Via Italiana della Seta - Napoli e la Real Colonia di San Leucio città della seta
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Descrizione
Ancora nel Meridione tra la seconda metà del 1500 e i primi del 1600 Napoli divenne una delle più popolose capitali d’Europa e una città nella quale il ritmo di...
mostra di piùOrigini e apogeo della Manifattura Napoletana
Artefice dell’affermazione e dello sviluppo della manifattura serica a Napoli è il Sovrano Aragonese Ferrante che nel giro di 2 decenni, a partire dal 1465, pone le basi per la formazione e specializzazione delle maestranze, per l’emanazione di una legislazione protezionistica, per l’istituzione di una struttura corporativa permanente di mestiere. Tale progettualità si sostanzia nella promozione del trasferimento a Napoli di maestranze straniere altamente specializzate, nell’esclusiva concessa alle piazze di Napoli e Catanzaro per la lavorazione della materia greggia, nell’istituzione del Consolato dell’Arte della Seta che, nato nel 1477, sarebbe stato per secoli protagonista della storia della Manifattura Napoletana, di cui controllava l’accesso al mestiere, la produzione e la circolazione della materia prima, la giurisdizione speciale riconosciuta ai suoi membri.
San Leucio la Città della Seta, frazione del Comune di Caserta nota per ragioni storiche ed artistiche, posta a 3,5 km a nord ovest della città. Il sito reale, insieme alla Reggia di Caserta, è stato riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.Il Complesso di San Leucio nella sua veste attuale si estende su una superficie di 16.871 m² e ha una facciata lunga 354 m intervallata da un doppio ordine di lesene, caratterizzata inoltre da 2 ordini di finestre e 2 marcapiani con timpano centrale: monumentale è la scalinata a doppia rampa che segna l'ingresso principale alla struttura.
Il Re Ferdinando IV di Borbone decise di erigere un “Ospizio per i poveri” della provincia presso il quale volle un Opificio per non tenerli in ozio.La Colonia crebbe rapidamente così che si decise di costruire ulteriori edifici per migliorarne le funzionalità tra i quali: una parrocchia, degli alloggi per gli educatori e padiglioni per i macchinari.
Fu così costituita nel 1778, una Comunità nota come “Real Colonia di San Leucio”, basata su norme proprie.
Ai lavoratori delle seterie era, infatti, assegnata una casa all'interno della colonia, ed era, inoltre, prevista per i figli l'istruzione gratuita potendo beneficiare, difatti, della prima scuola dell'obbligo d'Italia che iniziava fin da 6 anni e che comprendeva le materie tradizionali quali la matematica, la letteratura, il catechismo, la geografia, l'economia domestica per le donne e gli esercizi ginnici per i maschi.I figli erano ammessi al lavoro a 15 anni, con turni regolari per tutti, ma con un orario ridotto rispetto al resto d'Europa. Le abitazioni furono progettate tenendo presente tutte le regole urbanistiche dell'epoca, per far sì che durassero nel tempo (abitate tuttora) e fin dall'inizio furono dotate di acqua corrente e servizi igienici.
Il Sovrano firmò nel 1789 un'opera esemplare contenente i principi fondanti della nuova Comunità di San Leucio: origine della popolazione di San Leucio e suoi progressi fino al giorno d'oggi colle leggi corrispondenti al buon governo di essa di Ferdinando IV Re delle Sicilie, conosciuti più comunemente come gli «Statuti di San Leucio», Codice pubblicato dalla Stamperia Reale del Regno di Napoli in 150 esemplari. Il testo, in 5 capitoli e 22 paragrafi, rispecchia le aspirazioni del dispotismo illuminato dell'epoca ad interpretare gli ideali di uguaglianza sociale ed economica e pone grande attenzione al ruolo della donna.
Diverse opportunità erano offerte anche agli invalidi del lavoro che potevano rimanere in loco dopo l'infortunio; per questi fu progettato un Ospizio apposito, la “Casa degli infermi”, che però non fu possibile portare a compimento a causa della discesa di Napoleone Bonaparte in Italia e della nascita della Repubblica Partenopea nel 1799.
Informazioni
Autore | Giuseppe Cocco |
Organizzazione | Giuseppe Cocco |
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