Rivista Militare 4 2022, Giuseppe CACCIAGUERRA - Marcello Soleri, un figlio del Paese, un esempio da seguire

6 feb 2024 · 13 min. 31 sec.
Rivista Militare 4 2022, Giuseppe CACCIAGUERRA - Marcello Soleri, un figlio del Paese, un esempio da seguire
Descrizione

Un figlio del Paese, un esempio da seguire MARCELLO SOLERI  (1882-1945)   di Giuseppe Cacciaguerra    Un personaggio importante per la storia nazionale, completamente da riscoprire: Marcello Soleri, statista e ufficiale degli...

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Un figlio del Paese, un esempio da seguire
MARCELLO SOLERI  (1882-1945)  
di Giuseppe Cacciaguerra   

Un personaggio importante per la storia nazionale, completamente da riscoprire: Marcello Soleri, statista e ufficiale degli Alpini di integerrima moralità, rettitudine, totale devozione per il servizio alle istituzioni e grande attenzione al sociale. Cresciuto in una famiglia dove erano fortemente sentiti gli ideali risorgimentali, in politica primeggiò in molti settori, dall’economia alla difesa, sempre a disposizione del Paese. Liberale, pur essendo neutralista, allo scoppio della I Guerra Mondiale, partì volontario per il fronte come Ufficiale degli Alpini, dove si coprì di onore, rimanendo gravemente ferito e guadagnandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel primo dopoguerra gli fu assegnato un ingrato compito, quello di Alto Commissario agli approvvigionamenti: eccellente fu la sua scelta di intervenire sul prezzo del pane, con la “Legge Soleri” del 1921. Dopo un breve periodo da Ministro delle Finanze nel governo Bonomi, sotto quello di Facta gli fu affidato il Ministero della Guerra (1 agosto-31 ottobre 1922). Predispose scrupolosamente le misure per lo stato d’assedio della Capitale, durante la Marcia su Roma, anche se il Re decise poi di non dichiararlo. Solo con la caduta del fascismo, Soleri si rianimò politicamente. Ricercato dai nazifascisti, fuggì a Roma dove visse sotto falsa identità. Nel giugno 1944 il Primo Ministro Bonomi lo volle al Tesoro e anche in quel caso dovette intervenire in una situazione disperata, rimettendo in sesto le finanze. Ripartì esattamente da dove aveva lasciato da Commissario agli approvvigionamenti, ovvero dal prezzo politico del pane. Il 23 luglio 1945 si spense, lasciando un testamento spirituale: “una sola cosa vi dico ed è che tutti noi dobbiamo avere nel cuore una comune vibrazione: che tutti noi vorremmo essere nulla perché ritorni ad essere tutto, questa nostra Italia”.   
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Autore Esercito Italiano
Organizzazione Esercito Italiano
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