Portici di Bologna. Via Santa Caterina

15 mag 2022 · 1 min. 47 sec.
Portici di Bologna. Via Santa Caterina
Descrizione

Il portico di Via Santa Caterina si estende per circa 140 m da via Ca’ Selvatica fino a Via Saragozza. La prima documentazione sull'origine del nome risale al 1296, molto...

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Il portico di Via Santa Caterina si estende per circa 140 m da via Ca’ Selvatica fino a Via Saragozza. La prima documentazione sull'origine del nome risale al 1296, molto probabilmente per la presenza della chiesa di Santa Caterina di Saragozza che esisteva già nel 1256.
Lo storico Giuseppe Guidicini, che scrive nel 1800, ricorda che la via era abitata da «lupi affamati, prostitute, becchini, bottegai e artigiani» il che testimonia il carattere popolare della strada. Dalla seconda metà del '500 «fu permesso alle meretrici di abitare dal mezzo della strada in su». Alla fine del '700 era invece conosciuta come "Borgo degli sbirri", dal momento che vi si trovavano le abitazioni delle guardie. L'antico toponimo era "Pizzamorti" o "Pizzalimorti", forse per il fatto che la strada era abitata da becchini.
All’incrocio con via Cà Selvatica è presente una piccola edicola mariana che aveva il compito di sorvegliare la vita degli abitanti come voto per aver fermato l’epidemia di colera a metà del 1800.
Nel cartiglio sovrastante è riportata la seguente scritta: "Addì 22 luglio 1855 / in questa via cessò il morbo / cholera / per grazia di / Maria".

Fino agli anni '70 del secolo scorso le case con portico architravato ligneo erano considerate “edilizia minore”, quindi di scarso valore storico urbanistico. Ma con la tutela per le tipologie architettoniche originarie queste parti di città sono diventate un esempio particolarmente significativo di tessuto ultrasecolare che, nel caso di Via Santa Caterina, si trova solo su di un lato della strada mentre sull'altro è presente il muro di recinzione delle strutture conventuali matrici dell'intero intervento.


Testi e voce di Antonella Merletto.
Antonella è laureata in Architettura, specializzata in Architettura Greca e Romana e ha un Dottorato in Architettura Antica conseguito in Gran Bretagna. E' italo-inglese ed è bilingue. Insegna Storia dell'Arte, Storia dell'Architettura ed Archeologia in diverse Università americane a Roma ed è guida turistica abilitata.
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