Il comune di Zoldo si adagia nella valle che sale in direzione di Forcella Staulanza tra il Pelmo e il Civetta, due delle più famose cime dolomitiche. Il Comune è nato nel 2016 in seguito alla fusione dei comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto. L’ambiente di questa zona è di una bellezza incomparabile tanto da essere meta di cospicui flussi di turismo estivo e invernale. I nuclei abitati principali del Comune sono: Pécol, Pianaz, Mareson, Fusine, Costa, Brusadaz, Coi, Goima, Gavaz. Altre località minori e varie borgate punteggiano il territorio che si avvale ovunque di scorci bellissimi. Durante l’inverno avventurose sono le discese sugli sci negli oltre 70 km chilometri di piste del comprensorio dello Ski Civetta, le camminate con le ciaspole e intense sono le emozioni dello scialpinismo senza dimenticare lo sci di fondo e la presenza del poligono del biathlon. Durante la bella stagione, trekking, camminate e percorsi di nordic walking permettono di esplorare il territorio, tra boschi e pascoli in scenari unici. Spettacolare è il Lago del Coldai, vera e propria gemma blu, collocata sotto il Civetta. Una peculiarità della zona è la presenza delle impronte di dinosauro, perennemente impresse in un grosso masso franato dal paretone sud-ovest del Pelmetto. È su questo importante blocco di pietra che l'occhio curioso e clinico di Vittorino Cazzetta si soffermò, intuendo che quelle fossette, impresse nella roccia, erano le tracce di almeno tre dinosauri che si trovavano a camminare sul fango del bagnasciuga duecentoventi milioni di anni fa. Il territorio di Zoldo diede anche i natali a un cittadino illustre. È, infatti, ad Astragal di Forno di Zoldo che nacque lo scultore Valentino Panciera Besarel, il quale annovera tra i suoi lavori anche dei preziosi arredi per il Quirinale. Terra di gelatieri e artigiani, il territorio zoldano permette di entrare in contatto con la natura e con tradizioni locali ancora vive. La Val di Zoldo è nota, infatti, anche come la Valle dei Gelatieri. Da queste terre partirono come emigranti molti maestri gelatieri che diffusero l’arte del gelato nel mondo. La fortuna della valle si muove, infatti, attraverso storia e tradizione. Forno di Zoldo, il centro più grande della valle, fu dal XV al XVII secolo un importante polo metallurgico in orbita veneziana, specializzato nell'estrazione di ferro, piombo, zinco e nella siderurgia. Tabià di legno, fienili e stalle, un’architettura tradizionale suggestiva, caratterizza il territorio come si può ammirare nel borgo di Fornesighe e nelle frazioni di Brusadaz e Coi. Bella iniziativa di carattere museale, a Zoldo Alto, è quella che dà luogo al Museo degli usi e dei costumi delle genti della Valle di Goima. Questa è volta alla conservazione, allo studio e alla valorizzazione del patrimonio storico, folklorico, linguistico ed economico della realtà locale. Protagoniste del Museo sono le antiche attività: dall’agricoltura, alla metallurgia, dalla lavorazione del legno a quella dei tessuti. Raccoglie molti attrezzi da lavoro e, come in altri musei d’indole etnografica, è stato ricostruito fedelmente il tipico ambiente interno delle case zoldane.
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