PER CERTUNI CHE CONFIDANO IN SE' STESSI DI ESSERE GIUSTI E DISPREZZANDO GLI ALTRI

3 dic 2023 · 13 min. 2 sec.
PER CERTUNI CHE CONFIDANO IN SE' STESSI DI ESSERE GIUSTI E  DISPREZZANDO GLI ALTRI
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PER CERTUNI CHE CONFIDANO IN SE' STESSI DI ESSERE GIUSTI E DISPREZZANDO GLI ALTRI [Gesù] Disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in sé stessi di essere giusti e...

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PER CERTUNI CHE CONFIDANO IN SE' STESSI DI ESSERE GIUSTI E DISPREZZANDO GLI ALTRI

[Gesù] Disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in sé stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio per pregare, uno fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: 'O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; neppure come quel pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che possiedo'. Il pubblicano, invece, se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto, dicendo: 'O Dio, sii placato verso me peccatore!'. Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quell'altro, perché chiunque si innalza sarà abbassato, ma chi si abbassa sarà innalzato”.

Questa parabola doveva convincere alcuni che confidavano in se stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri. Dio vede con quale disposizione e progetto veniamo a lui.

Ciò che disse il fariseo dimostra che confidava in se stesso di essere giusto, e secondo le sue parole non era un aldultero, un rapace, un ingiusto e nemmeno come il pubblicano che era anche egli venuto al tempio a pregare,e di cui il fariseo si tenneva a distanza.

Molto lodevole e buono la rettitudine di questo fariseo, e come si adoperava per presentarsi giusto davanti a Dio. osservando la legge.

Eppure non fu accettato; e perché no? Era salito al tempio per pregare, ma era pieno di sé e della propria bontà; non pensava che valesse la pena chiedere il favore e la grazia di Dio.

Guardiamoci dal presentare al Signore devozioni orgogliose e dal disprezzare gli altri.

Il discorso del pubblicano a Dio era pieno di umiltà, di pentimento per il peccato e di desiderio verso Dio. La sua preghiera era breve, ma efficace: "Dio sia misericordioso con me peccatore".

Abbiamo questa breve preghiera esaudita e come dichiara Gesù Cristo è tornato a casa sua giustificato.

Egli si riconosceva peccatore per natura, per pratica, colpevole davanti a Dio. Non dipendeva che dalla misericordia di Dio; solo su quella faceva affidamento. La gloria di Dio è resistere ai superbi e dare grazia agli umili. La giustificazione viene da Dio in Cristo; perciò l'autocondannato, e non il giusto, è giustificato davanti a Dio.

Badiamo bene cari fratelli e sorelle nel Signore ad avere una giusta disposizione di cuore davati a Dio e non stimandoci più del dovuto, credendo di essere più giusti e santi degli altri, portando la nostra giustizia anzichè quella di Dio. (Romani 12:3)

Emanuele Michelino.
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Autore Emanuele Michelino
Organizzazione Emanuele Michelino
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