PODCAST TEST PER AVIARIA, LA MAPPA CEREBRALE DELLE EMOZIONI, MENO FUMATORI IN SVIZZERA
8 lug 2024 ·
5 min. 35 sec.
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Descrizione
AVIARIA, TEST PER BOVINI E LATTE A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe)...
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AVIARIA, TEST PER BOVINI E LATTE
A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe) e della Lombardia ed Emilia-Romagna, in accordo con il Ministero della Salute, si sono resi disponibili ad organizzare test sperimentali su bovini e latte crudo allo scopo di produrre dati scientifici utili ad una valutazione del rischio e per una precisa diagnosi, qualora dovessero presentarsi eventuali riscontri sul territorio nazionale di casi analoghi a quelli statunitensi. Questi studi mirano ad ampliare il quadro delle conoscenze scientifiche attualmente a disposizione e a fornire una risposta efficace e tempestiva in caso di rischio sanitario, attraverso metodi di laboratorio validati. Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di infezione, neanche pregressa, nella popolazione bovina in Europa. La circolazione del virus H5N1 nelle mucche da latte ad oggi è stata segnalata solo negli Stati Uniti. Ad oggi, sono stati esaminati oltre 3.200 bovini delle province di Verona, Vicenza e Padova, tutti con esito negativo. Nelle ultime settimane il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’IZSVe ha messo a punto test virologici e sierologici per la corretta diagnosi di infezione da virus H5N1 HPAI nei bovini.
LA NATURA “CORPOREA” DELLE EMOZIONI, MILANO-BICOCCA MAPPA LE AREE DEL CERVELLO
Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie (ovvero quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo) vengono attivate anche da emozioni soggettive. La natura delle emozioni si può quindi considerare fortemente “corporea”. Lo studio è sulla rivista iScience. «In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie partecipassero alla generazione di specifiche emozioni, quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico», spiega Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Con la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, i ricercatori di Milano-Bicocca hanno scoperto che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione.
DIMINUISCE IL NUMERO DI FUMATORI IN SVIZZERA
Nel 2022 il 24% della popolazione dai 15 anni in su fumava in Svizzera. Ciò significa che dall'ultimo sondaggio del 2017 la percentuale delle persone che fumano è diminuita di 3 punti percentuali, dopo essere rimasta stabile per molto tempo. Il calo più netto della quota di persone che fumano è stato osservato tra quelle con una formazione terziaria. Negli ultimi 30 anni la quota di fumatori accaniti (da 20 sigarette al giorno) si è più che dimezzata. I prodotti del tabacco di nuova generazione o le sigarette elettroniche sono diffusi soprattutto tra le persone giovani. Nel 2022 li hanno consumati il 17% di quelle dai 15 ai 24 anni. Questi sono alcuni dei risultati della recente pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica in merito al consumo di tabacco. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di numerose malattie. I risultati dell'indagine sulla salute in Svizzera fungono da base per esaminare come si è sviluppato il consumo di tabacco nell'arco di 30 anni, dal 1992 al 2022. Il fumo comprende il consumo di prodotti a tabacco da combustione o riscaldato. Nel 2022 il consumo di sigarette elettroniche è stato registrato separatamente e non viene conteggiato come fumo.
Approfondimenti e altre notizie sono nel portale salutedomàni.com e Saluteh24.com, nelle pagine social collegate e nel canale gratuito di telegram: salutedomàni
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A seguito della diffusione del virus influenzale H5N1 ad alta patogenicità (HPAI) negli allevamenti degli Stati Uniti, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle Venezie (IZSVe) e della Lombardia ed Emilia-Romagna, in accordo con il Ministero della Salute, si sono resi disponibili ad organizzare test sperimentali su bovini e latte crudo allo scopo di produrre dati scientifici utili ad una valutazione del rischio e per una precisa diagnosi, qualora dovessero presentarsi eventuali riscontri sul territorio nazionale di casi analoghi a quelli statunitensi. Questi studi mirano ad ampliare il quadro delle conoscenze scientifiche attualmente a disposizione e a fornire una risposta efficace e tempestiva in caso di rischio sanitario, attraverso metodi di laboratorio validati. Allo stato attuale non vi è alcuna evidenza di infezione, neanche pregressa, nella popolazione bovina in Europa. La circolazione del virus H5N1 nelle mucche da latte ad oggi è stata segnalata solo negli Stati Uniti. Ad oggi, sono stati esaminati oltre 3.200 bovini delle province di Verona, Vicenza e Padova, tutti con esito negativo. Nelle ultime settimane il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria dell’IZSVe ha messo a punto test virologici e sierologici per la corretta diagnosi di infezione da virus H5N1 HPAI nei bovini.
LA NATURA “CORPOREA” DELLE EMOZIONI, MILANO-BICOCCA MAPPA LE AREE DEL CERVELLO
Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca ha dimostrato che nel cervello le aree corticali somatosensoriali e motorie (ovvero quelle aree della corteccia cerebrale che vengono tipicamente attivate dalla sensazione tattile o dal movimento di una parte del corpo) vengono attivate anche da emozioni soggettive. La natura delle emozioni si può quindi considerare fortemente “corporea”. Lo studio è sulla rivista iScience. «In passato diversi progetti di ricerca avevano dimostrato a livello comportamentale che le emozioni sono associate a specifiche parti del corpo. Tuttavia, rimaneva da capire quanto specifiche aree cerebrali, tipicamente coinvolte nell’elaborazione di sensazioni tattili e motorie partecipassero alla generazione di specifiche emozioni, quali la tristezza, la felicità, la paura. Noi lo abbiamo dimostrato per la prima volta a livello neurofisiologico», spiega Elena Nava, professoressa del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca. Con la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno registrato quale area del cervello venisse attivata da ogni stimolazione, motoria, tattile o emotiva, ricavando due mappe. Sovrapponendo la mappa delle aree corticali attivate durante la rievocazione delle emozioni alla mappa delle aree corticali attivate durante le stimolazioni tattili e motorie, i ricercatori di Milano-Bicocca hanno scoperto che alcune aree si attivano con entrambe le due tipologie di stimolazione.
DIMINUISCE IL NUMERO DI FUMATORI IN SVIZZERA
Nel 2022 il 24% della popolazione dai 15 anni in su fumava in Svizzera. Ciò significa che dall'ultimo sondaggio del 2017 la percentuale delle persone che fumano è diminuita di 3 punti percentuali, dopo essere rimasta stabile per molto tempo. Il calo più netto della quota di persone che fumano è stato osservato tra quelle con una formazione terziaria. Negli ultimi 30 anni la quota di fumatori accaniti (da 20 sigarette al giorno) si è più che dimezzata. I prodotti del tabacco di nuova generazione o le sigarette elettroniche sono diffusi soprattutto tra le persone giovani. Nel 2022 li hanno consumati il 17% di quelle dai 15 ai 24 anni. Questi sono alcuni dei risultati della recente pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica in merito al consumo di tabacco. Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di numerose malattie. I risultati dell'indagine sulla salute in Svizzera fungono da base per esaminare come si è sviluppato il consumo di tabacco nell'arco di 30 anni, dal 1992 al 2022. Il fumo comprende il consumo di prodotti a tabacco da combustione o riscaldato. Nel 2022 il consumo di sigarette elettroniche è stato registrato separatamente e non viene conteggiato come fumo.
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