Puntata 7 E voi, a chi la state cucendo?

23 lug 2021 · 2 min. 23 sec.
Puntata 7 E voi, a chi la state cucendo?
Capitoli

01 · Presentazione Madrigale

1 sec.

02 · Lettura della Poesia

1 min. 51 sec.

Descrizione

La settimana scorsa abbiamo incontrato una brevissima poesia di Giambattista Marino. Anche nel madrigale “Donna che cuce” troviamo l'intento di stupire tipico della poesia barocca e in particolare di Marino....

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La settimana scorsa abbiamo incontrato una brevissima poesia di Giambattista Marino. Anche nel madrigale “Donna che cuce” troviamo l'intento di stupire tipico della poesia barocca e in particolare di Marino. Questo componimento infatti è... intessuto di metafore. Infatti all'inizio il poeta paragona l'ago a uno strale, cioè a una freccia, evidentemente una freccia d'Amore, di quelle scagliate da Cupido. O meglio dice che non è un ago, ma una freccia proprio quella che utilizza la sua adorata nel suo lavoro, nuova Aracne d'amore.
Piccola parentesi: Aracne era una giovane tessitrice alquanto superba, che andava vantandosi di poter competere addirittura con la dea Atena in persona. Ne era così sicura, che sfidò la dea. A quel tempo gli dei non si lasciavano pregare due volte, e Atena accettò la sfida, che tuttavia perse. Atena dunque, adirata per la sconfitta e anche per le scene rappresentate, gli sconci amori degli dei suoi parenti, fece la tela di Aracne in mille pezzi, e colpì la ragazza con la spola, ferendola. Questa, sconvolta dalla reazione della dea, scappò via volendo suicidarsi, ma Atena reputò che la punizione migliore per la sua superbia fosse di essere trasformata in ragno e di tessere per tutta la vita. Da qui la definizione aracnidi...
Insomma, questa nuova Aracne adorata dal poeta, mentre ricama e punge il lino che sta confezionando, trapassa e punge con mille punture, o meglio frecce, il cuore dello scrittore. Che si lamenta: misero me! E nota che il bel filo rosso che la mano gradita della sarta tira, taglia, annoda, assottiglia, piega e gira non è altro che il filo della vita del poeta stesso.
Ancora una volta, Marino, cerca la meraviglia e l'effetto a sorpresa.
Fateci sapere nei commenti se pensate che l'abbia ottenuto!

È strale, è stral, non ago
quel ch’opra in suo lavoro
nova Aracne d’Amor, colei ch’adoro;
onde, mentre il bel lino orna e trapunge,
di mille punte il cor mi passa e punge.
Misero! E quel sì vago
Sanguigno fil che tira
Tronca, annoda, assottiglia, attorce e gira
La bella man gradita
È il fil de la mia vita.
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Informazioni
Autore Mamù - Mattia Murgia
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