Storia dei cappelli - seconda puntata

5 gen 2024 · 14 min. 56 sec.
Storia dei cappelli - seconda puntata
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Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla seconda puntata sulla Storia dei cappelli. Il termine “Cappello” deriva dalla parola...

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Questo podcast, tratto dalla rubrica radiofonica "Uno sguardo sul giorno" di Radio Villa Centrale webradio/TV è dedicato alla seconda puntata sulla Storia dei cappelli.
Il termine “Cappello” deriva dalla parola latina Cappa, che a sua volta indica un mantello con un cappuccio che venne utilizzato, dall’alto medioevo in poi, da uomini e donne, nonché, in particolare, da monaci e clerici. Con il passare degli anni, la parola assunse il significato di cappuccio, ad indicare il copricapo che poteva essere staccato dal mantello ed indossato separatamente da esso. Le prime notizie di fabbricanti di cappelli risalgono al 1292, in Francia, dove nascono i “chapelliers de coton”, mentre a Venezia già dal 1281 si ha notizia dei “baretari” (da cui il termine berretto) Nella puntata vi racconterò appunto dell’evoluzione del cappello dal Medioevo in poi Questi alcuni dei cappelli del periodo Medievale:
- gli “almuzi”, cappucci con un lembo cadente su una spalla. (a partire dall’anno Mille). Per tutto il medioevo, quindi, il copricapo più diffuso fu questo particolare cappuccio, nel quale il materiale con cui era fabbricato (lana, feltro o pelliccia), e le pietre e i ricami con cui era adornato, erano un segno distintivo della classe sociale a cui apparteneva chi lo indossava.
- la “caiola”, era una berretta di velluto rosso, ornata di nastri, perle e gioielli per le classi italiane più abbienti nel 1400.
- Il “capperone "chaperon in francese) era un copricapo maschile, ibrido tra il cappuccio ed il turbante, entrato in uso in Europa nel corso del Basso Medioevo e rimastovi sino all'Età moderna. Indumento di lavoro, nel corso del XV secolo visse una parentesi di "notorietà" divenendo capo di gran moda, portato da nobili e patrizi nel Regno di Francia nel 1400 e nell'Italia del Rinascimento. Una variante ibrida fu il "mazzocchio ", detto anche "cappuccio a foggia", era un copricapo durante il Rinascimento, costituito da un cerchio di borra (che era una specie di stoppa di materiale feltroso) ricoperto di panno da cui partivano il becchetto e la foggia vera e propria.(Lorenzo Il Magnifico fu ritratto più volte con questo copricapo da Andrea del Verrocchio)
- Accanto ai cappucci e ai berretti, alla fine del XIV secolo iniziarono a diffondersi elaborati cappelli fabbricati in Francia, a tesa larga e realizzati con materiali pregiati quali castoro, seta, paglia fina e foderata.
Nel 1600 il cappello fece il suo trionfale ingresso in società: di feltro, di paglia, di stoffa o di pelliccia, non serve più a proteggere solo la testa, ma diventa un oggetto di moda sul quale la classe nobiliare può sbizzarrirsi. A partire dalla corte spagnola, seguita da quelle francese, tedesca e italiana, i vari regnanti iniziarono ad indossare cappelli molto eleganti, mentre i nobili cominciarono ad imitarli. Il copricapo diventa un vero e proprio status. A fine 1600 Luigi XIV, il Re Sole, si fece addirittura montare un diamante da 35 carati sul suo copricapo: solo lui poteva metterlo a corte e a tavola, gli altri erano obbligati a levarsi il cappello. Luigi XIV estese anche l’uso del tricorno, prima portato solo da militari e marinai, noleggiandolo a chi voleva visitare la reggia di Versailles. Nel 1700 chiunque possedeva un tricorno, anche le donne, magari in versione mini, da appoggiare in cima alle parrucche.
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Autore Augusta Casagrande
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