Provincia

23 mag 2024 · 4 min. 28 sec.
Provincia
Descrizione

La provincia di Belluno nacque a seguito di alcuni sommovimenti politico-militari avvenuti tra XVIII e il XIX secolo, con l’aggregazione dei territori del Bellunese, del Feltrino, del Cadore e della...

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La provincia di Belluno nacque a seguito di alcuni sommovimenti politico-militari avvenuti tra XVIII e il XIX secolo, con l’aggregazione dei territori del Bellunese, del Feltrino, del Cadore e della contea di Mel che, sotto la Serenissima, facevano capo a propri organi di governo. Con il Regno Italico furono superate le antiche forme di governo locale come, a Belluno, i Consigli Maggiori e Minori dei Nobili, l’Università dei Popolari, il Corpo territoriale dei villici. Sembrava una decisioni provvisoria, dovuta principalmente alla logica accentratrice che guidava Napoleone nel controllo delle aree occupate dal suo esercito. L'Austria però, subentrando ai francesi, conservò l'impianto territoriale, mutando ovviamente le rappresentanze politico-amministrative secondo la propria legislazione. La posizione geografica centrale, nel medio corso del Piave, sembra essere la ragione principale per cui la città di Belluno è stata scelta come capoluogo di Provincia. Secondo l’attuale organizzazione territoriale, quindi, la provincia di Belluno occupa la parte più settentrionale del Veneto e, nonostante sia la Provincia più estesa della regione, con i suoi 3678 km2, è la meno popolata. La provincia di Belluno confina a nord con l’Austria (Tirolo e Carinzia), a est con il Friuli-Venezia Giulia (province di Udine e Pordenone), a sud con la provincia di Treviso e con la provincia di Vicenza, a ovest con il Trentino-Alto Adige (province di Trento e Bolzano). La peculiarità del territorio provinciale risiede nello straordinario e unico ambiente naturale presente nell’area. Prevalentemente montana, la provincia di Belluno accoglie, entro i suoi confini, la maggior parte dei gruppi dolomitici, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. A buon diritto quindi può essere ritenuta la Provincia delle Dolomiti per eccellenza, grazie alle vette delle Tofane, delle Tre Cime di Lavaredo, del Monte Pelmo, del Monte Civetta, della Moiazza, del Monte Antelao, del Cristallo, del gruppo delle Marmarole, del Sorapis, dei Cadini di Misurina, della Croda Rossa d’Ampezzo, del Sella della Marmolada e delle Pale di San Martino. Nella parte più meridionale, è presente la catena delle Prealpi bellunesi con il Col Visentin, il Monte Cesen, il Monte Grappa, il Col Nudo. Nella parte meridionale della Provincia si estende la Val Belluna, la valle più ampia e maggiormente abitata, in cui sorge anche il capoluogo e sulla quale si stagliano le Prealpi bellunesi (gruppo dolomitico della Schiara, Monti del Sole, Vette Feltrine, massiccio del Monte Grappa). Qui si trova anche il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Il Piave, fiume sacro alla Patria, è il principale corso d’acqua, che solca l’intero territorio provinciale da nord a sud. Alle bellezze naturali e paesaggistiche, si deve aggiungere un patrimonio fatto di chiese e arte sacra, opere d’arte, ville, musei, centri storici come “salotti urbani”, ma anche tradizioni popolari e leggende che fanno della Provincia un luogo denso di storia, in cui la matrice è comune ma ogni vallata è unica. Il territorio, infatti, presenta delle peculiari e ben distinte aree geografiche: l’Agordino corrispondente all’alto e medio bacino del torrente Cordevole; l’Alpago corrispondente al bacino del torrente Tesa e gravita attorno al lago di Santa Croce; l’Ampezzano comprendente il comune di Cortina d’Ampezzo; il Cadore corrispondente alla Valle del Boite (con l’eccezione di Cortina), la Val d’Ansiei e l’alto bacino del Piave; il Comelico ovvero l’estremo nord del Cadore, corrispondente all’alta valle del Piave e alla valle del torrente Padola; il Feltrino, territorio compreso tra il Piave e il torrente Cismon; la Valbelluna coincidente con la Valle del Piave da Castellavazzo fino a Lentiai (in sinistra Piave) e Sedico (in destra Piave) e la Val di Zoldo identificabile con la valle percorsa dal torrente Maè.
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Autore radioabm
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