Operazione Avalanche. L'importanza dello sbarco alleato a Salerno del 1943

5 lug 2019 · 12 min. 18 sec.
Operazione Avalanche. L'importanza dello sbarco alleato a Salerno del 1943
Descrizione

Lo scorso 3 luglio presso il Salerno War Cemetery di Montecorvino Pugliano si è svolta la cerimonia di sepoltura dei resti di due soldati britannici ritrovati nel 2017 sulle colline...

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Lo scorso 3 luglio presso il Salerno War Cemetery di Montecorvino Pugliano si è svolta la cerimonia di sepoltura dei resti di due soldati britannici ritrovati nel 2017 sulle colline di Giovi (Sa) dai volontari dell’associazione Salerno 1943. Le indagini per dare loro un nome sono, tuttavia, ancora in corso, visto che durante la Seconda guerra mondiale, i militari inglesi indossavano un piastrino di riconoscimento in cuoio che, dopo tanti anni nel terreno, si è decomposto. I caduti erano stati protagonisti dello sbarco a Salerno.

Lo sbarco a Salerno (nome in codice: Operazione Avalanche) ebbe inizio alle ore 3:50 del 9 settembre 1943, poche ore dopo che Badoglio aveva informato il popolo italiano, via radio, dell’armistizio con gli Alleati. Il corpo di sbarco, guidato dal generale statunitense Mark Waye Clark, era composto da 450 unità, con a bordo 100mila soldati britannici e 70mila americani, provenienti dal Nord Africa e dalla Sicilia. L’Italia era occupata dai tedeschi, gli italiani erano loro alleati fino al giorno prima, quando fu dato ordine all’esercito italiano di cessare ogni atto di ostilità nei confronti delle forze anglo-americane. Gli Alleati ne vennero a conoscenza nelle ore antecedenti allo sbarco, ancor prima del popolo italiano. Si diffuse euforia a bordo, si pensò a un’operazione già vinta, scontata. Non fu così. I tedeschi si erano assiepati sopra le colline salernitane, a presidio dei punti strategici. Fu una carneficina. L’operazione costò centinaia di morti e si concluse solo il 1° ottobre, con l’ingresso delle truppe alleate a Napoli.

Focus Storia ha conversato con Vincenzo Pellegrino dell’Associazione Salerno 1943, nata nel 2007 da un gruppo di appassionati di storia. Gli scopi statutari sono la raccolta, la catalogazione, la conservazione, il restauro e la condivisione di tutto il materiale bellico e non, inerente al secondo conflitto mondiale, che ebbe come scenario non solo Salerno e la sua provincia ma anche la Campania e le regioni limitrofe.
Curato e condotto da Francesco De Leo
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