Talk - Sound, Acustincs and Politics of listening
16 dic 2020 ·
1 h 49 min. 38 sec.
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Descrizione
Come possiamo concepire l’ascolto del corpo? Il seminario analizza la dimensione sociale e politica dell’ascolto, Dall’ascolto singolare a quello condiviso, fino all’ascolto che ridispone economie e assetti acustici che influenzano...
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Come possiamo concepire l’ascolto del corpo?
Il seminario analizza la dimensione sociale e politica dell’ascolto, Dall’ascolto singolare a quello condiviso, fino all’ascolto che ridispone economie e assetti acustici che influenzano lavoro creativo e pratiche emancipatorie.
A cura di Brandon LaBelle, in dialogo con Christine Eyene e Hypatia Vourloumis.
Atlas of Transitions Biennale
WE THE PEOPLE
Bologna • 2-7 dicembre 2020
Arti | Migrazioni | Cittadinanze
performance | incursioni radiofoniche | talk | dj-set | film | workshop
𝑊𝑒 𝑇ℎ𝑒 𝑃𝑒𝑜𝑝𝑙𝑒 si manifesta con un presidio invernale.
Attraverso gli approcci di registe, artisti, compositrici, studiosi, radio artist si afferma l’urgenza di una politica dell’ascolto basata sul diritto di tutti a essere ascoltati.
Gesti vocali, scambi di patrimoni sonori di diversa provenienza, voci alla ricerca dei propri corpi, narrazioni connesse a diritti non riconosciuti, assemblaggi diasporici di suoni d’archivio: 𝑊𝑒 𝑇ℎ𝑒 𝑃𝑒𝑜𝑝𝑙𝑒 è un “teatro acustico”, uno spazio per poetiche relazionali in cui si “agisce di concerto”. Non un invito a operare in conformità, ma a negoziare scopi e azioni convergenti/divergenti in pratiche artistiche che operano concretamente contro bianchezza, subalternità razziale, di genere, sociale, economica.
“People” non è una voce unitaria, presuppone una pluralità di corpi che non costruiscono un unico soggetto. Nel “We” risuona una moltitudine di pronunce che si radunano in luoghi temporalmente diversi, in differenti tipi di spazi, ambienti e zone d’ombra.
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Il seminario analizza la dimensione sociale e politica dell’ascolto, Dall’ascolto singolare a quello condiviso, fino all’ascolto che ridispone economie e assetti acustici che influenzano lavoro creativo e pratiche emancipatorie.
A cura di Brandon LaBelle, in dialogo con Christine Eyene e Hypatia Vourloumis.
Atlas of Transitions Biennale
WE THE PEOPLE
Bologna • 2-7 dicembre 2020
Arti | Migrazioni | Cittadinanze
performance | incursioni radiofoniche | talk | dj-set | film | workshop
𝑊𝑒 𝑇ℎ𝑒 𝑃𝑒𝑜𝑝𝑙𝑒 si manifesta con un presidio invernale.
Attraverso gli approcci di registe, artisti, compositrici, studiosi, radio artist si afferma l’urgenza di una politica dell’ascolto basata sul diritto di tutti a essere ascoltati.
Gesti vocali, scambi di patrimoni sonori di diversa provenienza, voci alla ricerca dei propri corpi, narrazioni connesse a diritti non riconosciuti, assemblaggi diasporici di suoni d’archivio: 𝑊𝑒 𝑇ℎ𝑒 𝑃𝑒𝑜𝑝𝑙𝑒 è un “teatro acustico”, uno spazio per poetiche relazionali in cui si “agisce di concerto”. Non un invito a operare in conformità, ma a negoziare scopi e azioni convergenti/divergenti in pratiche artistiche che operano concretamente contro bianchezza, subalternità razziale, di genere, sociale, economica.
“People” non è una voce unitaria, presuppone una pluralità di corpi che non costruiscono un unico soggetto. Nel “We” risuona una moltitudine di pronunce che si radunano in luoghi temporalmente diversi, in differenti tipi di spazi, ambienti e zone d’ombra.
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