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Passeggiare da soli in un bosco, ascoltare due sconosciuti che parlano, coltivare piccoli ma travolgenti attimi di felicità. Il mondo come meditazione è un podcast per ritrovare noi stessi al...
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Passeggiare da soli in un bosco, ascoltare due sconosciuti che parlano, coltivare piccoli ma travolgenti attimi di felicità. Il mondo come meditazione è un podcast per ritrovare noi stessi al di là delle vanità e dei rumori tutt’intorno.
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29 GIU 2021 · Il silenzio è la sorgente di ogni cosa. Dal silenzio nascono i pensieri, i sentimenti, le parole. Le illuminazioni e le rivoluzioni. Il silenzio ci insegna a parlare. Ci insegna a non voler convincere nessuno, a non schierarci, a perdere la prepotenza eppure a restare dritti in piedi nel suo centro invisibile. Fare silenzio insieme rende capaci di ascoltare le sottili vibrazioni degli altri. Il silenzio, dunque, dice molto più delle nostre incessanti parole.
29 GIU 2021 · Quando entriamo in una stanza, notiamo tutto quello che contiene, quasi mai vediamo il suo vuoto, anche se è sempre più del pieno. Nel vuoto si esercita la vista periferica, che non afferra ma nota la sfuocatezza del mondo, il tentennamento dei contorni, la mobilità costante e velocissima della materia. Nel vuoto si vedono respirare i muri e tutto si forma e si distrugge in un battito di ciglia. Eppure siamo abituati ad avere paura del vuoto, a considerarlo come una minaccia alla nostra realizzazione. Riempiamo tutto di oggetti, passatempi, illusioni. Con il tempo ci siamo ritrovati a vivere in spazi affollati, piccolissimi, in città in cui tutto è veloce e fatica a rimanere. Mentre il vuoto è una bellissima promessa di immensità.
29 GIU 2021 · Quasi tutti credono di voler essere ascoltati quando parlano, per le parole che dicono; ma se ci sfuggono i battiti, ci sfugge tutto di quello che una persona sta davvero dicendo. Battito per battito si arriva in un posto dove tutto suona di musica costante ma senza caos e senza ordine: semplicemente tutto è ascoltabile per quello che è.
Ogni cosa ha un suo battito: i nostri corpi, per tutta la vita. Una pianta o un albero. Gli uccelli e gli insetti invisibili. Anche il fuoco ha un battito, e il vento, le nuvole, il cielo. Sappiamo ascoltarlo?
29 GIU 2021 · Siamo assetati, continuamente. Una sete che non ci lascia tregua e che soddisfiamo in ogni modo possibile: ci abbeveriamo di tante cose che ci sembrano mancarci. Poi, una volta che le abbiamo ottenute, torna la sete. Allora di cosa siamo veramente assetati?
Comprendere la nostra sete non sognifica ignorarla, o soffocarla, spegnerla, diventando indecifrabili e senza alcuna ricerca del desiderio di decifrare l’altro. Significa porsi una domanda, ben più profonda del nostro bisogno di dissetarci. Perché tutti abbiamo bisogno della nostra sete. La sete di quello che non conosciamo, del perduto e del presente. La sete del sogno. Basta riconoscerla.
29 GIU 2021 · Accorgersi del cielo, guardarlo, avvertirne la presenza, non solo quella visibile, ma avvertirne l’infinitezza, ci dà una misura diversa, la giusta proporzione tra sé e il resto. Perché ignorato o riconosciuto, l’universo c’è e non ha fine. E noi viviamo lì, in un piccolo pianeta sperduto in un immisurabile universo.
Ma che cos’è il cielo? Qualcosa di irraggiungibile in cui transitano gli aerei e le comete? Uno spazio scenografico appeso sulle nostre teste? A ben pensarci, il cielo non è altro che aria, e inizia ben sotto i nostri piedi. Noi camminiamo nel cielo.
29 GIU 2021 · L’infanzia è una malattia tenera, ma anche una vocazione, perché l’infanzia chiama. Non tutti, alcuni. Ed è un giuramento fatto da bambini, di non perderla mai. Di non dimenticare il mistero, la magia, gli animali, gli alberi, la meraviglia, la pietà per gli adulti, l’avventura, la crudeltà, la solitudine assoluta, il dare del tu a quel che non si conosce e che ci sembra grandissimo.
Non importa se la nostra infanzia è stata felice o maledetta: da adulti sentiamo tutti la nostalgia per un pensiero e un’esperienza di interezza che nel tempo si è perduta, per necessità, per convenzione, per paura. È possibile tornare bambini? Sì, anzi: è necessario.
29 GIU 2021 · Quante voci sentiamo in una voce? Quante voci messe a tacere parlano quando qualcuno tace? Quante volte una voce ci ha chiamato? Quando per strada sentiamo chiamare il nostro nome, c’è un soprassalto, il segno di un riconoscimento vocale, che è più di una pronuncia: è una chiamata.
Ci sono voci che ci adulano, ci spingono all’azione, ci somministrano consigli e medicamenti, ci consolano. Poi ci sono voci del tutto interiori: voci che parlano nei modi del silenzio, che da sempre ci accompagnano, che ci hanno cullato nella disperazione, che vengono a cercarci nei nostri bassifondi e vivono nel sottosuolo della nostra anima, come luci nel buio. Impariamo ad ascoltarle.
29 GIU 2021 · Le parole possono ferire o fare del bene. Spaventare o rassicurare. Possono condannare, illuminare, far appassire o germogliare legami, stati d’animo, convinzioni. Se non comprese del tutto, le parole, fuochi di vita, possono scatenare incendi che devastano tutto. Perciò bisogna avere cura delle parole, anzi: bisogna aspettarle, lasciando che siano loro a giungere da noi, e non noi a strapparle con violenza al silenzio che le ha generate.
29 GIU 2021 · Il Buddha viene definito lokavidū, il conoscitore di mondi. Perché è così: non esiste un solo mondo – quello che tutti conosciamo, pieno di case, strade, uffici e appuntamenti da rispettare – ma moltissimi. Entriamo e usciamo da un mondo all’altro senza nemmeno rendercene conto, e quello più vasto e meraviglioso è proprio dentro di noi e la meditazione è una strada sincera per abitarlo con cura e consapevolezza.
29 GIU 2021 · Continuamente ci imbattiamo in qualcuno. Volti che si fermano un attimo e se ne vanno, e di cui non afferriamo niente. Incontri che ci infastidiscono, talvolta, diventano dispute o litigi e ci infiammano di malumore: ne usciamo ustionati e stiamo male per giorni. Allora è importante coltivare lo spazio dell’incontro, renderlo pulito, ospitale. Capire che è importante ascoltare l’altro e le sue ragioni, così come noi ci aspettiamo che l’altro abbia la disponibilità di ascoltare le nostre.
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