S.Teresa: la conversione (Pagine di spiritualità)

15 lug 2023 · 25 min. 16 sec.
S.Teresa: la conversione (Pagine di spiritualità)
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S.Teresa: la conversioneEsistono preti atei? O religiosi atei? La domanda parrebbe paradossale ma non è banale. Di per se, non basta la sola chiamata di Dio a garantire la fede,...

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S.Teresa: la conversioneEsistono preti atei? O religiosi atei? La domanda parrebbe paradossale ma non è banale. Di per se, non basta la sola chiamata di Dio a garantire la fede, occorre stabilire una relazione viva e continua con Gesù. E così paradossalmente si potrebbe celebrare, fare attività pastorali o addiruttura essere moralmente perfetti, ma non più innamorati di Colui che ti ha chiamato. Ecco l'ateismo del religioso: aver dimenticato l'amicizia con Gesù. In Cicerone nell' antica Roma, si parla del Pontefice Cotta che benché irreprensibile metteva apertamente in dubbio l’esistenza degli dei. Vi credesse o no era un affare personale; non gli si chiedeva altro che celebrare bene i riti e pronunziare bene le formule. Ecco paradossalmente il prete ateo potrebbe celebrare e pontificare dal pulpito, ma non vivere più una intimità con Dio. Teresa ha rischiato di diventare così, sennonché nella quaresima del 1554, a trantanove anni d’età e dopo diciannove di vita carmelitana, le accade il fatto decisivo della sua vita: la conversione. Vede una statua di Cristo alla colonna, che le «rappresentava al vivo ciò egli ha sofferto per noi» e con un intimo dolore per l’ingratitudine che gli dimostra, si prostra ai suoi piedi, come aveva fatto tante volte, e si affida a lui rinnovandogli il suo amore. "Entrando un giorno in oratorio, vidi una statua che vi era stata messa, in attesa di una solennità che si doveva celebrare in monastero, e per la quale era stata procurata. Raffigurava nostro Signore coperto di piaghe, tanto devota che nel vederla mi sentii tutta commuovere perché rappresentava al vivo quanto egli aveva sofferto per noi: ebbi tal dolore al pensiero dell’ingratitudine con cui rispondevo a quelle piaghe, che parve mi si spezzasse il cuore. Mi gettai ai suoi piedi in un fiume di lacrime, supplicandolo di fortificarmi per non offenderlo mai più.Ero molto devota di santa Maria Maddalena, e pensavo spesso alla sua conversione, specie quando mi comunicavo. Sapendo con certezza che il Signore stava allora dentro di me, mi gettavo ai suoi piedi e mi sembrava che le mie lacrime non meritassero di essere del tutto disprezzate. Non sapevo quello che dicevo, facendo egli già molto con acconsentire che io le spargessi per lui, giacché i miei sentimenti si dileguavano quasi subito. Intanto mi raccomandavo a questa santa gloriosa affinché mi ottenesse perdono.Ma prostrarmi innanzi alla statua che ho detto quest’ultima volta mi sembra che mi fu più utile, perché diffidavo molto di me e mettevo tutta la mia fiducia in Dio. E mi pare che gli dicessi che non mi sarei alzata dai suoi piedi, se non avesse concesso quello di cui lo pregavo. Certamente egli mi deve avere ascoltata, perché da allora in poi mi andai molto migliorando". Il Signore la ascolta, accetta la sua offerta, e le fa sperimentare quanto dice san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» La conversione di Teresa è l’incontro con la statua di un Cristo piagato. Una immagine questa che la rimanda immediatamente al Gesù vivo di fronte a lei. Dirà poi nei suoi scritti: "Ed è per questo che io amo molto le immagini. Infelici coloro che per loro colpa si privano di tanto bene! Si vede che essi non amano il Signore, perché, se l'amassero, godrebbero nel vederne l'immagine, come si gode fra gli uomini nel vedere l'immagine di una persona cara". Per Teresa quella statua è lo stesso Cristo vivente e d'istinto sente forte e pungente nel suo povero cuore la sofferenza dei dolori di Gesù per il suo peccato. Cristo entra nella sua vita per starci definitivamente.Ma un altro fattore spirituale che ha fatto breccia nel cuore di Teresa è stato il libro delle confessioni di Sant’Agostino. La lettura di un buon libro è necessario al cammino spirituale scriverà più e più volte nei suoi testi. Certamente il Vangelo è fondamentale, ma a volte abbiamo bisogno di identificarci nelle parole di qualcuno che ha vissuto la nostra esperienza spirituale, che ce la sappia far gustare o an...
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Autore Pregaudio
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