Se avessimo evitato di costruirci altre due inutili partite sopra saremmo arrivati allo stesso risultato, come quando la
Supercoppa si giocava in una partita secca: la vincente dello
scudetto contro la vincente della
Coppa Italia. La
Supercoppa Italiana a
Riad se la giocheranno
l’Inter e il
Napoli, finale abbastanza scontata e secondo pronostico dopo che le due finaliste si sono liberate fin troppo comodamente e con lo stesso risultato (3-0) delle proprie avversarie in semifinale:
Lazio e
Fiorentina. Le due intruse di questa
Supercoppa, che infatti non l'hanno giocata proprio.
Thuram subito, raddoppio di
Çalhanoğlu su rigore, chiusura di
Frattesi: ci sono partite in cui
l’Inter dà ampia dimostrazione della sua superiorità, negli uomini e nel gioco. Alla
Lazio non ha dato spazio alcuno e preso con sicurezza il controllo della situazione da
Thuram a
Çalhanoğlu, da
Dimarco a
Lautaro. A
Sarri questa carnevalata nel deserto non piaceva affatto e si è visto benissimo. Non è partita su cui si possono fare bilanci o tirare conclusioni, la differenza la farà la conquista della
Supercoppa, trofeo che vale sportivamente poco ma alla fine un bel gruzzolo di soldi per chi lo vince (circa 7 milioni), ma proprio per questo il lasciarlo agli altri fa fare la figura dei fregnoni. Già
l’Inter aveva pagato il prezzo del suo snobismo facendosi eliminare in
Coppa Italia dal
Bologna, e per quest’anno, secondo
Inzaghi, dovrebbe bastare. Possiamo considerare la gita in carovana in
Arabia Saudita propedeutica alla sfida con la
Juventus del 4 febbraio. Dovendo
l’Inter recuperare la partita con
l’Atalanta c’è forte rischio che debba guardare la
Juventus dal basso verso l’alto, sia pure solo virtualmente. Uno di quei casi in cui si innescano quelle inquietudini poi difficili da scacciare se non con ingestione di ansiolitici, ovviamente proibiti.
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Bloooog! Il Bar Sport di
Fabrizio Bocca. Per articolo, podcast e commenti su Supercoppa e Inter-Lazio 3-0
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