Sai cos'è il Growth Hacking?
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Descrizione
Il Growth Hacking è l’insieme di tattiche e tecniche innovative che utilizzano pochissime risorse al fine di riuscire a far crescere rapidamente una base di utenti che, in breve tempo,...
mostra di piùIn questo caso il termine “Hacker” non è inteso nel senso comune, di pirata informatico per intenderci, ma nel senso di creativo, fuori dagli schemi.
Diventa fondamentale imparare a vedere le cose da diverse angolazioni per trovare la leva che messa a terra permetta di generare crescita e scalabilità in breve tempo.
Spesso viene associato al marketing, anche se non convenzionale, ma in realtà può toccare qualsiasi punto dell’organizzazione aziendale, processi, prodotti, sistemi interni, comunicazione e valori.
Fondamentalmente consiste nel creare un team “agile”, tra 3 e 9 persone, con competenze sia multidisciplinari che verticali, sia tecniche che umanistiche.
Non è un caso raro trovare un antropologo o psicologo nel team che collabora con web design, social media manager, copywriter e così via.
Nel Growth Hacking le persone sono al centro!
Il processo si basa su altri modelli circolari già noti, come Lean o Scrum, e si divide in 4 fasi:
•Analisi: raccolta, archiviazione e normalizzazione dei dati.
•Ideazione: creazione di idee e sviluppo del pensiero laterale.
•Prioritizzazione: scegliere l’idea più impattante e sostenibile.
•Esecuzione: mettere a terra l’idea, da scalare successivamente.
Il processo dopo l’esecuzione si riattiva partendo dall’analisi.
Si organizzano degli “sprint”, time-box fissi e ripetibili solitamente di 1 o 2 settimane, in cui si analizzano i risultati ottenuti dalle task precedenti e si riattivano task da portare a termine prima del prossimo sprint.
La parte di analisi si basa sul Funnel dei Pirati (AAARRR), che permette di valutare ogni fase del viaggio dell’utente, definendo anche le singole metriche da misurare e analizzare, per trovare il problema e la soluzione.
Le fasi del funnel sono:
•Awareness; l’utente ci scopre
•Acquisition; acquisiamo l’utente
•Activation; l’utente si attiva
•Retention; l’utente torna
•Revenue; l’utente paga
•Referral; l’utente porta altri utenti
Nella fase di ideazione delle idee molti sono gli strumenti che si utilizzano, ma sicuramente il brainstorming è la più utilizzata ed efficace.
Passando alla prioritizzazione è importante coinvolgere tutto il team spingendoli a votare le idee in base all’impatto sui processi e la facilità di esecuzione.
Ed in ultimo si utilizzano tutti gli strumenti, digitali e non, per poter prototipare la soluzione e testarla su un piccolo campione.
Si riattiva la fase di analisi e raccolta di dati fino alla scalabilità della soluzione.
Questa metodologia è nata il 26 luglio del 2010 grazie a Sean Ellis, imprenditore e angelo investitore di StartUp, quando dichiarò in un post del suo blog il Growth Hacking.
Alcune strategie utilizzate dal Growth Hacking sono:
•Viral Acquisition, facendo parlare e condividere gli utenti le caratteristiche del prodotto.
•Paid Acquisition, con attività di advertising per aumentare la visibilità del prodotto.
•Content Marketing, creare contenuti innovativi, come notizie e video, che si autoalimentino tramite le condivisioni sui social network
•Email Marketing, attività di rapporto e nutrimento continuo con gli utenti
•A/B Testing (Split Testing), mettere a confronto più prototipi per determinare quale impatta di più
•SEO, ottimizzare il sito per ottenere più utenti.
Tra i casi più noti di aziende che sono cresciute in maniera esponenziale in poco tempo c’è Dropbox, Airbnb e Udemy.
Informazioni
Autore | Valerio Maria Murgolo |
Organizzazione | Valerio Maria Murgolo |
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