24 LUG 2018 · https://www.andreaportoghese.com/conciliazione/
OGGETTO: Definizione controversia XXX/ Tim X + Vodafone Italia X
La Responsabile del Servizio
Vista la legge 14 novembre 1995, n. 481, recante "Norme per la concorrenza e la regolazione dei
servizi di pubblica utilità. Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità";
Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante "Istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo", in particolare l’art.
1, c. 6, lettera a), n. 14 e c. 13;
Visto il decreto legislativo 1 agosto 2003, n. 259, recante il "Codice delle comunicazioni
elettroniche";
Visti gli atti del procedimento;
CONSIDERATO QUANTO SEGUE
1. La posizione dell’istante
L’istante lamenta il seguente problema nei confronti di Vodafone Italia X (di seguito Vodafone)
e di Tim X (di seguito Tim), dichiarando, nell’istanza introduttiva del procedimento e nel corso
dell’audizione, quanto segue.
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Era già cliente Tim quando, in data 17/06/2014, sottoscriveva il contratto "Impresa Semplice",
sottoposto da un promoter a detta del quale tale contratto avrebbe comportato semplicemente
un aggiornamento delle tariffe e l’aggiunta di una nuova linea.
Successivamente riceveva la visita di un tecnico il quale rilasciava due telefoni cordless e
provvedeva all'allaccio di una linea fissa (0543.XXX).
A partire da tale momento si verificavano i seguenti disservizi: l'impossibilità di passare le
telefonate da un telefono interno all'altro, la cessazione del funzionamento del segnalatore
acustico di telefonate sito all'interno dell'officina, il malfunzionamento dei cordless
(impossibilità di rispondere), l'inserimento del servizio di segreteria telefonica Tim dopo solo
due squilli (mai richiesto), la cessazione del funzionamento del campanello (collegato
all'impianto della linea telefonica).
In considerazione di tali disservizi, più volte segnalati al servizio clienti Tim senza ottenere la
risoluzione del problema, chiedeva la portabilità di tutte le utenze (XXX utenza portante, XXX,
XXX, XXX) a Vodafone (contratto sottoscritto in data 30/07/2014). Il passaggio avveniva,
peraltro, solo in data 18/02/2015.
Tuttavia, la portabilità si realizzava solo per una delle utenze mobili (XXX), mentre le restanti due
restavano in Tim (XXX, XXX); inoltre, venivano attivate due utenze mobili e sei fisse, non richieste
e non utilizzate (XXX, XXX, XXX, XXX, XXX, XXX, XXX, XXX).
Una delle utenze fisse (XXX), inoltre, restava in Tim.
Persistendo i problemi sopra elencati con Tim, avendo il fax (XXX), dal momento del passaggio a
Vodafone, cessato di funzionare e trovandosi sottoposto a doppia fatturazione da parte di Tim
e Vodafone, decideva di annullare il passaggio a Vodafone.
In data 12/02/2015, sottoscriveva, dunque, richiesta di portabilità a Tim relativamente ad una
utenza fissa (XXX) nonché di cancellazione di quattro utenze fisse (XXX, XXX, XXX, XXX).
In data 29/01/2015, tramite Federconsumatori di Forlì, inviava un reclamo a Vodafone e Tim al
quale non veniva fornito alcun riscontro.
A tutt’oggi continua a non funzionare la linea fax (XXX), la campana di avviso di chiamata in
arrivo e il trasferimento di chiamata tra i telefoni interni.
Chiamava più volte il servizio clienti Vodafone e Tim, richiedendo l’intervento di un tecnico per
la sistemazione dei suddetti problemi; tale richiesta non veniva, peraltro, soddisfatta.
Si trova, tuttora, sottoposto a doppia fatturazione, ovvero: due utenze mobili (XXX, XXX) e una
fissa attive con Tim (XXX); due utenze mobili (XXX, XXX), mai utilizzate, e una fissa (utenza
portante XXX) con Vodafone, che ha attivato anche un centralino relativo a cinque numerazioni
fisse interne (XXX, XXX, XXX, XXX, XXX).
Pagava tutte le fatture ricevute per evitare la sospensione delle utenze ed ulteriori disagi.
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