Portici di Bologna. Strada Maggiore
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Descrizione
Strada Maggiore è una delle vie più antiche di Bologna. Era, fin da epoca romana, uno dei principali accessi alla città della via Emilia. Il suo inizio in città è...
mostra di più"Strade” erano chiamate solo le vie principali che si irradiavano da questa piazza, tra cui la Strada Maggiore.
Alcuni degli ingressi più trionfali nei secoli a Bologna hanno percorso questa via, come quello di papa Giulio II, nel 1506 e di Giuseppe Garibaldi nel 1860.
Variegati i suoi portici per altezze, architetture e storia: soffitti dalle travature in legno o a svettanti volte a padiglione sorretti da colonne a fusto liscio, ottagonale o composto con capitelli a semplici foglie d'acqua fino a compositi corinzi.
Da Piazza di Porta Ravegnana in direzione di Porta Maggiore, il primo portico è quello che ingloba la chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano. Progettato nei primi del '500 come portico civile di un palazzo della famiglia Gozzadini, è un capolavoro dell'architettura rinascimentale dell'architetto Andrea Marchesi detto il Formigine: ad ampie campate a tutto sesto con, sul fronte strada, lesene in arenaria decorate a candelabre. Divenne il portico religioso della chiesa poichè il palazzo non fu mai costruito.
Poco oltre è il portico più antico, quello del '200 di Casa Isolani dove altissime travi in quercia, ben 9 metri! formano il portico che sorregge il piano più alto della casa.
Nella parte superiore interna dell’arcata ci sono “tre frecce” a cui sono legate diverse leggende, tra cui quella di briganti mentre compivano una rapina, che vennero distratti da una donna nuda, così sbagliando mira centrarono il soffitto del portico.
Personaggi illustri hanno camminato lungo questi portici, alcuni hanno avuto in questa via le proprie abitazioni: per esempio Gioachino Rossini, Giosuè Carducci e il tenore Domenico Donzelli. Si tennero anche famosi salotti, per esempio a casa Rossini si recavano gli uomini di cultura più importanti della città, o a Palazzo Sanguinetti, frequentato anche dallo scrittore Stendhal.
Sotti i portici tra Palazzo Sanguinetti e Casa Masetti è visibile la parte inferiore della Torre degli Oseletti del XII secolo originariamente una delle torri più alte di Bologna: pare alta 70 metri, ma poi forzatamente fatta abbassare a meno della metà.
Non si possono non notare al 42, i mascheroni in terracotta del tardo 1700 nelle chiavi di volta verso strada del portico di Palazzo Bianchetti, già Tartagni: alcuni urlanti, quasi demoniaci.
Uno dei più begli esempi di porticato bolognese ed il più largo della città è quello devozionale “dei Servi” con interessanti colonne a fusto tripartito in marmo veronese.
Il portico fu iniziato alla fine del 1300, i suoi primi affreschi del '400 furono poi coperti nel '600 da nuove pitture raffiguranti episodi della vita del fondatore dell'ordine dei Serviti. Il portico fu terminato solo nel XIX secolo con la creazione del quadriportico della basilica di Santa Maria dei Servi, che ha al suo all'interno la Maestà di Cimabue. Sotto questi portici, ogni anno, si svolge per Natale la tradizionale Fiera di Santa Lucia.
Della fine del 1700 è Palazzo Ercolani: ora proprietà dell'Università di Bologna.
Strada Maggiore termina a Porta Maggiore, “Porta d’onore” della città da cui continua la via Emilia verso la Romagna. Edificata nella seconda metà del 1200 e ristrutturata nei corsi dei secoli, ora presenta forme dovute a ciò che di originale si trovò in uno scavo del primo '900.
Testi e voce di Antonella Merletto.
Antonella è laureata in Architettura, specializzata in Architettura Greca e Romana e ha un Dottorato in Architettura Antica conseguito in Gran Bretagna. E' italo-inglese ed è bilingue. Insegna Storia dell'Arte, Storia dell'Architettura ed Archeologia in diverse Università americane a Roma ed è guida turistica abilitata.
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