La scelta del nome “Furore” è un omaggio al celebre romanzo del 1939 di John Steinbeck il cui vero titolo originale si traduce in italiano “I grappoli dell’odio”, espressione ispirata ad una canzone di Julia Ward Howe che a sua volta si rifaceva ad una citazione biblica dell’Apocalisse di San Giovanni: “L’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio” che descrive simbolicamente il furore e la rabbia dei giusti. Ma a quasi un secolo di distanza ci troviamo di fronte ad un tipo di furore totalmente diverso e capovolto di segno, che investe il mondo delle nuove tecnologie e delle relazioni sociali in modo devastante e con terribili conseguenze sulla sfera umana.
Infatti, non c’è definizione più adatta per descrivere la forza inarrestabile di quel sentimento negativo che sui social sembra in assoluto il più prevalente e con cui ai tempi d’oggi vengo prodotte, scritte, ripetute e digitate milioni di parole, diffuse e moltiplicate in primo luogo sul web e poi su tutte le altre piattaforme e dispositivi utilizzati per metterci in connessione.
Ormai da anni siamo di fronte a una vera emergenza globale che come i protagonisti del romanzo di Steinbeck che a causa della Grande Depressione si spostano dal Midwest per raggiungere la California e le sue illusioni così stiamo assistendo ad un esodo digitale di massa verso la negazione della verità e della storia in favore della paura e del non riconoscimento dell’altro.


FURORE
è una produzione di Telodicoavoce
per il progetto Hate Trackers di CIFA Onlus
i testi e la voce sono di Fabrizio Vespa
il sound design è di Simone Campa e
Mix e Mastering di Roberto Avena
con la voce per i credits di Manuela Grippi

www.hate-trackers.com