Presagi e oracoli - Musar Sh’lomenu: il castigo di uno per la salvezza del Mondo - prima puntata
1 apr 2021 ·
11 min. 44 sec.
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Descrizione
Isaia 52:13-53:12, ed. CEI-UELCI, 2008, Fondazione di Religione Santi Francesco d'Assisi e Caterina di Siena Con la puntata di oggi, diamo inizio ad un ciclo incentrato sul tema degli oracoli...
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Isaia 52:13-53:12, ed. CEI-UELCI, 2008, Fondazione di Religione Santi Francesco d'Assisi e Caterina di Siena
Con la puntata di oggi, diamo inizio ad un ciclo incentrato sul tema degli oracoli e dei presagi.
Quanto essi sono stati determinanti nell'antichità, quanto hanno influito sulle azioni degli uomini?
Sono gli interrogativi a cui cercheremo di dare risposta prendendo in esame diversi testi, appartenenti a popoli e culture differenti.
Oggi ci accostiamo alla comunità ebraica, non esente da queste profezie, definite "bibliche": sono predizioni spiccatamente morali, che invitano a riflettere sulla propria condotta, a pentirsi dei propri peccati, che promettono ricompense spirituali. Ma soprattutto, la voce dei profeti annuncia la venuta di un Messia, un uomo mandato da Dio per salvare gli uomini.
E proprio riguardo a ciò, ci avviciniamo al popolo giudaico leggendo un passo tratto dal libro di Isaia, nell'Antico Testamento, celebre con il nome di "Quarto canto del servo di Dio" (cap. 53):
è una figura misteriosa, quella delineata dal profeta, che ci parla di un uomo destinato a soffrire a causa delle iniquità delle nazioni, che verrà immolato per espiare le colpe dell'umanità, e tramite il suo sacrificio renderà la salvezza a tutte le genti.
Identificare chi sia questo servo non è affatto semplice, numerose e divergenti sono le ipotesi in merito. Ma ciò che è innegabile, è che questo passo rappresenta un momento determinante nel cammino di fede
del popolo di Dio.
Scritto e letto da Silvia Mangiatordi, studentessa triennale di Lettere Classiche presso Sapienza - Università di Roma.
Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con l'oggetto 'podcast' ad associazioneglaucopis@gmail.com
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Con la puntata di oggi, diamo inizio ad un ciclo incentrato sul tema degli oracoli e dei presagi.
Quanto essi sono stati determinanti nell'antichità, quanto hanno influito sulle azioni degli uomini?
Sono gli interrogativi a cui cercheremo di dare risposta prendendo in esame diversi testi, appartenenti a popoli e culture differenti.
Oggi ci accostiamo alla comunità ebraica, non esente da queste profezie, definite "bibliche": sono predizioni spiccatamente morali, che invitano a riflettere sulla propria condotta, a pentirsi dei propri peccati, che promettono ricompense spirituali. Ma soprattutto, la voce dei profeti annuncia la venuta di un Messia, un uomo mandato da Dio per salvare gli uomini.
E proprio riguardo a ciò, ci avviciniamo al popolo giudaico leggendo un passo tratto dal libro di Isaia, nell'Antico Testamento, celebre con il nome di "Quarto canto del servo di Dio" (cap. 53):
è una figura misteriosa, quella delineata dal profeta, che ci parla di un uomo destinato a soffrire a causa delle iniquità delle nazioni, che verrà immolato per espiare le colpe dell'umanità, e tramite il suo sacrificio renderà la salvezza a tutte le genti.
Identificare chi sia questo servo non è affatto semplice, numerose e divergenti sono le ipotesi in merito. Ma ciò che è innegabile, è che questo passo rappresenta un momento determinante nel cammino di fede
del popolo di Dio.
Scritto e letto da Silvia Mangiatordi, studentessa triennale di Lettere Classiche presso Sapienza - Università di Roma.
Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con l'oggetto 'podcast' ad associazioneglaucopis@gmail.com
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Autore | Glaucopis |
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