Omero, "Odissea", Il discorso di Elpenore
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Descrizione
Il discorso di Elpenore tratto dall'Odissea Così dissi, e quello levato un gemito mi rispose: "Laerziade, prole di Zeus; Ulisse dalle molte astuzie, a farmi male è stata la cattiva...
mostra di piùCosì dissi, e quello levato un gemito mi rispose:
"Laerziade, prole di Zeus; Ulisse dalle molte astuzie,
a farmi male è stata la cattiva sorte di un dio e il vino infinito.
Mi ero steso a dormire nella casa di Circe e poi non pensai,
tornando, di raggiungere per scendere la lunga scala,
ma caddi giù dal tetto a capofitto, e il collo
si distaccò dalle vertebre: l'anima scese giù nell'Ade.
Ora ti supplico in nome di quelli che lasciasti e non sono qui,
tua moglie e tuo padre, che ti nutriva quando eri bambino,
e Telemaco, che tuo solo figlio lasciasti nella tua casa.
Io so che andando via da qui, dalla casa di Ade,
all'isola Eèa ormeggerai la nave ben fatta;
là allora, signore, ti prego di ricordarti di me: di non partire,
di non andare via da me, lasciandomi illacrimato e insepolto.
Che io non diventi per te motivo di ira da parte degli dèi;
ma bruciamo con le mie armi, tutte quante ne ho,
e presso la riva del mare canuto innalzami un tumulo,
ricordo di un uomo infelice, sì che anche i posteri lo sappiano.
Queste cose fa' tu per me, e pianta sul tumulo un remo,
col quale da vivo remavo insieme coi miei compagni"
Così disse.
Informazioni
Autore | Gemma |
Organizzazione | Gemma |
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