Puntata 4 - Anche voi lo fate, la sera?

29 giu 2021 · 2 min. 59 sec.
Puntata 4 - Anche voi lo fate, la sera?
Capitoli

01 · Presentazione della Poesia

1 sec.

02 · Lettura della Poesia

1 min. 44 sec.

Descrizione

Buona Sera! A proposito... A voi che cosa ispira la sera? Non è per farmi gli affari vostri: a Foscolo, almeno attorno al 1803, quando scriveva “Forse perché della fatal...

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Buona Sera!

A proposito... A voi che cosa ispira la sera?
Non è per farmi gli affari vostri: a Foscolo, almeno attorno al 1803, quando scriveva “Forse perché della fatal quïete”, suscitava molteplici riflessioni sulla vita. In particolare, la sera, ricordandogli il nulla eterno, la fine della vita, e, secondo Foscolo, di tutto, suggeriva al poeta un senso di distacco dal presente, che in qualche modo lo rasserenava.

Nel componimento infatti, rivolgendosi alla sera, le dice che per lui risulta così cara, così preziosa perché gli ricorda la quiete fatale, la morte. E gliela ricorda sia quando la accompagnano le nuvole estive e le brezze del tempo sereno, in primavera dunque, sia quando porta sul mondo, dal cielo nevoso, tenebre inquietanti, agitate e lunghe, dunque in inverno. In entrambi i casi, essa arriva invocata dal poeta, e possiede le vie nascoste, segrete del suo cuore.
La sera fa vagare il poeta con il pensiero, sulle tracce, sul percorso del nulla eterno, della morte; e intanto fugge il tempo reo, crudele, e con lui va via la moltitudine delle preoccupazioni nelle quali esso, il tempo, si distrugge insieme al poeta stesso.
Il poeta conclude dicendo che mentre ammira la pace che gli ispira la sera, lo spirito guerriero che nel suo intimo di solito ruggisce, dorme, si riposa.

Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sí cara vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all’universo meni
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
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Informazioni
Autore Mamù - Mattia Murgia
Organizzazione Mamù - Mattia Murgia
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