Omelia di mons. Roberto Repole alla Messa per la festa di San Giovanni Bosco,Torino Valdocco 31-01-23

31 gen 2023 · 8 min. 53 sec.
Omelia di mons. Roberto Repole alla Messa per la festa di San Giovanni Bosco,Torino Valdocco 31-01-23
Descrizione

Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa per la festa di San Giovanni Bosco,Basilica di Maria Ausiliatrice Torino 31-01-23 RIFERIMENTI BIBLICI: Vangelo: Mt...

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Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa per la festa di San Giovanni Bosco,Basilica di Maria Ausiliatrice Torino 31-01-23

RIFERIMENTI BIBLICI:
Vangelo: Mt 18,1-5.10
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Commenti
F

Federica

1 anno fa

"Dobbiamo sentirci come bambini abbandonati nelle mani di Dio. ... Non bisogna trascurare nessuno dei più piccoli. Bisogna cogliere che cosa i più piccoli hanno nel cuore e quali sono i loro desideri più profondi.". Sono questi alcuni dei bellissimi pensieri che il nostro Arcivescovo Roberto ci offre in questa omelia nel giorno lliturgico della festa di san Giovanni Bosco. Grazie! Come già la magna charta delle Beatitudini del Vangelo di domenica scorsa, anche questo passo del Vangelo di Matteo ha tanto da insegnare a quel delirio di falsa potenza e di falsa grandezza che domina la nostra società. Prepotenza, narcisismo, competizione esasperata ed esasperante, cultura dello scarto, sembrano farla da padroni. E invece Gesù ci insegna ben altro, come ci sottolinea il nostro Arcivescovo. Ci insegna a farci piccoli, a sentirci come bambini, al sicuro nelle mani e nel cuore di Dio. Anche il Cardinal Ballestrero scriveva un bellissimo pensiero in proposito: "Queste mani del Signore siano: il tuo rifugio, la tua forza, la tua sicurezza, la tua casa. Le mani di Dio!". E Gesù ci insegna poi ad accogliere i piccoli nel Suo Nome, perchè in loro accogliamo Lui. Gesù riprenderà poi questo discorso nel giudizio finale(Mt 25, 31-46) in cui ancora una volta si dirà presente proprio negli scartati e nei perduti di questo mondo, in coloro che la società marginalizza e rifiuta. "L'educazione è un fatto di cuore" diceva bene don Bosco, l'educatore deve parlare al cuore dei giovani, deve essere aperto al futuro, deve saper dialogare, sapersi motivare e saper motivare. E quale motivazione c'è più bella e più vera di Gesù? Il Vangelo stesso è un fatto di cuore! Perchè Buona Notizia portata sulla terra per i giovani e per tutta l'umanità dal Cuore stesso di Dio, Gesù, l'Amore più grande! Buona settimana.
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Autore Arcivescovo di Torino
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