Presenti ma sottovalutate: la lunga storia delle mafie in Valle d’Aosta
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Descrizione
Il 13 dicembre 1982 un’autobomba esplode nel centro di Aosta. Il dispositivo è stato piazzato sull’auto di Giovanni Selis, pretore della città. La bomba esplode e, miracolosamente, il magistrato si...
mostra di piùInterviste:
Joselle Dagnes, professoressa associata dipartimento Culture, politiche e Società Università di Torino. Dagnes, originaria della Valle D’Aosta, da accademica ha studiato i processi attraverso i quali le mafie si sono radicate nel territorio. Dagnes ripercorre le inchieste anti-mafia concluse negli ultimi anni, gli esiti alle quali si è giunti e traccia alcune caratteristiche della politica valdostana che hanno permesso la diffusione del fenomeno.
Donatella Corti, referente di Libera in Valle d’Aosta. Corti dipinge il contesto del territorio, tra sottovalutazioni, complicità e le difficoltà di costruire percorsi di consapevolezza tra la popolazione. Veronica Ruberti, responsabile Beni in Rete VdA. Ruberti traccia il quadro dell’aggressione patrimoniale alle mafie dal punto di vista quantitativo. Numeri, dati, stime per dipingere la quantità di beni presenti in Valle d’Aosta e il loro utilizzo.
Il caso positivo Lo “Tsan” è uno sport tipico valdostano molto diffuso in regione. . Oggi ha una “casa” nata dalle ceneri di quello che era parte del patrimonio di un boss. La casa dello “Tsan” ” è un progetto nel quale trovano spazio 4 squadre che ora hanno lì la propria sede. L’edificio rappresenta un’altra sfaccettatura del riutilizzo sociale, puntando sulla valorizzazione dello sport.
Scritto da Davide Pecorelli con la voce narrante di Viviana Marrocco.
Informazioni
Autore | Libera contro le mafie |
Organizzazione | Libera contro le mafie |
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