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Anime Nere

  • Strage di Erba. L'incubo, il videopodcast

    5 MAR 2024 · E se ci fossimo sbagliati? E se davvero avessimo preso tutti quanti un abbaglio? L’1 marzo a Brescia, 17 anni e 4 mesi dopo il massacro del dicembre 2006, si torna a parlare, in un’aula di giustizia, della strage di Erba. La difesa ha ottenuto al fissazione della prima udienza del processo di revisione. L’1 marzo Procura generale, parti civili e difensori dei condannati spiegheranno perché annullare o confermare la condanna all’ergastolo per Rosa Bazzi e Olindo Romano, giudicati colpevoli in ben tre gradi di giudizio di aver ucciso, l’11 dicembre 2006, Youssef Marzouk, due anni, sua madre, Raffaella Castagna, sua nonna, Paola Galli e la vicina di casa, Valeria Cherubini. E di aver ridotto in fin di vita Mario Frigerio, il marito di Valeria Cherubini.
    Ascoltato 26 min. 49 sec.
  • Ascoltato 34 min. 6 sec.
  • Il sequestro di Cristina Mazzotti - La tela del ragno

    2 AGO 2023 · Insieme a Nando Dalla Chiesa, scrittore e sociologo italiano, esperto di criminalità organizzata, ripercorriamo i soggetti mano a mano coinvolti nei processi giudiziari relativi al sequestro di Cristina Mazzotti. Prima i fiancheggiatori, ovvero i soggetti che contribuirono alla prigionia di Cristina e, quindi, alla sua morte. Poi, grazie alle nuove tecniche di indagine, i rapitori e una delle "menti" del sequestro. Ma di Cristina si parla a sufficienza? Secondo Nando Dalla Chiesa no, nemmeno ora che il processo a carico dei suoi presunti sequestratori è appena stato riaperto. Non se ne parla perché Cristina è stata rapita in Lombardia, nel Nord Italia, dove la maggior parte delle persone non hanno voluto vedere che la criminalità organizzata era arrivata e aveva stravolto le vite di intere famiglie. Nella tela del ragno, abilmente intessuta e a fatica ricostruita nel corso delle indagini, Cristina è stata dimenticata. E con lei il dolore della sua famiglia.
    Ascoltato 27 min. 7 sec.
  • Il sequestro di Cristina Mazzotti - L'altra Cristina

    26 LUG 2023 · Cristina Ceruti è l'altra Cristina, che dalla giovane figlia di Elios Mazzotti prese il nome. Nata nel 1977, due anni dopo il ritrovamento del corpo, ormai senza vita, della studentessa sequestra a Eupilio, Cristina porta il nome di quella ragazza per un episodio che vide come protagonista suo padre. Fu lui l'uomo mandato alla discarica di Galliate, per dissotterrare il cadavere martoriato dalle settimane di prigionia della Mazzotti. Un'immagine che Cristina Ceruti riporta nella sua tesi di criminologia, conclusa lo scorso anno, ma che non ha allegato alla copia consegnata fisicamente, per timore di ferire la famiglia della ragazza sequestrata. "Io so solo che da quel giorno in cui mio papà trovò il suo corpo, le nostre vite sono legate a doppio filo, per me è sempre stata come una sorella, una presenza costante". In questo episodio, realizzato sulle sponde del lago del Segrino, vicino a dove Cristina Mazzotti fu rapita, e poi nel cimitero dove oggi riposa, l'altra Cristina ci racconta cosa significa essere ogni giorno memoria vivente di qualcuno che non c'è più. Proprio come nelle pagine di Farhenheit 451.
    Ascoltato 31 min. 34 sec.
  • Ascoltato 35 min. 18 sec.
  • Il sequestro di Cristina Mazzotti - Una sera come tante

    12 LUG 2023 · L’episodio iniziale, incentrato sulla figura della giovane Cristina e sulla dinamica del sequestro, contiene un’intervista a Carlo Galli, il suo fidanzato dell’epoca. Quella notte Galli era al volante di una Mini Minor su cui viaggiava insieme a Cristina e all’amica Emanuela Luisari. Arrivato a pochi metri dal cancello di Villa Mazzotti a Eupilio, fu costretto a fermarsi a fronte dell’auto dei rapitori che gli sbarrava la strada. «Il momento del sequestro - racconta Galli - è stato vissuto non capendo bene cosa stava succedendo, almeno da parte mia. Io guidavo l’auto di mia sorella perché la mia era rotta e in un primo momento ho pensato fosse una rapina, mi sono detto: “Bene, diamogli quello che chiedono”. Poi quando ci hanno fatti sedere dietro e ci hanno portati via abbiamo capito che si trattava di un sequestro». La terza stagione di “Anime Nere”, che proseguirà con altre quattro puntate, parte a pochi giorni di distanza dalla morte di Carla Airoldi Mazzotti, la mamma di Cristina, scomparsa all’età di 97 anni. Il funerale si è tenuto sabato a Eupilio, ora Carla riposa insieme al marito Elios e alla figlia nel cimitero di Galliano. Nei mesi di luglio e agosto del 1975, i coniugi Mazzotti tentarono l’impossibile per riportare a casa Cristina sana e salva.
    Ascoltato 33 min. 15 sec.
  • Ascoltato 44 min. 42 sec.
  • Il sequestro di Cristina Mazzotti - Trailer

    1 LUG 2023 · Il primo luglio 1975 Cristina Mazzotti venne rapita a Eupilio davanti alla villa di famiglia. Fu uno dei primi sequestri effettuati dalla ‘ndrangheta nel nord Italia e si concluse in tragedia, con il ritrovamento poche settimane più tardi della diciottenne senza vita in una discarica di Galliate. La Provincia ripercorrerà quella storia con la terza stagione del podcast “Anime nere”. Sul caso Mazzotti, a distanza di 48 anni, i riflettori non si sono ancora spenti: la Procura di Milano ha riaperto le indagini ed è appena partito un nuovo processo con quattro imputati, tra cui il boss Giuseppe Morabito considerato l’ideatore del sequestro. In attesa della giustizia, La Provincia ricorderà il caso con testimonianze preziose. Tra i protagonisti del podcast c’è Carlo Galli, fidanzato di Cristina, presente la sera del sequestro: «Pensavamo fosse una rapina - ha ricordato Galli - ed eravamo pronti a dargli quello che cercavano. Poi ci siamo accorti che era un rapimento. Quella notte sembrava qualcosa di non reale, un brutto sogno». Il giornalista Emilio Magni, che ha seguito la vicenda da professionista e amico di famiglia, ricorderà l’epoca dei sequestri e quella sera maledetta in cui andò a Eupilio per annunciare alla famiglia che il corpo di Cristina era stato ritrovato: «Dalla casa - ricorda - sentii un urlo che mi è rimasto dentro tutta la vita». Tra gli ospiti anche Arianna Mazzotti, nipote di Cristina e anima della fondazione a lei dedicata, e Cristina Ceruti, che ha dedicato una tesi di laurea alle indagini sul sequestro.
    Ascoltato 3 min. 38 sec.
  • La strage di Erba - Anatomia di un delitto

    28 GIU 2023 · Il quarto caposaldo delle tesi innocentiste che spingono verso la revisione del processo contro i coniugi Romano, ovvero una differente ricostruzione della dinamica del delitto, è il protagonista della quarta puntata della seconda stagione dedicata dal podcast Anime Nere alla strage di Erba. In più occasioni la difesa di Rosa Bazzi e Olindo Romano ha tentato di dimostrare due cose, per scagionare gli imputati: che gli assassini si trovavano già nella casa di Raffaella Castagna, al rientro a casa, e che erano ancora presenti quando i primi soccorritori sono entrati nella palazzina della strage. In questo episodio siamo costretti a tornare a quella sera, a quei momenti terribili e ricostruire ogni istante della strage. Con l'obiettivo di fornire l'anatomia di un delitto che non può che essere stato portato a termine da nessun altro se non i coniugi Romano.
    Ascoltato 43 min. 17 sec.
  • La strage di Erba - Le confessioni estorte

    21 GIU 2023 · Il terzo caposaldo della richiesta di revisione del processo contro i coniugi Romano, ovvero le asserite “confessioni estorte”, è il protagonista della terza puntata della seconda stagione dedicata dal podcast Anime Nere alla strage di Erba. Scrive il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser, la cui richiesta di revisione giace ormai da due mesi inevasa nell’ufficio del capo della stessa Procura generale: «È dimostrato in modo incontrovertibile, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche successive al 2010, e sulla base degli elementi nuovi, e altri già presenti nel fascicolo processuale ma mai valutati, che le dichiarazioni auto accusatorie di Olindo Romano e Rosa Bazzi sono da considerarsi false confessioni acquiescenti».
    Ascoltato 42 min. 43 sec.

Nel nome del popolo italiano non sempre si giudicano solo singoli fatti di cronaca ma, spesso, vite intere. Un processo scava nelle anime degli imputati, come in quelle delle vittime....

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Nel nome del popolo italiano non sempre si giudicano solo singoli fatti di cronaca ma, spesso, vite intere. Un processo scava nelle anime degli imputati, come in quelle delle vittime. E la narrazione della giustizia è fatta soprattutto di volti, storie, esistenze intaccate. “Anime nere” racconta la cronaca che supera il delitto e i processi, andando a cercare le persone che li attraversano, per raccontare chi emerge da quel nero e chi ne resta per sempre soffocato.
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