Sostare nella coscienza, andata e ritorno della pratica meditativa (breve riflessione)
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Descrizione
Ogni volta che entrò in meditazione cerco di esserci sempre più, sempre più presente, ma presente a chi? Credo a me stesso e alla vita…. Comprendo che l’essere in uno...
mostra di piùCredo a me stesso e alla vita….
Comprendo che l’essere in uno stato di veglia non equivale all’essere in uno stato cosciente, questo stato richiede addestramento. Probabilmente per un principio di auto conservazione e risparmio energetico siamo portati ad assumere automaticamente uno stato di non coscienza. Quando ci lasciamo prendere da una o più distrazioni, quando ci lasciamo andare, non siamo più noi a controllare la nostra vita, ma l’insieme degli automatismi che ci hanno formato e continuano a formarci.
Meditare, cercare di rimanere coscienti, cercare di esserlo sempre più, innesca un automatismo inverso, sano, salutare: diventare automaticamente sempre più coscienti, consapevoli, in modo spontaneo, un'abitudine a vivere coscientemente la vita che ci trascorre.
Resta nella coscienza, buona meditazione
Sono Matteo Mannucci: Dottore in Discipline Psicosociali, Dottore in Informatica Umanistica, Facilitatore in Mindfulness (ric. IPHM), Conoscitore in psicosomatica, Poeta, Studioso di filosofia e psicologia del profondo.
Informazioni
Autore | Matteo Mannucci |
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