Nell’inchiesta di Milena Gabanelli pubblicata lo scorso giugno su Dataroom del Corriere della Sera, si legge che la Cina è pronta a sfruttare il sottosuolo dell’Artico, nel quale si trova il 20% delle riserve del pianeta di oro, platino, zinco, gas, uranio, ecc.
Sembra che Pechino abbia già commissionato diversi rompighiaccio in grado di spaccare uno strato di ghiaccio spesso 1,5 m, per creare una ‘via polare’ che accorcerà di una settimana il viaggio tra Atlantico e Pacifico costeggiando Groenlandia, Canada e Alaska.
Il ghiaccio dell’Artico, che è già un sistema delicato, se “sporcato” dai fumi delle navi perderebbe il suo potere di riflettere la luce solare, sciogliendosi così ancora più in fretta.