Quartiere Barca: il Treno Nel quartiere popolare Barca, situato nella zona sud-ovest del quartiere amministrativo chiamato Reno, nella periferia a sud-ovest della città di Bologna, dopo il secondo conflitto mondiale, viene progettato e realizzato un edificio unico per la sua tipologia, il cosiddetto Treno. Con funzione residenziale, si tratta di un lunghissimo edificio con portico con sopra due piani, il tutto destinato ad abitazioni e negozi, progettato a inizi anni ‘60 dal bolognese Giuseppe Vaccaro e inaugurato nel 1962 come edificio destinato alle abitazioni degli operai. Una struttura lunga quasi 600 metri, che deve il suo nome, il Treno, proprio alla somiglianza a un treno dai tanti vagoni che si curva lungo la via, che in questo caso diventa la spina dorsale del quartiere. L’architetto Vaccaro fu un professionista che progettò alcuni tra gli edifici più noti della città e nel caso del Treno focalizzò l’attenzione a sfruttare in maniera ottimale le risorse economiche a disposizione. È la rappresentazione della Bologna operaia, che accoglieva e inglobava nuovi abitanti, soprattutto provenienti dal Sud Italia usando un linguaggio di architettura contemporanea, molto diversa da quelle della tradizione storica bolognese. L’edificio ospita dei negozi nel porticato a piano terra e residenze nei due piani sovrastanti; ogni corpo scala contiene quattro alloggi, due per piano, con i balconi dei soggiorni che si affacciano sulla parte convessa della struttura. Anche il singolo nucleo che compone l’edificio a nastro ha una pianta ad H. Qui tutte le corti sono chiuse ma molto bene illuminate, sia dal basso che dal progressivo ampliarsi verso l’alto delle corti stesse. Vaccaro decise di lasciare a vista il paramento murario in laterizio, così come le strutture portanti in calcestruzzo armato. La ripetizione degli infissi lignei (progettati per quest’intervento specifico) costituisce poi un ulteriore esempio del processo di unificazione e standardizzazione degli elementi costruttivi. Ad est del Treno si sviluppa la parte destinata alle attrezzature pubbliche, in cui sono compresi: un centro civico, un cinema, degli uffici, un ristorante, una chiesa e un mercato con piazza. È un edificio di grande qualità progettuale e costruttiva, anche se si tratta di edilizia economica. È l’espressione contemporanea del portico, costruito in un luogo periferico, distante fisicamente dalla città storica, ma mantenere attivo il legame con essa: elemento di accoglienza, di raccolta e un punto d’incontro dei visitatori e degli abitanti della zona. Il portico che a Bologna da sempre è comunità, e che anche in un nuovo insediamento consolida i rapporti tra i suoi abitanti.
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