Mariangela Matonte
22 LUG 2019 · Un programma a cura di Mariangela Matonte
26 APR 2019 · Un programma a cura di Mariangela Matonte
24 MAR 2019 · Un programma di cinema e geopolitica a cura di Mariangela Matonte
17 FEB 2019 · «Saranno i tedeschi a scrivere la nostra storia o saremo noi?» si chiese Emanuel Ringelblum, uno dei principali esponenti della sinistra sionista filo marxista. La risposta fu la creazione della ‘Oyneg Shabes’ (letteralmente la Gioia del Sabato), uno società segreta attorno alla quale chiamò a raccolta le migliori energie della vivace intellighenzia yiddish polacca di quegli anni: economisti, scrittori, rabbini, commercianti, insegnanti. Sionisti, socialisti e comunisti. A tutti distribuì taccuini: «Scrivete tutto, tutto è importante, ogni cosa che vedete.»
"Who will write our history", scritto e diretto da Roberta Grossman, è uno straordinario documentario sulla storia dell’archivio segreto del ghetto di Varsavia. Una ricostruzione con filmati, immagini d’archivio, interviste a storici ed esperti degli orrori della storia del ghetto di Varsavia tra il 1940 e il 1942. Sessantamila pagine scritte dal collettivo di Oyneg Shabes prima che il ghetto fosse raso al suolo. Una testimonianza straordinaria inclusa nel Registro Unesco della Memoria del Mondo.
A cura di Mariangela Matonte per Radio Bullets.
9 GEN 2019 · Un programma di cinema e geopolitica di Mariangela Matonte
13 DIC 2018 · un programma di cinema e geopolitica a cura di Mariangela Matonte
19 OTT 2018 · Isis, tommorow. The lost souls of Mosul. Un film di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi.
L'inquietante realtà: i figli dell'Isis, ghettizzati, isolati dalla popolazione sopravvissuta alle barbarie delle milizie jihadiste.
Nei tre anni di occupazione, a Mosul hanno vissuto circa 500 mila minori. . «Ce ne sono tanti di figli dell'Isis, tanti sono in carcere, quasi tutti minori.» racconta un ufficiale dell'esercito iracheno intervistato. Sono loro le anime perse di Mosul, accampati, quando non in carcere, nelle sezioni dei campi profughi riservate alle famiglie dei miliziani. Le loro case requisite o distrutte, sui muri di quelle ancora in piedi la parola Daesh (la parola araba per Isis).
A cura di Mariangela Matonte per Radio Bullets.
28 SET 2018 · Una rubrica a cura di Mariangela Matonte
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