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In mostra al Festival della Fotografia etica di Lodi dal 24 settembre 2022 al 23 ottobre 2022 presso lo spazio Europa, Banca Centropadana. Le fotografie in mostra, scattate tra il...
mostra di piùLe fotografie in mostra, scattate tra il 2009 e il 2014 in diverse città dell’Europa orientale, sono una selezione tratta dall’ampio corpo di lavoro prodotto da Luca Nizzoli Toetti nel corso delle sue esplorazioni. Svelano un contesto complesso, di generazioni che si confrontano, di vecchi regimi e nuove democrazie che diffidano e al contempo sono fatalmente attratti da un Occidente a cui vorrebbero assomigliare.
I quarant’anni passati all’ombra della Russia Sovietica hanno lasciato il loro segno sulla vita quotidiana dei cittadini dell’est Europa: se il socialismo reale è morto il suo stile non è scomparso e riemerge, oggi, in nuove forme di assolutismo.
Viaggiare in questi luoghi significa attraversare un confine che è geografico ma anche temporale, varcato il quale si torna verso un passato dimenticato di paesi remoti, città grandi dai nomi quasi sconosciuti, cancellati un tempo dalla memoria delle persone in quanto al di là di una famigerata cortina.
Attraverso la sua decennale ricerca fotografica, Luca Nizzoli Toetti ci propone un percorso esplorativo alla ricerca di un minimo comune denominatore che definisca i cittadini della “terra dall’ampio sguardo”, ovvero l’Europa nel suo significato etimologico.
Una riflessione aperta in cui le fotografie sono parole sussurrate per ricordare quell’idea che ci vuole uguali e diversi, uniti nella nazione sognata e costruita dai nostri nonni e dai nostri padri per noi e per i nostri figli.
Un racconto lieve di un’Europa attraversata come una città, in cui i treni sono metropolitane e le capitali semplici fermate, in cui il Vecchio Continente è osservato come un unico territorio, un unico scenario, senza frontiere, senza pregiudizi.
L’Europa ideale, eterogenea e senza confini, che viene fotografata è minacciata dall’appiattimento culturale, dalla mancanza di memoria, che ci porta spesso a non considerare le lezioni del passato.
L’unico antidoto a questo è una quotidiana pratica della memoria o, come consiglia Zygmunt Bauman nella prefazione a Still Europe, il secondo libro di Luca: “È contro l’uniformità e il vuoto culturale, è contro questi due orchi che è necessario dichiarare e condurre una guerra all’ultimo sangue, per salvare la “ricchezza della differenza” che caratterizza tutto quanto c’è di importante nella cultura umana”.
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In mostra al Festival della Fotografia etica di Lodi dal 24 settembre 2022 al 23 ottobre 2022 presso lo spazio Europa, Banca Centropadana. Le fotografie in mostra, scattate tra il...
mostra di piùLe fotografie in mostra, scattate tra il 2009 e il 2014 in diverse città dell’Europa orientale, sono una selezione tratta dall’ampio corpo di lavoro prodotto da Luca Nizzoli Toetti nel corso delle sue esplorazioni. Svelano un contesto complesso, di generazioni che si confrontano, di vecchi regimi e nuove democrazie che diffidano e al contempo sono fatalmente attratti da un Occidente a cui vorrebbero assomigliare.
I quarant’anni passati all’ombra della Russia Sovietica hanno lasciato il loro segno sulla vita quotidiana dei cittadini dell’est Europa: se il socialismo reale è morto il suo stile non è scomparso e riemerge, oggi, in nuove forme di assolutismo.
Viaggiare in questi luoghi significa attraversare un confine che è geografico ma anche temporale, varcato il quale si torna verso un passato dimenticato di paesi remoti, città grandi dai nomi quasi sconosciuti, cancellati un tempo dalla memoria delle persone in quanto al di là di una famigerata cortina.
Attraverso la sua decennale ricerca fotografica, Luca Nizzoli Toetti ci propone un percorso esplorativo alla ricerca di un minimo comune denominatore che definisca i cittadini della “terra dall’ampio sguardo”, ovvero l’Europa nel suo significato etimologico.
Una riflessione aperta in cui le fotografie sono parole sussurrate per ricordare quell’idea che ci vuole uguali e diversi, uniti nella nazione sognata e costruita dai nostri nonni e dai nostri padri per noi e per i nostri figli.
Un racconto lieve di un’Europa attraversata come una città, in cui i treni sono metropolitane e le capitali semplici fermate, in cui il Vecchio Continente è osservato come un unico territorio, un unico scenario, senza frontiere, senza pregiudizi.
L’Europa ideale, eterogenea e senza confini, che viene fotografata è minacciata dall’appiattimento culturale, dalla mancanza di memoria, che ci porta spesso a non considerare le lezioni del passato.
L’unico antidoto a questo è una quotidiana pratica della memoria o, come consiglia Zygmunt Bauman nella prefazione a Still Europe, il secondo libro di Luca: “È contro l’uniformità e il vuoto culturale, è contro questi due orchi che è necessario dichiarare e condurre una guerra all’ultimo sangue, per salvare la “ricchezza della differenza” che caratterizza tutto quanto c’è di importante nella cultura umana”.
Informazioni
Autore | Luca Nizzoli Toetti |
Organizzazione | Luca Nizzoli Toetti |
Categorie | Documentari |
Sito | - |
studio@lucanizzolitoetti.com |
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