Omelia di mons. Roberto Repole alla S. Messa nella parrocchia di San Bernardo Abate a Rivoli per 50° anniversario fondazione 6 novembre 2022

7 nov 2022 · 10 min. 56 sec.
Omelia di mons. Roberto Repole alla S. Messa nella parrocchia di San Bernardo Abate a Rivoli per 50° anniversario fondazione 6 novembre 2022
Descrizione

Omelia di mons. Roberto Repole alla S. Messa nella parrocchia di San Bernardo Abate a Rivoli per il 50° anniversario di fondazione, 6 novembre 2022 RIFERIMENTI BIBLICI: Prima lettura: 2...

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Omelia di mons. Roberto Repole alla S. Messa nella parrocchia di San Bernardo Abate a Rivoli per il 50° anniversario di fondazione, 6 novembre 2022

RIFERIMENTI BIBLICI:
Prima lettura: 2 Mac 7, 1 – 2, 9 – 14
Salmo responsoriale: Sal 16
Seconda lettura: 2 Ts 2, 16 – 3, 5
Vangelo: Lc 20, 27 – 38
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Commenti
F

Federica

1 anno fa

E' davvero fonte di serenità e di pace profonda sapere che Cristo è risorto e che, come sottolinea il nostro Arcivescovo, "il Vivente lega la Sua vita a quella delle persone che ama". Una bella definizione di apostolo di Cristo, anzi la più bella, è certamente quella che troviamo in Atti 1,22: "testimone della risurrezione". Cristo risorto è la certezza più affascinante e più liberante per la Chiesa, Sua sposa, missionaria nel mondo per portare speranza all'umanità intera. E' molto forte oggi e, ahimè, molto concreto, il rischio di essere sadducei. Ovviamente non come gruppo politico - religioso, che è realtà storica di un tempo che non è più, ma per il materialismo imperante che domina sempre di più la concretezza del nostro quotidiano. Spesso la risurrezione non ha incidenza pratica sul modo di vivere e ci si accorge di quanto sia desolante questa realtà soprattutto quando, di fronte alla morte di qualche persona, proviamo a portare il conforto cristiano al dolore, pur certamente legittimo e comprensibile, di chi è stato colpito dal lutto. Spesso ci si imbatte in persone veramente disperate. Eppure ci si dice cristiani. Anche Gesù scoppia in pianto per la morte di Lazzaro, ma in quella circostanza ci assicura anche di essere la risurrezione e la vita. Gesù è la risurrezione perchè è l'amore. E l'amore genera la vita. Vale davvero la pena, pur tra le difficoltà dei tempi che viviamo, continuare a portare, in particolare ai ragazzi e ai giovani, Cristo risorto, là dove ci troviamo. E portarLo con la vita, con la serenità che abita il nostro cuore anche nella sofferenza e nella prova. Forse così, come ci ricorda anche in altre omelie il nostro Arcivescovo, qualcuno si chiederà la ragione della nostra pace. E capirà forse per davvero che Dio "non è Dio dei morti, ma dei viventi". Parola di Colui che lo ha scritto con il Suo Sangue. Buona settimana in Cristo risorto!
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Autore Arcivescovo di Torino
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